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Incontri e mostre “in blu”: il primo weekend di Filosofarti, che sbarca anche a Castiglione Olona

Sabato 17 e domenica 18 febbraio inaugurano diverse esposizioni, ma arrivano anche i primi ospiti, con la filosofa Maura Grancitano

Maura Grancitano

Si apre a Gallarate – ma non solo – Filosofarti 2024, il festival delle arti e della filosofia che offre decine di appuntamenti, conferenze, lectio magistralis e mostre: Visibile/Invisibile, nel ventennale del Festival che, non a caso, dedica ai suoi utenti un volume che potrà essere a loro disposizione proprio per ripercorrere con immagini e parole i momenti salienti delle varie edizioni.

Già domenica 17 febbraio 2024 alle ore 10.00 a Samarate presso Villa Montevecchio, il Vicario Episcopale mons. Franco Agnesi, accompagnato da
giuristi, operatori sanitari e sociali, testimoni diretti, affronterà anche dal punto di vista teologico il tema Storie invisibili: gli ultimi della terra, dedicato al fenomeno
migratorio e alle problematiche relative all’ accoglienza e all’integrazione dei molti che cercano di sfuggire a guerre e carestie con viaggi della speranza che non sempre
vedono approdi felici. L’evento fa eco alla mostra che AFI – grazie a Claudio Argentiero – ha inaugurato a Villa Pomini – visitabile nei week end – a Castellanza
su Storie di popoli e persone, con opere di fotoreporter di fama come Ugo Panella, Roberto Travan, Reza Kathir, il tutto alla presenza dell’ambasciatore armeno a
Milano.

Ed è alla fotografia che si dedica anche l’evento delle ore 16.00 a Gallarate alla sede di Il Sestante Fotoclub di Via S G. Bosco, dove Antonio Delluzio proporrà Lo spazio sul
comodino, personale alla scoperta dell’invisibile allo sguardo ma visibile: infatti, lo spazio sul comodino è il cosmo interiore che solo nell’intimità della propria
esistenza, anche inconscia, è possibile fare uscire dal proprio animo. È il tempo, il tempo che resta, il tempo che si è vissuto e quello che si desidera vivere. È il tempo
che scorre e che lascia una traccia che diventa ricordo.

Alle ore 17.00 al Teatro delle Arti di Via Don Minzoni la prima delle lezioni magistrali, affidata alla filosofa Maura Grancitano, che intende proporre una
riflessione sul tema: Ombre sociale: esclusione e invisibilità nel digitale. La sua analisi si incentra sul fatto che se c’è qualcosa di invisibile che sta avendo un enorme
impatto nelle nostre vite in questi anni, è la realtà digitale. Sembra invisibile, inconsistente, eppure ci provoca emozioni, curiosità, dipendenza e ci passiamo la
maggior parte delle nostre giornate. I luoghi digitali hanno portato alla luce temi, battaglie e soggettività di solito escluse dal dibattito, ma hanno il potere di rendere
qualunque cosa invisibile, di cancellare e bannare. Come possiamo porci, quindi, per favorire l’emersione della complessità? A questo quesito si cerca di dare risposte
attraverso le più recenti analisi della filosofia contemporanea.

Filosofarti domenica 18 dicembre dedicata all’arte

Il secondo blocco di appuntamenti è per la domenica 18 febbraio: il festival si sposta su tre sedi urbane. A Gallarate, Viverecrenna alle ore 16 presso Villa Delfina
di Via Donatello ospita Giovanni Perota con un excursus di storia dell’arte dal Figurativo al Concettuale: fedele alla sua tradizione culturale, Vivere Crenna
propone infatti un evento che favorisca la conoscenza di risorse e opportunità artistiche del territorio. Le opere di Giovanni Perota esposte a Villa Delfina,
costituiscono sia l’espressione di un’interessante, originale esperienza pittorica, sia l’occasione per approfondire gli aspetti dell’arte Concettuale nel tradurre in segni visibili, l’invisibile processo creativo dell’artista.

A Castiglione Olona, che per la prima volta partecipa a  Filosofarti, va in scena dalle 17.00 alle 20.00 una iniziativa molto innovativa presso la Sala Consiliare, con il coinvolgimento di Kubeart: dal vernissage “La voce delle cose” con opere di Stefano Bruno, Ignazio Campagna, Antje Schmuck, AlessiaFiore, Megan Rodgers e Chiara Zanzi, alla conferenza di di Carlo Serra ( Non visibile/udibile? L’immaginario sonoro come forma dell’esperienza) al reading musicale di Stefano Bertoli, Ksenja Laginja  (Poème electronique). Si tratta di una iniziativa molto attrattiva anche per un pubblico giovane attento alla evoluzione dell’arte e delle esperienza di produzione
musicale.

Busto Arsizio invece propone alla Galleria Cristina Moregola e Fondazione Bandera di Via A. Costa i vernissage di Giulia Napoleone E Alfonso Talotta – Almost blue – e di Lucia Bonomo con Betty Dandin – l’idea di infinito blu#2. Inserito nella XX edizione di Filosofarti, il nuovo progetto espositivo della Fondazione Bandera per
l’Arte curato da Cristina Moregola e Cristina Sissa, vede coinvolti 14 artisti in confronto sul colore blu.

