Pagelle Pro Patria: Rovida salva, Fietta duella, Stanzani galvanizza
Le pagelle di Pro Patria - Pro Sesto 0 a 0. I tigrotti di Busto Arsizio impalpabili per lunghi tratti dalla partita. Ad accendere la squadra, a 30' dalla fine, è l'ingresso di Stanzani e il conseguente passaggio al 3421
Le pagelle di Pro Patria – Pro Sesto 0 a 0. I tigrotti di Busto Arsizio impalpabili per lunghi tratti dalla partita. Ad accendere la squadra è l’ingresso di Stanzani e il conseguente passaggio al 3421.
ROVIDA 7 – Costretto a sporcarsi i guanti più volte nel corso del match, il portiere è il migliore in campo dei suoi, decisivo più volte sulla linea di porta: la parata “a tu per tu” su Bussaglia a inizio ripresa varrebbe anche più di un punto. Bene anche su una saetta da fuori area di Bruschi. Sotto l’albero di Natale fa trovare un pacchetto completo e coi fiocchi.
MINELLI 6 – Gara vigile, anche quando Sereni cerca di farsi valere con alcuni strappi. Il difensore accetta il duello 1vs1, altre volte può invece limitarsi a murare l’attaccante dentro l’area.
LOMBARDONI 6 – Molto meno fotografico rispetto ad alcune ultima partite in cui aveva dominato l’area di rigore con tackles di pura classe (anzi Bruschi su una percussione per poco non lo manda proprio fuori-giri in stile Boateng-Messi 2015), il #19 guida la difesa contro l’attacco della Pro Sesto, che solitamente vede nello Speroni di Busto terra di conquista. Pragmatico, anche nella gestione della palla.
MORETTI 6- – Qualche scricchiolio non fa affondare un difensore che ha comunque dimostrato di essere affidabile “sul lungo”. Un retropassaggio velenoso per Rovida (bravo il portiere a rifugiarsi in fallo laterale) e qualche imbucata lo fanno tentennare. Aiutato dal resto della retrovia, il duttile difensore comunque regge fino al triplice fischio.
La Pro Patria si difende in casa: pari senza rete con la Pro Sesto
SOMMA 5,5 – Per l’esterno una gara sulla falsariga delle ultime uscite. Innegabile la voglia di mettersi a disposizione per la squadra e lo spirito di iniziativa, che lo differenzia dal resto della squadra, spenta. Ma non sempre gli intenti vengono rispettati in maniera sufficiente, per lo meno oltre la metà campo perché in fase difensiva può comunque dirsi soddisfatto di aver arginato in maniera più che costante Maurizii, impedendo all’esterno sestese di dettare trame orizzontali per Bruschi e Sereni, che hanno preferito la verticalità.
dal 90′ PIRAN SV – Un gettone che fa numero in un girone da appena 8 presenze, di cui 5 nelle prime 5 e solo 2 da titolare in totale. Poco tempo, in tutti i sensi.
(CITTERIO 6) – Neanche un terzo di gara, poi il cambio forzato per un problema al piede. Della sua partita ci si può ricordare di un buon inserimento in area concluso in maniera un po’ maldestra al momento dell’impatto col pallone – dal 35′ MALLAMO 5,5 – Rientrava davvero in campo per la prima volta dopo il lungo stop. Con Bertoni in cabina di regia aveva mostrato buone qualità di inserimento, del tutto azzerate senza la visione del play. Meglio nel terzo finale di gara quando ha più spazio da coprire e gestire in mediana.
FIETTA 6,5 – L’unico giocatore di movimento ad avere la fiamma della Pro Patria negli occhi. Tantissimi duelli a metà campo, regolati sempre con intelligenza tattica e la consapevolezza di capire quando subire fallo in possesso (e quando farlo) per interrompere i ritmi del match domato a tratti della fiammate della Pro Sesto. Si ritaglia anche due volte la conclusione dal limite dell’area: piccola scintilla di luce e colore in una gara grigia.
NICCO 5 – Una gara non da lui, impalpabile e senza mordente (persino nelle gestioni delle possibili transizioni), che conclude un girone complicato anche dal punto di vista fisico. Il cambio modulo gli impedisce di ricoprire un ruolo in cui l’anno scorso, d’emergenza, aveva fatto vedere di saper amministrare proprio con al fianco Fietta. La sosta sarà preziosa per recuperare lo smalto perso dopo l’infortunio.
dal 64′ STANZANI 6,5 – Insieme alla chioma ossigenata porta freschezza fisica e tattica per riaccendere una Pro Patria spenta. Il 3421 è il modulo che permette la coesistenza con Pitou, senza rinunciare all’intesa con Ndrecka negli half-spaces e Castelli davanti l’area, ovvero tra le poche cose da salvare nella fase offensiva di questa Pro Patria dopo un girone d’andata abbastanza scialbo per il reparto.
NDRECKA 6,5 – Dopo un primo tempo piuttosto anonimo, o forse sarebbe meglio dire “isolato” dietro i confini della metà campo, l’esterno mancino è il giocatore che beneficia maggiormente dell’ingresso in campo di Stanzani e il passaggio al 3421. Pitou ha la possibilità di abbassarsi e giocare così in combo: rivitalizzato tra colpi di tacchi e percussioni.
PITOU 6 – Nel primo tempo è lui ad andare a prendere il pallone in uscita per smistarlo per la fase offensiva. Paga però dazio dal momento che la Pro Sesto ben presto capisce che per arginare il suo estro va ingabbia con fisicità e muscoli. Molto meglio gli ultimi 30 minuti, quando non deve più abbassarsi spalle alla porta ma può giocare più vicino ai compagni dettando trame interessanti. È un trequartista e quando viene messo sulla trequarti mostra tutta la sua qualità, da categoria e anche oltre.
dal 90 MARANO SV
CASTELLI 5,5 – Difficile la vita del finalizzatore quando il resto della squadra gioca disunita e sconnessa per due terzi gara. L’attaccante si procura un tiro spalle alla porta e poi, quando può beneficiare del campo modulo, un colpo di testa senza la giusta potenza per poter impensierire Del Frate.
COLOMBO 5,5 – Déjà-vu della gara con l’Alessandria: ancora un’occasione importante per allungare su chi sta dietro sprecata, anzi addirittura “sfangata” (le chance più ghiotte sono tutte targate Pro Sesto), con il rischio concreto di giocarsi i punti decisivi, a fine campionato, lontano dallo Speroni e su campi pesantissimi. A 30′ dalla fine gli va riconosciuto di spolverare sapientemente un cambio modulo, idea tattica che accorcia le distanze di una squadra fino a quel momento sconnessa e permette ai tigrotti di affacciarsi all’area di rigore senza dover ogni volta scalare una montagna per arrivare al tiro.
Colombo: “Partita da 0 a 0. Stanzani ha portato freschezza col cambio modulo”
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