Dal “vecchio municipio” alle strade, Casorate Aperta denuncia carenze dell’amministrazione
La minoranza casoratese lamenta i tempi del completamento di "Palazzo Cattoretti" e del rinnovo della piazza, ma anche l'assenza di un dibattito aperto e di adeguati strumenti di programmazione
In estate c’è stato il taglio del nastro del “vecchio municipio” di Casorate Sempione, edificio recuperato nel centro storico, ma il consiglio comunale non si è ancora trasferito, denuncia l’opposizione di Casorate Aperta.
Per la minoranza è la dimostrazione che si sta procedendo a tentoni e con grossi ritardi: «Avevano detto che il prossimo consiglio comunale si sarebbe tenuto nella nuova sede e che sarebbe partita la piazza, non si è visto niente» denuncia Gianluigi Poli.
«Il recupero del vecchio municipio prevedeva un intervento 170 giorni, dovevamo finire il 9 luglio 2020, ha ormai superato i mille» contesta Martina Grasso, consigliera comunale di Casorate Aperta. Certo, di mezzo c’è stato il Covid, ma poi i problemi emersi sono stati diversi e ora preoccupa soprattutto l’incertezza che l’opposizione vede in questo progetto come più in generale.
Simone Stoppa sottolinea la separazione dell’intervento sul vecchio municipio dal destino della piazzetta antistante: «Ci è stato mostrato un ipotetico progetto della piazza. Un primo disegno che abbiamo criticato sia dal punto di vista estetico sia tecnico, per la deviazione delle acque, perché non affronta la questione della pendenza della via Firenze, che convoglia l’acqua e costituisce un tema da affrontare. Ci hanno detto che non è la piazza definitiva, ma non abbiamo avuto aggiornamento.
e interrogazioni su vari argomenti, in particolare la convenzione con Arsago con la Polizia Locale. Su questo a dire il vero c’è nel frattempo arrivata una risposta, perché abbiamo scoperto una determina che stabilisce che si attingerà alla graduatoria di Gallarate per individuare il comandante».L’ordinaria amministrazione
Altro tema su cui Casorate Aperta attende risposte in sede pubblica è la pulizia delle strade, un tema di ordinaria amministrazione che sta a cuore. E non solo questo: «La segnaletica orizzontale ad esempio è scomparsa, scompaiono i cordoli in gomma e i dissuasori» incalza Martina Grasso. «Sono azioni che sembrano dichiarare che i pedoni non hanno diritto a percorrere le strade. Si scoraggia ad andare in giro per il paese, a viverlo, a frequentarne i luoghi».
«Tutti gli interventi che sono stati fatti sono nella zona “visibile”, per così dire, di Casorate, più che altro per avere un riscontro mediatico» contesa ancora Stoppa. «La zona oltre la ferrovia è completamente abbandonata: non vediamo una asfaltatura da quindici anni, non c’è alcuna cura da vari punti di vista, per esempio sulla illuminazione».
Dove sono stati fatti investimenti, secondo Casorate Aperta, si sono fatte «opere che si vedono e che permettono di fare grandi proclami, ma poi quando si entra nel dettaglio mancano di sostanza».
Viene citato anche l’esempio del “parco sensoriale” realizzato con fondo in ghiaia: «con i fondi dell’abbattimento delle barriere architettoniche hanno fatto una barriera architettonica».
La programmazione
Al di là dell’ordinario, secondo Grasso e gli altri esponenti di Casorate Aperta contestano anche l’approccio agli strumenti di programmazione: «Per anni ci hanno indicato la necessità di una variante puntuale al Pgt per villaggio Alzheimer, mentre della variante generale non si sa più nulla da mesi. Posto che è assurdo intervenire con una generale subito dopo aver portato a termine una variante puntuale».
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