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21 gennaio 1993, tragedia a Cameri: l’omaggio dei lavoratori Agusta al cippo delle vittime

Un prototipo di Eh-101 si schianta nelle vicinanze dell'aeroporto militare. A distanza di 31 anni gli ex dipendenti Agusta ancora custodiscono la memoria

Generico 15 Jan 2024

Una delegazione degli ex lavoratori dell’Agusta ha reso omaggio, a Cameri in provincia di Novara, al cippo che ricorda le quattro vittime dell’incidente del 21 gennaio 1993, quando nei pressi dell’aeroporto militare cadde un elicottero EH-101, allora tra i progetti più promettenti dell’Agusta (oggi Leonardo).

A bordo dell’elicottero c’erano quattro dipendenti Agusta, morti carbonizzati: il comandante Raffaele Longobardi, 42 anni, capocollaudatore della fabbrica, residente a Cardano al Campo; Gilberto Tintori, 44enne di Samarate, Massimo Colombo, 36enne di Sacconago (Busto Arsizio), e Stefano Novelli, 29enne di Bellinzago Novarese.

«Una tragedia che ci toccò tutti nel profondo e ci lasciò sgomenti» ricorda un articolo di Manuela Boschetti sul giornale del Gruppo Lavoratori Agusta Seniores, che oggi tramandano la memoria anche attraverso il museo aziendale a Cascina Costa.
«Vedemmo decollare l’elicottero da Cascina Costa, come spesso accadeva in quel periodo di test, e poco dopo arrivò la terribile notizia».

Sviluppato in collaborazione tra Regno Unito e Italia, anticipando la fusione di Agusta e Westland, il progetto dell’EH-101 fu avviato da una società apposita, la EH Industries Limited: il primo volo del prototipo risaliva al 1987, sei anni prima dell’incidente di Cameri. La tragedia comportò uno stop al volo per sei mesi, ma il programma andò avanti: nel 1995 l’EH-101 ebbe i primi ordini da parte della Royal Navy e della Marina Militare Italiana. Il progetto si è poi rivelato fortunato, seppur limitato prevalentemente alla produzione militare (per impiego antisommergibili, trasporti tattici, ricerca e soccorso).

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it
Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare.
Pubblicato il 21 Gennaio 2024
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