Come va alla cargo city di Malpensa? Secondo le aziende si torna alla normalità
L'associazione degli spedizionieri Anama ha dipinto un quadro fosco e chiesto un "reset". Secondo gli operatori dello scalo di Malpensa però i picchi si stanno riassorbendo. Sul fronte del lavoro fin qui approcci diversi
«Momenti di congestione operativa determinati da fattori geopolitici, macroeconomici ed altri eventi per loro natura non preventivabili», ma a Malpensa la situazione non è d’emergenza. Lo dice Alha, uno degli operatori del cargo di Malpensa, rispondendo al quadro tracciato da Anama, l’associazione degli spedizionieri di merci aeree, che mercoledì mattina ha diffuso un comunicato in cui si spingeva a ipotizzare un “reset” di due giorni della cargo city o altri provvedimenti straordinari.
Nei giorni scorsi alla cargo city c’era stato lo sciopero che ha interessato Mle-Bcube (che non ha interessato altri operatori, come Alha) e ancora nel fine settimana si registravano accumuli di merci, anche all’esterno dei capannoni (nella foto).
Ma già lunedì la stessa Mle ha voluto comunicare che non c’era più “alcun arretrato” e che da martedì (20 febbraio) si sarebbe tornati alle “normali regole di addebito dei magazzinaggi import”. Messaggi per tranquillazzare anche i clienti.
Accordi nel cargo di Malpensa
Alha come detto non è stata coinvolta nello sciopero dei giorni scorsi e appunto oggi interviene per dire che il quadro complessivo fornito sulla cargo city è troppo a tinte fosche. E comunque «presso il cargo terminal Alha le operazioni si stanno svolgendo regolarmente». come detto alla non era stata coinvolta nello sciopero a oltranza di quest’anno e anzi sottolinea che le agitazioni sindacali «sono completamente rientrate a seguito della firma di un accordo di secondo livello, che è stato siglato a valle di una consultazione referendaria ed accolto con ampio consenso dai lavoratori di Alha Malpensa».
È l’accordo che era stato firmato in Alha a inizio anno, anche dai sindacati di base, che vorrebbero appunto venisse applicato anche in Mle-Bcube.
Per ora – grazie alla mediazione del Prefetto di Varese- gli operai Mle hanno ottenuto con lo sciopero a oltranza solo un adeguamento dei buoni pasto: risultato limitato che il sindacato ha portato a casa ma che ha lasciato qualche strascico di malumori nei magazzini del cargo.
L’applicazione in Mle dello stesso accordo ottenuto in Alha è però considerato insostenibile dall’azienda (ma anche da alcune voci dei sindacati confederali, come Gaetano Cannisi della Cisl). In ogni caso: fino ad ora Alha aveva abbassato il livello di conflittualità.
Alha contesta i dati degli spedizionieri di Anama. “Delegittimazione di Malpensa”
Tornando al comunicato di Anama, Alha parla di «costante campagna di delegittimazione del sistema Malpensa e dei suoi principali operatori». L’azienda attiva alla cargo city di Malpensa ricorda i dati del 2023 che vedono ancora una crescita a Malpensa, per in un quadro complessivo nazionale di lieve contrazione.
E Alha soprattutto respinge l’idea del “reset” delle operazioni: «Le proposte di ANAMA risultano decontestualizzate, inefficaci e non perseguibili per affrontare e gestire momenti di congestione operativa determinati da fattori geopolitici, macroeconomici ed altri eventi per loro natura non preventivabili, che oggi più che mai caratterizzano il settore del cargo aereo, come l’Associazione di categoria dovrebbe ben sapere».
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