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La UE fissa paletti all’espansione di Malpensa, “conferma di quel che sostenevamo”

La Rete Comitati Malpensa commenta il parere della Commissione Europea sull'ampliamento dell'aeroporto, che esclude una "via preferenziale" per il progetto

Cargo City espansione masterplan Malpensa

Una nuova procedura per l’ampliamento dell’aeroporto di Malpensa “dovrà rispettare le disposizioni della direttiva VIA e valutare nuovamente l’impatto del progetto sull’ambiente come la prima VIA”: è la risposta della Commissione Europea al quesito, posto dalla europarlamentare M5S Maria Angela Danzì, sull’idea del governo di riproporre il progetto bocciato dalla Commissione Via nel giugno 2023.

La Rete Comitati Malpensa «legge questi documenti della Commissione Europea come conferme di quanto abbiamo sempre sostenuto: ci spronano e ci stimolano a continuare a denunciare lo spreco di risorse esistenti e la scarsa, se non assente, capacità di progettare lo sviluppo».

La stessa rete ricorda inoltre di aver già avviato una sua azione in sede europea sul tema, mediante lo strumento della petizione al Parlamento Europeo.

Qui di seguito la nota integrale inviata dalla Rete che riunisce i comitati della zona intorno a Malpensa, sulle due sponde del Ticino.

MALPENSA: la storia inFINITA

RCM è venuta a conoscenza, essendo pubblico, di un documento molto importante ai fini delle decisioni che si dovranno prendere sugli eventuali sviluppi di Malpensa.

Si tratta della risposta scritta dalla Commissione Europea il 20 dicembre, ad una interpellanza inoltrata dall’Europarlamentare Mariangela Danzi del M5S, che ringraziamo per il suo interessamento e il suo impegno, in merito alla questione riguardante l’ampliamento dell’aeroporto fuori dal suo sedime attuale.

Nella risposta della Commissione Europea si dice chiaramente che “La direttiva VIA non prevede alcuna norma specifica per i progetti di preminente interesse nazionale” e che se “qualora la valutazione d’impatto ambientale pubblicata l’8 giugno 2023 fosse superata e venisse avviata una nuova procedura, quest’ultima dovrà rispettare le disposizioni della direttiva VIA e valutare nuovamente l’impatto del progetto sull’ambiente come la prima VIA”.

In sostanza, a fronte del decreto emanato dalla commissione VIA del Ministero dell’Ambiente, che vieta l’espansione della Cargo City al di fuori del sedime aeroportuale (approvando piuttosto le soluzioni, proposte dalla stessa SEA, che prevedono la possibile espansione della cargo all’interno dei confini di Malpensa, senza distruggere i 44 ettari della brughiera del Gaggio), si chiarisce che deve essere avviata una nuova procedura, quindi una nuova progettazione ed un nuovo iter amministrativo simile a quello già avvenuto per il Masterplan 2035, anch’essa sottoposta a VIA.

Ma noi vogliamo qui ricordare che, secondo il parere espresso dalla Commissione VIA del Ministero dell’Ambiente, nel caso si dovesse prevedere lo “sforamento” dai confini attuali dell’aeroporto – e quindi anche nel caso dei 12 ha previsti per l’ampliamento della cargo interna al sedime – si dovrà provvedere con una VAS e non con la più “semplice” VIA.

RCM ha, nelle scorse settimane, protocollato presso la Commissione Europea, una petizione che denuncia la presenza di un comma a sostegno dell’espansione della cargo dentro la cosiddetta “legge aria”che si dovrebbe occupare del controllo del traffico su gomma nelle aree più inquinate delle regioni del nord Italia.

Sono inoltre state inoltrate, sempre alla stessa Commissione, una serie di esposti/denuncia, inerenti al contenuto della petizione, in relazione ad alcune direttive europee che verrebbero disattese, con il rischio di incorrere in infrazioni come già accaduto in passato, con sentenze della Corte di Giustizia Europea che, nel 2017 e nel 2020, si espressero sulla mancata applicazione delle normative relative alla qualità dell’aria.

La RCM legge questi documenti della Commissione Europea come conferme di quanto abbiamo sempre sostenuto: ci spronano e ci stimolano a continuare a denunciare lo spreco di risorse esistenti e la scarsa, se non assente, capacità di progettare lo sviluppo con gli elementi che già abbiamo a disposizione, e a difendere la brughiera del Gaggio e il Parco del Ticino, aree di pregio naturalistico uniche nel loro genere, impegnandoci a garantire una qualità della vita dei cittadini di questi territori migliore, con la consapevolezza di consegnare un ambiente integro e conservato alle future generazioni, come previsto anche dalla nostra stessa Costituzione.

Pubblicato il 22 Dicembre 2023
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