Intenso e magico, dopo avere attraversato i secoli assumendo di significati e valori simbolici di volta in volta differenti, il blu rimane ancora oggi uno dei colori
più affascinanti e diventa nella mostra L’idea di infinito blu una narrazione a più voci all’interno della quale ogni artista ne restituisce la propria interpretazione. Il titolo è un riferimento alle parole di Lucio Fontana nell’intervista pubblicata in “Art et Création” nel 1968 dove invitato a intravedere gli sviluppi dell’arte dopo Yves Klein afferma: “L’arte sarà tutt’altra cosa, guardi il Niente di Klein, l’idea d’infinito blu. […] L’arte diventerà infinito, immensità, immateriale, filosofia…”.

Filosofia e non solo: torna Filosofarti a Gallarate e in tante altre sedi

La scultura di Narciso Bresciani e le opere pittoriche di Alfredo Casali, Federica Giglio, Paul Goodwin, Lorenzo Mazza, Misia, Rossella Rapetti, Shinya Sakurai,
Giorgio Vicentini, accompagnate da una selezione di grafiche realizzate da Franco Guerzoni, Hyun Joo Hong, Mimmo Paladino, Joe Tilson e William Xerra nel
Laboratorio d’Arti Grafiche di Modena di Roberto Gatti, delineano un percorso suggestivo e immersivo tra le gradazioni del blu di diversa intensità.
La mostra Giulia Napoleone Alfonso Talotta Almost blue definisce un confronto a due per indagare i significati di uno dei colori maggiormente carico di valenze
simboliche di tutta la storia dell’arte. Il titolo è un chiaro riferimento e un omaggio al celebre brano di Chat Baker, musicista e cantante statunitense conosciuto da Giulia Napoleone durante la sua frequentazione dell’ambiente artistico romano degli anni ’50 e rappresenta il punto di incontro tra due artisti con esperienze e percorsi diversi.
Come scrive Lorenzo Fiorucci nel testo critico di presentazione: “Una mostra che vede rapportarsi due artisti di generazioni diverse, uniti da un senso pittorico comune,
proiettati entrambi verso la necessità di una lirica astrazione. Un avvicinamento da due strade differenti è infatti ciò che caratterizza Giulia Napoleone e Alfonso Talotta,
che in questa circostanza trovano motivo di incontro sotto il segno di un colore”.

Nell’essere quasi monocromi e quasi completamente blu, nelle opere dei due artisti ritorna la parola almost compresa nel titolo; un termine che richiama una dimensione
ancora da raggiungere, non ancora definitiva e aperta a letture poetiche. Come per la precedente edizione di Filosofarti anche per la nuova edizione la galleria ha avviato una collaborazione con la casa editrice Adelphi per ospitare un bookshoop con titoli riguardanti tematiche artistiche e filosofiche. Infine, La mostra Lucia
Bonomo Betty Danon Blue poems propone un confronto tra due personalità artistiche molto diverse impegnate in un dialogo che tende a svelare la struttura
poetica delle loro opere.

Lucia Bonomo, giovane artista classe 1989, dopo aver frequentato il triennio in Grafica d’Arte all’Accademia di Belle Arti di Macerata conclude gli studi con il
biennio in Scultura all’Accademia di Brera. Partecipa a diversi premi sul territorio nazionale tra i quali troviamo la Biennale di Fiber Art di Spoleto e, come finalista, è presente alla XII edizione del Premio Novicelli e al Premio Artivisive San Fedele 2022 – 2023 con l’opera Illimite, un’installazione formata da 36 laste di ferro lavorate con il fuoco fino ad ottenere diverse sfumature di blu, che viene ora presentata negli spazi della Fondazione
Bandera.

Betty Danon, artista concettuale, è nata ad Instanbul ma ha vissuto a Milano dal 1956. Ha lavorato con il suono e il segno a partire dalla simbologia junghiana e
attraverso l’uso del computer nel corso degli anni ’80 ha dato vita a numerose opere nell’ambito della Poesia visiva.Blue Poems, libro d’artista di Betty Danon che dà
anche il titolo alla mostra, sono componimenti poetici “intensamente blu e fortemente visivi” ed è l’opera con la quale Lucia Bonomo cerca e crea una relazione strutturata
intorno a somiglianze e differenze, contrapposizioni e corrispondenze. Nell’ambito degli eventi di Filosofarti, martedi 12 marzo alle ore 21.00 presso la Fondazione Bandera per l’Arte, è in programma l’incontro di approfondimento Punto e linea nella ricerca poetica di Betty Danon condotto da Marcella Danon, figlia dell’artista e curatrice dell’archivio.

Il festival continua sino al 17 marzo: si consiglia di accedere sempre al sito www.filosofarti.it per aggiornamenti sul programma e la sua articolazione.

Pubblicato il 13 Febbraio 2024
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