Anaao: “Non ci sono abbastanza medici, Regione Lombardia riveda le rete degli ospedali”
Il delegato della Valle Olona del principale sindacato dei medici ospedalieri si dice fiducioso dell'impegno della DG Bianchi a trovare personale per sostituire i gettonisti e invita ad applicare le disposizioni del contratto nazionale sulla qualità del lavoro
L’estromissione delle cooperative di medici dagli ospedali pubblici decisa dall’assessore Bertolaso pone le prime questioni organizzative. I risultati ottenuti con i due bandi dedicati, uno di Areu per i medici da destinare ai pronto soccorso e uno del San Matteo di Pavia per trovare pediatri da destinare innanzitutto alla Valle Olona, non sono stati del tutto soddisfacenti. Regione Lombardia ha invitato tutte le aziende ospedaliere a emettere bandi per reclutare i medici, concorsi o avvisi pubblici da lasciare aperti per reperire le figure necessarie.
La Sette Laghi ha pubblicato la ricerca di 8 pediatri da assumere per poter formalizzare l’accordo con la Valle Olona e garantire alcuni turni mensili ( 8 di 12 ore ciascuno) nelle pediatrie di Gallarate e di Busto dove domani, 29 febbraio, scadrà la convenzione con la cooperativa.
Da parte sua, la Valle Olona sta sfruttando pregressi accordi con le cooperative di medici per beneficiare di ore ancora non usufruite nei settori della pediatria e della cardiologia.
Il principale sindacato dei medici ospedalieri ANAAO segue attentamente l’evolversi della situazione alla luce anche di un contratto collettivo che assicura una qualità del lavoro nettamente differente: « Sappiamo che l’accordo raggiunto a livello nazionale prevede dei cambiamenti importanti e che occorre tempo per arrivare a sistema – commenta il delegato Anaao dell’Asst Valle Olona Giovanni Gaudio – Siamo però vigili: apprezziamo la posizione di massima collaborazione della direttrice ma auspichiamo che si arrivi a una riorganizzazione veloce del servizio in pronto soccorso, così da liberare gli specialisti ortopedici, chirurghi, pediatri che attualmente devono ruotare per coprire i turni di PS rallentando le attività dei reparti di appartenenza. È una condizione a cui si deve arrivare velocemente per garantire la qualità di lavoro necessaria a fermare l’esodo dei colleghi».
La mancanza di medici nei PS viene risolta con il coinvolgimento di altri medici che, alla lunga, diventano insoddisfatti e cercano altre opportunità incrementando la carenza di specialisti: « Noi attendiamo medici dell’emergenza urgenza da Regione. Fino a maggio rimane in vigore l’accordo con la cooperativa nel PS di Saronno, a Gallarate la carenza viene tamponata da turni suppletivi degli altri specialisti. In questo momento non vediamo grandi alternative e siamo consapevoli degli sforzi che la dottoressa Bianchi sta mettendo in campo. La mancanza di personale, però, è davvero grave e Regione Lombardia dovrebbe affrontare seriamente la revisione della rete: se non si riesce a mantenere tutti i presidi aperti, deve essere avviata una riflessione per riorganizzare la rete dell’emergenza urgenza. I PS sotto i 15.000 accessi vanno riconsiderati anche perchè, dove non c’è un’adeguata quantità di attività e non c’è expertise, aumentano i rischi. Un discorso che vale anche per i reparti che è inutile tenere aperti se manca il personale. Si ripensi alla rete in vista dell’applicazione integrale del contratto che abbiamo sottoscritto. La qualità del lavoro è una conquista che vogliamo vedere applicata».
Il discorso, come già riportato, è ampio e prevede tempi lunghi: « Siamo in attesa. Confidiamo nella volontà della dottoressa Bianchi di soluzione problemi. Da parte nostra, avrà solidarietà e aiuto ma le condizioni dovranno portare all’applicazione del contratto. Così i nostri specialisti potranno tornare a fare ciò per cui sono stati assunti e fornire prestazioni adeguate».
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