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I Comitati “denunciano” a Strasburgo la norma per ampliare di Malpensa

Con lo strumento della petizione al Parlamento Europeo, la Rete Comitati Malpensa ha segnalato la legge che vuole rivedere il No del ministero all'allargamento dello scalo. E chiede di valutare "procedura di infrazione"

brughiera

Dopo il “Decreto Aria” con la norma per espandere a Malpensa, era attesa la contromossa del fronte contrario all’ampliamento dell’aeroporto. Che ora prende la forma di una petizione al Parlamento Europeo, per segnalare la norma italiana (il Decreto è nel frattempo diventato Legge) e chiedere un intervento.

La petizione è stata presentata dalla Rete Comitati Malpensa e infatti chiede a Strasburgo “una azione da parte delle Istituzioni europee per attuare il diritto comunitario”. Ma non solo, si chiede anche “di indagare qualora esistano violazioni meritevoli di procedura di infrazione nei confronti dell’Italia”.

Le motivazioni addotte sono quelli già presentate nei mesi scorsi e anche in Parlamento (in particolare da Alleanza Sinistra-Verdi): prima di tutto di aver inserito in un decreto che si occupa di qualità dell’aria un provvedimento pro-Malpensa che ha «finalità del tutto differenti», che secondo gli ambientalisti è anzi in contrasto con l’indirizzo europeo sulle emissioni.

E soprattutto viene sottolineata la «palese forzatura di voler bypassare […] il DM 282 dell’8.6.2023 che impedisce al gestore aeroportuale di espandersi ulteriormente a spese di 44 ettari di brughiera», vale a dire il pronunciamento del Ministero dell’Ambiente dello scorso giugno che aveva bocciato l’ampliamento, aveva indicato la possibilità di investire su soluzioni meno impattanti e aveva invece approvato una serie di altri interventi di potenziamento dentro agli attuali confini dell’aeroporto.

Lo strumento della petizione è il modo più diretto con cui i cittadini possono rivolgersi alla UE e prevede precisi requisiti. Qui di seguito l’intera comunicazione inviata a Strasburgo:

Presentiamo questa petizione di denuncia al Parlamento Europeo per segnalare, la violazione da parte dell’Italia, della direttiva 2011/92/UE del 13 dicembre 2011 e della 2014/52/UE del 16 aprile 2014 (art. 1 punti 1;art.4 punto 1).
Come firmatari della presente petizione ci presentiamo segnalando che siamo cittadini italiani che da anni si occupano dei problemi legati alla presenza sul territorio del Varesotto dell’aeroporto di Malpensa.

Con la legge 6 novembre 2023, n. 155 “recante misure in materia di pianificazione della qualità dell’aria e limitazioni della circolazione stradale” l’Italia ha cercato di assicurare l’esecuzione delle sentenze della Corte di Giustizia dell’Unione europea del 10 novembre 2020 nella causa C-644/2018 e del 12 maggio 2022 nella causa C-573/2019. La suddetta legge è stata presentata dal Presidente del Consiglio dei Ministri e dal Ministro per il PNRR, di concerto con il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica.

La nostra attenzione è focalizzata sull’articolo 1-ter inserito come emendamento al D.L.121/2023.
In questo contesto è stato inserito nel testo originario, con finalità del tutto differenti, un emendamento della norma relativo a “Misure in materia di riduzione dell’impatto ambientale del trasporto merci su gomma tramite potenziamento del trasporto aereo” (art.1-ter) che riguarda l’aeroporto di Malpensa al fine di perseguire obiettivi nazionali ed europei. Inoltre, l’infrastruttura aeroportuale viene riconosciuta come opera strategica di preminente interesse nazionale con caratteri di indifferibilità, urgenza e pubblica utilità.

Di seguito riassumiamo alcune basilari informazioni:
l’aeroporto di Malpensa fu già individuato come opera strategica in relazione ai criteri stabiliti dall’articolo 698 del codice della Navigazione dal DPR n. 201 del 17/09/2015 (art .1, comma 2);
con Parere n. 443 del 21 aprile 2023 la Commissione Tecnica di Verifica dell’Impatto Ambientale – VIA e VAS boccia l’alternativa di Masterplan MALPENSA che comprende l’ampliamento di 44 ettari della Cargo City oltre l’attuale sedime aeroportuale. La Commissione autorizza l’espansione della cargo, ma all’interno del sedime che dispone dello spazio necessario.

il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, di concerto con il Ministero della Cultura, fa proprio il Parere 443 della Commissione VIA –VAS ed emana il DM 282 dell’8.6.2023.

