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“La brughiera è già tutelata”. La giunta Fontana boccia il ‘superparco’ a ridosso di Malpensa

Il progetto è stato portato avanti per lungo tempo da associazioni e Parco del Ticino. Ora arriva il No della Regione, che sottolinea l'esigenza di ampliare l'aeroporto

Parco del Ticino generica

Stop al percorso per il “superparco” delle brughiere di Malpensa: la giunta di Regione Lombardia ha infatti approvato una delibera che ‘boccia’ l’istituzione di un nuovo sito di importanza comunitaria (SIC) e zona di protezione speciale uccelli (ZPS) Brughiere di Malpensa e Lonate, avanzata da associazioni ambientaliste e del territorio.

La delubera è stata presentata dall’assessore al Territorio e Sistemi Verdi, Gianluca Comazzi, di concerto con gli assessori Giorgio Maione (Clima e Ambiente) e Claudia Maria Terzi (Infrastrutture e Opere Pubbliche).

«L’area individuata dalle associazioni – ha detto Comazzi – è compresa nei confini del Parco del Ticino ed è già zona protetta. Gli habitat presenti risultano già tutelati in altri siti di Rete Natura 2000 in Lombardia e, come rilevato dal Ministero dell’Ambiente già nel 2016, non è emersa, per l’area in oggetto, la necessità di istituire nuovi siti. Questo però non significa ignorare la salvaguardia dell’ambiente, infatti, abbiamo dato mandato all’Osservatorio regionale per la Biodiversità di proseguire il monitoraggio dell’area, anche attraverso il coinvolgimento diretto del Parco della Valle del Ticino. Inoltre, apriremo sempre con il parco, un tavolo di lavoro condiviso per individuare ulteriori misure di tutela e conservazione delle emergenze naturalistiche presenti. I nostri siti Rete Natura 2000 rappresentano un’eccellenza di inestimabile valore per i quali lavoriamo costantemente in modo da garantirne la salvaguardia e la valorizzazione per le generazioni presenti e future”.

Anche il comunicato della Regione non ignora l’elefante nella stanza: la richiesta del SIC è stata avanzata (e sostenuta anche dal Parco del Ticino) anche a fronte del fatto che le brughiere a Sud dello scalo di Malpensa sono minacciate anche dal progetto di ampliamento dell’aeroporto di Malpensa, con la costruzione – all’interno del Masterplan 2035 – di nuove aree cargo all’esterno delle attuali reti dello scalo.

Da questo punti di vista la posizione di Palazzo Lombardia è chiara e in linea anche con il coinvolgimento dell’assessorato alle Infrastrutture: «La Giunta regionale, prendendo atto dei caratteri naturalistici presenti nell’area, ha contemperato che le esigenze economiche, sociali e culturali, ai termini del DPR 357/1997, individuano il Masterplan Malpensa 2035 come ‘opera di interesse strategico per il Paese’» spiega la nota della giunta regionale.

Il focus è quindi spostato dal tema ambientale a quello economico, indicando la necessità di potenziare l’aeroporto che negli ultimi due anni «ha movimentato merce per un totale di oltre 700.000 tonnellate/anno, valori che rappresentano il 70% dei movimenti di merci a livello nazionale».

Il progetto delle nuove aree cargo era stato bocciato dalla Commissione VIA del Ministero dell’Ambiente nel giugno scorso, ma a ottobre è stato approvato il “Decreto Aria” (poi convertito in Legge) che prevede che l’espansione venga riesaminata, per dare il via libera alla costruzione della nuova cargo city sulle aree di brughiera e bosco a Sud dello scalo, in territorio di Lonate Pozzolo.

Le aree interessate alla proposta di “superparco” si estendevano poi anche sui territori di Nosate e Castano Primo. A favore del Sito d’Importanza Comunitaria si erano espressi anche i consigli comunali di diversi Comuni della zona intorno a Malpensa, tra Varesotto e Milanese.

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it
Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare.
Pubblicato il 13 Dicembre 2023
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