Si aggiunge anche Buscate, sono tredici i Comuni in difesa della brughiera di Malpensa
Regione Lombardia ha bocciato il Sic, il "superparco" per tutelare in modo più forte le aree di brughiera superstiti. Ma la mobilitazione del territorio circostante, tra Milanese e Varesotto, non si ferma: nei giorni scorsi la presa di posizione del tredicesimo consiglio comunale
Anche Buscate si aggiunge al fronte dei Comuni che chiedono una tutela della brughiera di Malpensa, polmone verde di valore naturalistico minacciato dall’espansione dell’aeroporto di Malpensa.
Nella seduta di giovedì 28 dicembre, sul finire dell’anno, il consiglio comunale del paese vicino a Malpensa si è espresso a sostegno della proposta del “Sic/Zps”, il sito di interesse comunitario o zona di protezione speciale per la brughiera nella zona tra Malpensa e Lonate Pozzolo. Una proposta avanzata da studiosi e Parco del Ticino e respinta poco prima di Natale da Regione Lombardia.
La deliberazione a Buscate, che ha messo d’accordo maggioranza e opposizione, e rafforza il fronte dei Comuni (del Castanese, dell’Alto Milanese e del Varesotto) che stanno combattendo la battaglia per ottenere una protezione più stringente per l’area intorno all’aeroporto: oltre a Buscate, si sono infatti espressi – con testi simili – Comuni vicini allo scalo, come Castano Primo, Nosate, Turbigo, Somma Lombardo, Vergiate, ma anche nei dintorni, come Angera, Daverio o Cazzago Brabbia a Nord, Robecchetto con Induno, Cassinetta di Lugagnano, Cuggiono a Sud, o ancora Legnano e Olgiate Olona.
Una mobilitazione trasversale a partiti e territori
Una mobilitazione che ha visto in prima linea amministrazioni più vicine al centrosinistra, ma che nel Milanese ha visto schierarsi anche maggioranze di centrodestra, come già nel dibattito dentro alla comunità (il “parlamentino”) del Parco del Ticino.
«Auspichiamo che questo ulteriore tassello rafforzi la lotta dei comitati locali e delle altre associazioni nazionali e internazionali nel preservare l’ultimo lembo di un ambiente unico nel continente europeo» ha scritto il locale Circolo “Ticino” di Legambiente.
L’idea di una maggior tutela per il territorio è collegata alla pressione delle diverse infrastrutture legate all’aeroporto, da quelle viabilistiche alla logistica, fino al sedime dello scalo vero e proprio (con la previsione di nuova Cargo City).
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Del resto, la stessa Regione Lombardia, nel bocciare la proposta di Sic, aveva rivendicato la scelta di aver “contemperato che le esigenze economiche, sociali e culturali, ai termini del DPR 357/1997, individuano il Masterplan Malpensa 2035 come ‘opera di interesse strategico per il Paese”, sottolineando dunque che la bocciatura della proposta era legata anche alla possibilità di lasciare spazio a Malpensa.
Il fronte opposto: “Ostacolare Malpensa? Pura utopia”
La proposta del Sic continua invece a non convincere altri enti locali. «Tentare di ostacolare la espansione di Malpensa è pura utopia, vorrebbe dire, di fatto, bloccare un pezzo di economia del nostro Paese» ha scritto di recente Mario Volonté (Udc), l’assessore all’urbanistica di Lonate Pozzolo, il Comune che è direttamente interessato dall’ipotesi di espansione dello scalo.
Volontè anzi auspica un intervento ulteriore a rafforzare investimenti: rilevando che «i vincoli posti dal Parco del Ticino su molte aere limitrofe a Malpensa che ricadono nel Comune di Lonate Pozzolo siano un freno ad eventuali investimenti» propone di «chiedere al governo un decreto dedicato a Lonate Pozzolo sul modello Aria (emendamento della Lega) che riconosce Malpensa come aeroporto di interesse nazionale e internazionale, consentendo di riavviare tutte le procedure che si erano incagliate per consentire l’ampliamento di Cargo city».
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Se questa presa di posizione fa uno scatto in avanti nella messa a disposizione del territorio – in direzione opposta a quanto auspicato da Parco, altri Comuni e associazioni – la proposta del Sic/Zps per la brughiera di Malpensa non ha convinto anche altri consigli comunali dove erano state presentate mozioni a sostegno, come Samarate e Casorate Sempione nel Varesotto.
Nel fronte dei favorevoli all’espansione dello scalo ci sono poi diverse voci del mondo economico, tra cui Confindustria Varese e Camera di Commercio Industria e Artigianato, che a giugno avevano protestato contro la bocciatura dell’ampliamento di Malpensa (da parte della Commissione VIA del Ministero dell’Ambiente) e che hanno sostenuto invece il “Decreto Aria” che punta a sbloccare l’intervento.
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