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Nicolò Maja e il sogno del volo, “rappresenta la libertà”

Al Caffè Teatro una serata di solidarietà per il ragazzo sopravvissuto alla strage della sua famiglia. Che dopo quasi due anni racconta la sua vita oggi, il recupero e le sue aspirazioni. "Ho sentito tanto affetto per me"

Nicolò Maja

«Il volo è un’emozione incredibile, per me rappresenta la libertà». Nicolò Maja oggi è ancora nel mezzo del suo percorso, ma racconta i suoi sogni.
È un percorso di recupero lungo e difficile, quello di Nicolò, unico sopravvissuto alla strage perpetrata da suo padre Alessandro a Samarate, nel maggio del 2022. «In questi mesi ho sentito molto affetto, tanta gente mi ha aiutato e mi ha dato una mano anche solo con un saluto o un abbraccio. Anche questa sera mi sono un po’ emozionato».

Maja è comparso varie volte in televisione, ma per la prima volta proprio a Samarate – in una serata al Caffè Teatro organizzata per lui – ha deciso di raccontare da solo la sua realtà di oggi. Con un po’ di paure, certo, come forse è per qualunque ragazzo della sua età che deve pensare alle sue scelte, al futuro. Ma anche con sogni, passioni da riscoprire.

Il simbolo – potente – è l’amore per il volo.
«Era una mia passione fin da piccolo, non so quante volto ho visto il film “Pearl Harbour”. Ho iniziato a volare a Venegono». L’emozione più grande è stato il giorno in cui si è trovato da solo ai comandi del piccolo aereo da turismo. «Il mio istruttore “dai Nicolò, oggi vai su da solo”». Il dramma del maggio 2022 non ha spezzato il filo di quel sogno: «Di recente infatti sono tornato a volare a Cogliate: un socio dell’aviosuperficie mi ha invitato a bordo del suo aeroplano, anche se non ai comandi».

Oggi il suo sogno è prima di tutto avere una vita normale, «un lavoro, una mia autonomia, un mio appartamento dove vivere». Anche se nel frattempo vive affiancato dall’amore incondizionato dei nonni materni, Giulio e Ines, presenti alla serata insieme al zio Mirko.

Maja ha raccontato che nei prossimi giorni si sottoporrà ad un intervento importante, quello di ricostruzione della calotta cranica, per riparare ai danni subiti dalle ossa del capo per i colpi inferti dal padre (Nicolò non racconta quel giorno, di cui non ha memoria cosciente). Un momento importante, «lo aspettavo da tanto»: la lunga attesa è legata alla necessità di costruire un “pezzo” su misura, la protesi per la cranioplastica realizzata sulla base dei dati acquisiti in ospedale con Tac.

In questi mesi Maja ha affrontato tanta fisioterapia per riacquisire le sue capacità progressivamente. Oggi fatica ancora a camminare, ma racconta la sua vita e le sue passioni. Insolita quella del volo, più “normali” le altre: la Formula 1, il calcio (è gran tifoso del Palermo, «scelto da bambino, per Luca Toni e i colori»), anche un po’ di viaggi.

«Negli anni passati sono stato per un mese in famiglia in Australia ed è stata un’esperienza bellissima, ho conosciuto ragazzi come me e conosciuto la cultura di quel Paese. Oggi vorrei visitare l’America, non ci son0 mai stato».

Intervistato da Roberto Morandi di Varesenews, Nicolò Maja è intervenuto in una serata organizzata tutta per lui al Caffè Tearo, da Mara Daverio e Bruno Zonfrillo, con la collaborazione di Maurizio Castiglioni che ha “mobilitato” tanti amici del mondo del cabaret, che hanno regalato grandi risate nel corso della serata: oltre alla musica della Goletta Band c’erano Gigi Rock e Max Cavallari, con la conduzione di Max Contati.

Samarate generica generiche

Una serata di divertimento e raccolta fondi per Nicolò, ma anche per dare voce proprio a Nicolò. L’idea di dedicargli la serata di solidarietà è venuta dal confronto di Castiglioni con Nicoletta Alampi e Rossella Caligiuri, vicesindaca e presidente del consiglio di Samarate: «La sua vita ricomincia adesso. Che sia d’insegnamento per tutti noi, la vita può cambiare all’improvviso: bisogna trovare la forza di andare avanti e in questo è essenziale avere delle persone a fianco: ognuno di voi è importante».

Pubblicato il 30 Gennaio 2024
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