Secondo noi firmatari è palese la forzatura di voler bypassare con la legge 6 novembre 2023, n. 155 (art.1-ter) il DM 282 dell’8.6.2023 che impedisce al gestore aeroportuale di espandersi ulteriormente a spese di 44 ettari di brughiera.
Al momento dell’emanazione del DM 282 dell’8.6.2023 l’Aeroporto di Malpensa era quindi già riconosciuto come “aeroporto di particolare rilevanza strategica” ed il contemperamento degli interessi in gioco era già stato eseguito in occasione della procedura VIA. Inoltre a distanza di pochi mesi dal suddetto non è intervenuto alcun motivo di interesse pubblico e non ci sono state variazioni della situazione che giustifichino la revoca del DM 282 dell’8.6.2023.

Pertanto, sottolineiamo che con l‘art. 1-ter della legge 6 novembre 2023, n. 155 :
si autorizza la revoca del DM 282 dell’8.6.2023 e richiede una nuova valutazione di impatto ambientale per l’aeroporto di Malpensa.
La valutazione di impatto ambientale (VIA) ha la finalità di proteggere la salute umana, contribuire con un miglior ambiente alla qualità della vita, provvedere al mantenimento delle specie e conservare la capacità di riproduzione degli ecosistemi in quanto risorse essenziali per la vita e individua, descrive e valuta, in modo appropriato gli impatti ambientali del progetto.

Si fa presente che la Commissione Tecnica VIA-VAS ha già espresso il proprio parere bocciando l’ampliamento di 44 ettari al di fuori dell’attuale sedime aeroportuale e ha stabilito in modo chiaro che la Brughiera del Gaggio non debba essere cementificata per ampliare l’area cargo, auspicando di conseguenza che la Regione Lombardia assuma le decisioni in merito alla proposta di Istituzione del SIC/ZPS “Brughiere di Malpensa e Lonate”;

l’Italia, pur avendo recepito le direttive comunitarie relative alla procedura di impatto ambientale con il Decreto Lgs. 152 del 3 aprile 2006, non rispetta il diritto comunitario. La normativa che regola la procedura di Valutazione di Impatto Ambientale deriva infatti dal recepimento in Italia di direttive europee che non possono essere in alcun modo derogate e che rappresentano una fonte normativa di rango superiore.

il potenziamento del trasporto merci aereo non favorirà un migliore impatto ambientale, ma porterà con sé e con tutta evidenza un maggiore inquinamento dell’aria perché comporterà un transito di più veicoli e, una volta che le merci saranno sbarcate, il passaggio di un numero maggiore di mezzi su gomma per trasportarle a destinazione.

Inoltre, l’ art.1-ter, punto 1, recita “Al fine di perseguire gli obiettivi nazionali ed europei connessi allo sviluppo del traffico merci via aerea in coerenza …. (omissis)…” sottolineiamo che non ci risulta un obiettivo europeo il trasporto merci via aerea/veicoli contrariamente a quanto deciso dalla Unione Europea che indirizza privilegia verso il trasporto ferroviario.

L’Ente Parco Lombardo della Valle del Ticino con nota a firma del Direttore, dr. Claudio De Paola, ha confermato che l’area possiede: “tutte le caratteristiche proprie del sito Natura 2000, la cui istituzione risulta fondamentale al fine di poter avviare interventi di gestione degli habitat e per adempiere agli obblighi previsti dalle Direttive Habitat e Uccelli”,ribadendo inoltre che“gran parte delle informazioni contenute nei documenti a corredo della proposta sono state raccolte dal Parco del Ticino grazie a specifiche campagne di monitoraggio rivolte ad approfondire le conoscenze sugli habitat e le specie presenti nell’intorno dell’aeroporto, con particolare riferimento all’habitat di brughiera; tali peculiarità Per le Brughiere di Malpensa e Lonate (861,10 ha) sono state messe in evidenza fin dalla prima richiesta di designazione del sito da parte del Parco, risalente al 2011. Successivamente, anche su sollecitazione di Regione Lombardia, tali studi sono stati ampliati e approfonditi, anche con specifiche risorse regionali messe a disposizione.”

Attualmente è in corso il procedimento di inserimento tra i Siti di Importanza Comunitaria/Zona di Protezione Speciale presso la Regione Lombardia; l’iter dovrebbe concludersi il 5/12/2023.
Tenuto in considerazione il principio della preminenza della legislazione europea su quella nazionale, i firmatari ritengono necessaria una azione da parte delle Istituzioni europee per attuare il diritto comunitario e inoltre richiedono di indagare qualora esistano violazioni meritevoli di procedura di infrazione nei confronti dell’Italia.

Pubblicato il 23 Novembre 2023
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