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Risparmiare acqua e “salvare” i fontanili: gli interventi sui navigli lombardi contro la siccità

Castano Primo Turbigo Castanese

Risparmiare acqua nella zona dell’alta pianura, garantire l’approvvigionamento delle rogge, “salvare”i fontanili: priorità diverse, ma in qualche modo connesse tra loro, quelle su cui lavora il Consorzio Est Ticino Villoresi, che gestisce tutti i maggiori canali dell’Ovest di Lombardia, derivati da Ticino e Adda (il  riferimento all’Est nel nome non deve trarre in inganno: è riferito alla posizione rispetto al fiume Ticino).

Lavori che si riaffacciano ora, nel periodo dell’inverno, periodo delle tradizionali “asciutte” per lavori. Ma anche interventi per cui il consorzio ha presentato richieste di finanziamento al Ministero per affrontare in futuro con più strumenti i sempre più frequenti periodi di siccità.

Il Consorzio Est Ticino Villoresi negli ultimi anni ha destinato risorse significative per ridurre le dispersioni idriche, puntando in particolare sull’impermeabilizzazione del reticolo laddove possibile, come nel caso del Canale Villoresi. Alcuni interventi sono stati effettuati durante Expo Milano 2015 mentre a partire dal 2020 un importante finanziamento, dal valore di circa 20 milioni di euro, ha permesso l’attuazione dei lavori tra Somma Lombardo e Vizzola Ticino, in provincia di Varese, e tra Arconate, Busto Garolfo e Parabiago, nell’Altomilanese.

Castano Primo Turbigo Castanese

Creare bacini lungo i Navigli: in soccorso alle ‘bocche alte’

Oltre all’impermeabilizzazione dei canali, sempre più determinanti appaiono le opere di bacinizzazione da attuare dove il fondo in terra, l’assenza di paratoie e la presenza di bocche ‘alte’, come lungo i Navigli, rendono difficoltosa una razionalizzazione dell’utilizzo idrico, nel rispetto del vincolo monumentale e paesaggistico cui sono soggetti questi storici canali, risalenti al medioevo (nel caso di Naviglio Grande, di Bereguardo e Martesana) o all’Ottocento (Villoresi e Naviglio Pavese).

Paratoie e ture stabili permettono di norma sul Canale Villoresi un’irrigazione efficace anche con il ricorso al 60% della portata normalmente utilizzata (35 mc/s su 55 mc/s); così è stato per esempio durante la grave siccità del 2022. L’obiettivo per il prossimo futuro è dunque quello di contenere il consumo idrico e consentire l’irrigazione nei territori sottesi ai Navigli con interventi mirati che permettano di bacinizzare i canali e alimentare le bocche ‘alte’ anche con portate idriche inferiori a quelle di competenza. Eventuali paratoie sul Naviglio Grande, ipotizzabili nel tratto tra Abbiategrasso e Trezzano per via della presenza di bocche ‘alte’, dovranno essere realizzate però compatibilmente con le esigenze di navigabilità del canale; a livello progettuale si tratta di sbarramenti completamente abbattibili sul fondo, pensati per non alterare il deflusso delle acque o creare ostacolo alla circolazione nautica (nella foto di apertura dell’articolo). In attesa di reperire i necessari finanziamenti il Consorzio ha approntato ture provvisorie, realizzate con blocchi di cementi sovrapposti (qui sotto).

Castano Primo Turbigo Castanese

Prospettive future: progetti per l’efficientamento idrico

“Tracciando un bilancio dell’andamento dell’ultima stagione irrigua, i vertici del Consorzio hanno avuto modo di affrontare il tema dei cambiamenti climatici in corso e di come nel prossimo futuro sarà necessario mettere in campo soluzioni adeguate. Durante la siccità del 2022, il Consorzio ha fatto esperienza di come si possa irrigare efficacemente con molta meno acqua a patto che siano realizzati interventi infrastrutturali in grado di far risparmiare risorsa idrica, come lungo il Canale Villoresi, adottando altresì sistemi di misurazione efficaci”.

Rispetto all’efficientamento idrico, per il futuro ETVilloresi ha progettato l’adeguamento e l’impermeabilizzazione del Canale Villoresi nell’ultimo tratto di circa 24 km, dalla città di Monza allo scarico terminale in Naviglio Martesana e/o in Adda. “Tale intervento, se attuato, consentirebbe innanzitutto di recuperare le perdite idriche, intervenendo sul rivestimento del vettore irriguo ormai deterioratosi, ed efficientare al contempo il sistema di distribuzione ai canali secondari. Attraverso l’adeguamento della sezione del canale si potrebbe, inoltre, assicurare l’alimentazione della rete irrigua del Naviglio Martesana anche in periodo invernale in modo che queste acque possano essere veicolate sul territorio alimentando la falda nel periodo a minor idroesigenza”.

Salvare i fontanili

La maggiore portata invernale del Canale Villoresi, a seguito del risezionamento di 6 mc/sec, consentirebbe di distribuire ogni anno un volume pari ad oltre 63 milioni di mc di acqua, di cui circa 40 contribuirebbero in modo significativo alla ricarica della falda.
Tale rimpinguamento, oltre a permettere la formazione di una riserva d’acqua immagazzinata nel sottosuolo da restituire gradualmente nel periodo estivo, sarebbe fondamentale per l’alimentazione delle risorgive nella fascia dei fontanili posti a sud-est della città di Milano”. La riduzione degli apporti irrigui alla falda, intervenuta a fine del secolo scorso per la crescente urbanizzazione occorsa, ha infatti già portato al prosciugamento di numerose teste di fontanili con la relativa perdita di specifici habitat naturali.

L’intensificarsi dei periodi di siccità mette a rischio l’irrigazione nelle terre alimentate con l’acqua delle risorgive mentre quella fornita dal Canale Villoresi e soprattutto dal Naviglio Martesana le alimenterebbe, se il progetto venisse realizzato. Quest’ultimo è tra i tredici presentati di recente dai Consorzi di bonifica lombardi al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per verificare la disponibilità di risorse economiche in grado di finanziarli.

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Pubblicato il 05 Dicembre 2023
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