Il “Premio Speroni” a Jacopo Peron, una “spinta” nella rincorsa a Parigi
L'ottocentista di Tradate ha preso due anni di pausa dalla sua professione per inseguire il sogno olimpico ed è stato premiato dal Panathlon Club La Malpensa
È un mezzofondista di grande classe l’atleta scelto per l’assegnazione del Premio Carlo Speroni, assegnato dal Panathlon Club La Malpensa e arrivato alla 51a edizione. Il riconoscimento, consegnato nel corso di una cerimonia svoltasi a “Casa Uyba” a Busto Arsizio, è andato a Jacopo Peron, 27enne ottocentista di Tradate che è attualmente quarto nel ranking nazionale della sua specialità.
Atleta di altissimo profilo, Peron è stato anche uno studente modello ma ora si è preso una pausa biennale dalla sua professione di ingegnere per correre ancora di più, verso il sogno di partecipare ai Giochi di Parigi 2024. Un’edizione che cade esattamente un secolo dopo la terza e ultima partecipazione alle Olimpiadi di Carlo Speroni, atleta bustocco che prese parte ai Giochi di Stoccolma ’12, Anversa ’20 (con un quinto posto, suo miglior piazzamento) e appunto Parigi ’24.
«Quest’anno ho corso veramente forte con 1.46.57 e sono arrivato solo a 1″7 dal limite per le Olimpiadi – ha spiegato Peron parlando ai panathleti della scelta di prendere una pausa dal lavoro – Ci ho riflettuto per tanto tempo e mi sono detto: ora o mai più. Per stare seduto davanti ad un pc c’è tutta la vita». L’ottocentista classe ’96, tesserato per la Varese Atletica, ha avuto come mentore Giovanni Mauri, presidente di Fidal Lombardia.
La conviviale del Panathlon Club La Malpensa è stata intitolata “Vita da Carloeu” per assonanza con la serie dedicata a Verdone ma modulata appunto su Caloeu Speroni ed è stata patrocinata dal nipote del grande atleta bustocco, anch’egli di nome Carlo, accompagnato dalle figlie Fabrizia e Novella. «È sempre un piacere ritrovarsi con gli amici del Panathlon. Quest’anno abbiamo un premiato che deroga alla tradizione di atleti ai primi passi agonistici. Ma Jacopo ha questo grande sogno olimpico e sono convinto che fosse giusto puntare su di lui». Il Presidente del club Giovanni Castiglioni ha invece posto l’accento sulla collocazione territoriale: «Dopo diversi anni il Premio torna a Busto Arsizio. Per la nostra associazione poter custodire e tramandare la memoria civile, sportiva e culturale del grande Carlo Speroni è un punto di onore».
Alla cerimonia dello “Speroni” ha preso parte un altro grande nome dell’atletica, il varesino d’adozione Pietro Arese, campione italiano sui 1.500 sia all’aperto sia indoor ed ex compagno di allenamento di Peron quando entrambi erano diretti dal tecnico Silvano Danzi. Una complicità emersa nella breve chiacchierata a compendio della premiazione. Sempre in tema di running, il membro di World Athletics Stefano Longo ha messo in agenda l’appuntamento con le Survivor Series di domenica 26 novembre alla pista Angelo Borri di Sacconago di Busto Arsizio.
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