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Da dove viene l’amianto trovato sul cantiere della ferrovia Gallarate-Malpensa?

L'impresa che è al lavoro oggi ipotizza che risalgano a fine anni Ottanta, ma è una ipotesi da verificare. Sullo sversamento ma anche su altri possibili danni ambientali c'è anche un primo esposto al Comune competente e al Parco

Casorate Sempione Generico

Da dove viene l’amianto accatastato in sacchi nella zona del cantiere della ferrovia Gallarate-Malpensa? E da quanto tempo il materiale era nascosto lì? Sono due domande a cui si dovrà rispondere, dopo la scoperta di inerti nel corso degli scavi per la costruzione della nuova linea ferroviaria di accesso all’aeroporto.

I sacchi con le indicazioni sul materiale pericoloso sono stati individuati e fotografati da privati cittadini che hanno percorso la zona boschiva nelle vicinanze del cantiere: sono stoccati a circa 300 metri dal confine ovest del crossodromo del Ciglione di Malpensa, in territorio del Comune di Casorate Sempione.

Secondo quanto riferito lunedì sera in consiglio comunale a Casorate dal sindaco Dimitri Cassani i sacchi conterrebbero terra contaminata rinvenuta nel corso degli scavi in zona, nel tratto terminale della nuova ferrovia, che poco oltre sottopasserà la superstrada 336 “di Malpensa” (lo scavo della galleria è appena stato completato).

«L’impresa al lavoro ha ipotizzato che risalga a fine anni Ottanta-inizio anni Novanta» dice l’assessore Andrea Tomasini, che ha incontrato l’azienda. Lo stoccaggio è avvenuto in piena sicurezza, anche perché era già prevista dal Paur [il Provvedimento Autorizzatorio Unico Regionale, ndr] la possibilità di dover effettuare bonifiche inattese».
Aggiornamenti sulla procedura di smaltimento dovrebbero arrivare nei prossimi giorni, così come la esatta quantificazione dei volumi di rifiuto pericoloso (si parla di almeno una sessantina di grossi sacchi, si parla di decine di tonnellate).

Un’ipotesi è che l’amianto sia stato nascosto durante i lavori di trasformazione della vecchia Statale 336  in superstrada, che risalgono al 1989 e furono effettuati anche in somma urgenza, dovendo completare l’opera entro i mondiali di Italia ’90. Ma c’è anche da dire che l’amianto in Italia è stato bandito solo nel 1992, con la legge 257, che ha fissato anche regole stringenti sullo smaltimento: un eventuale sversamento illecito potrebbe essere avvenuto dopo, considerando anche che (in presenza di aggravi di costi legati all’obbligatorietà) dal 1992 le attività di smaltimento illecito sono diventate più lucrose.

Nella giornata di lunedì è stato presentato da un privato cittadino un esposto al Comune e al Parco del Ticino, che segnala la presenza dell’amianto stoccato (senza indicare alcuna ipotesi sulla origine) e i possibili pericoli per la salute.

Gli sversamenti di cemento da cantiere

Lo stesso esposto inoltre segnala anche un altro tema emerso già nei giorni scorsi con documentazione fotografica raccolta dal Comitato Salviamo la Brughiera, un comitato che si è battuto contro la realizzazione dell’opera e che sta monitorando i lavori: vengono segnalati “sversamenti ingiustificati e sconsiderati di materiali residui da presumibile lavaggio di betoniere e/o mezzi di cantiere, con residui di malte, inerti e cemento”.

Casorate Sempione Generico

Se questi sversamenti sono per certi versi comprensibili dentro al cantiere, secondo l’esposto le colate di cemento sarebbero avvenute “in zone che non sono comprese nell’area di cantiere, questo arrecando degrado all’ambiente circostante con rischi reali alla permanenza delle piantumazioni residue”: nell’esposto vengono inserite anche foto di alberi “affogati” nel cemento intorno. È possibile che su questo aspetto ci siano ulteriori verifiche anche da parte del Comune, se non anche dal Parco.

Pubblicato il 28 Novembre 2023
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