L’arte di Andrea Crespi e Manu Invisible fa rivivere il parcheggio abbandonato intitolato a John Lennon
L'artista di Cavaria con Premezzo conosciuto in tutto il mondo, presenta il documentario "Make Art Not War" dove racconta il progetto di riqualificazione di un'area abbandonata a Bibbiena diventata simbolo di pace
Da una parte il colore e le geometrie, dall’altra il bianco e il nero e le onde. Due sguardi diversi, eppure complici. A Bibbiena, nel cuore del Casentino, in Toscana, c’è un piazzale intitolato a John Lennon che oggi è anche un simbolo di pace, condivisione, amicizia, comunità. Si tratta di un progetto di riqualificazione urbana che ha visto trasformare un parcheggio abbandonato in un luogo di incontro e sport. Una storia di comunità che ha cambiato il volto della città.
L’amministrazione comunale infatti, non solo ha voluto trasformare il parcheggio in un campo da basket, ma ha anche chiesto l’intervento di due artisti così che avesse un’anima che non fosse fatta solo di terra e mattoni.
L’opera che ricopre il campo da basket e il muro adiacente è stata realizzata dallo street artist Manu Invisible e dell’artista Andrea Crespi. E questa avventura è raccontata documentario “Make Art Not War”, pubblicato su YouTube.
«Un progetto che racconta come la forza dell’arte e il lavoro di squadra hanno trasformato un’area da tempo trascurata – racconta Andrea Crespi che raggiungiamo al telefono mentre si trova nel suo studio di Cavaria con Premezzo -. Un progetto artistico, ma anche una testimonianza di un gruppo di amici e artisti che hanno dato vita ad un’opera che lancia messaggi sociali significativi», racconta. Il grande murales infatti, è dedicato al tema della pace, molto pertinente con il momento che stiamo vivendo: «Quando sono arrivato ho capito che era quello il tema su cui lavorare, era appena esplosa la guerra in Ucraina. Solo dopo abbiamo scoperto che il piazzale era a John Lennon e ci è sembrato che tutto fosse in linea».
Andrea Crespi vive e lavora nel Varesotto ma grazie ai suoi lavori gira il mondo, a dicembre sarà a Miami per l’Art Basel, una delle fiere d’arte più importanti il mondo dell’arte. È un artista poliedrico da sempre e ama muoversi in una dimensione ibrida, tra stampa e digitale, cercando di fare in modo che la sua arte sia rappresentativa del tempo che viviamo. Parlando di Make Art Not War in particolare, racconta: «Uno dei ruoli dell’arte è quello di comunicare. Sfruttare aree come quelle di Bibbiena significa poter portare dei grandi “manifesti” per rivolgere messaggi alla comunità. Lo spazio che utilizzi per l’arte ha un messaggio che porta con se valori».
Un concetto che viene bene espresso nel documentario che documenta giorno dopo giorno il work in progress del progetto, offrendo uno sguardo intimo, sulla creazione di questa opera d’arte pubblica unica realizzata con il patrocinio del Rotary Club del Casentino, della Fondazione Moaconcept e del Comune di Bibbiena.
Gli artisti ideatori di questo progetto sono Andrea Crespi e Manu Invisible, con il prezioso supporto di Nicolò Signori, Waro e Stefano Bosatelli, quest’ultimo ha anche assunto il ruolo determinante per la regia e produzione del documentario.
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