Sindaci, esponenti politici, associazioni ambientaliste, comuni cittadini si sono ritrovati a Tornavento per manifestare in difesa della brughiera minacciata dal “Decreto Aria”.
Il tema è l’ampliamento dello scalo di Malpensa che interessa le aree del Gaggio e Tornavento a sud del sedime aeroportuale.

La “chiamata” è arriva dalla rete Bicipace e da Custodi della Brughiera e ha il sostegno del Parco del Ticino, l’unico ente che non aveva firmato l’accordo del 2022 che avrebbe dato il via libera all’espansione poi stoppata dalla Commissione VIA.

Tra i partecipanti al presidio anche l’onorevole del Partito Democratico Lia Quartapelle ed Eleonora Evi di Alleanza Sinistra Verdi, che hanno portato il suo sostegno alla Ex Dogana Austroungarica in fondo a via Gaggio. Presenti i sindaci anche del Castanese e del Cor2 (i Comuni “di seconda a fascia” a nord dell’aeroporto), che già negli anni scorsi hanno contestato l’accordo sull’espansione dello scalo, che aveva coinvolto solo i Comuni della prima fascia varesotta a ridosso dello scalo.

L’ampliamento dell’area cargo è inserita nel Masterplan 2035 e prevede un consumo di suolo di 44 ettari, prevalentemente di brughiera, all’interno del Parco del Ticino, ampliando i confini dell’aeroporto.

Nella primavera scorsa la Commissione Valutazione d’Impatto Ambientale del Ministero dell’Ambiente aveva dato il via libera al Masterplan (che comprende più interventi) ma con il divieto di procedere con l’espansione fuori dall’attuale sedime, per non intaccare la brughiera.

Quella valutazione è poi stata superata dal Decreto Aria, che contiene un impegno a rivedere la decisione della Commissione per sbloccare anche l’espansione del cargo su nuove aree da acquisire all’aeroporto.