Nuovi padiglioni, albergo e maxiparcheggio: la proposta di Volandia a Malpensa che fa discutere
Il progetto prevederebbe l'uso dei terreni intorno al museo, anche con la costituzione di una nuova società. Nel primo voto in Provincia posizioni articolate tra i partiti. Il presidente della provincia: "Percorso lungo e complesso, avanti solo con i comuni". La Lega attacca: "Qual è la finalità pubblica?"
Nuovi padiglioni, un ipotetico albergo, un maxipargheggio multipiano da duemila posti da mettere «a reddito»: è la proposta di ampliamento di Volandia, museo del volo vicino a Malpensa, la cui aerea diventerebbe un centro economico dedicato anche ad altre funzioni.
Della proposta si sta discutendo da mesi in particolare in Provincia: giovedì il consiglio provinciale ha dato il via libera ad un accordo di programma, con un voto particolarmente articolato e non scontato: favorevole la maggioranza (Pd e centristi), a cui si è associata di Forza Italia. Hanno scelto l’astensione Fratelli d’Italia (all’opposizione) e di Alberto Barcaro, che è un consigliere di maggioranza, da Somma Lombardo. Si è schierata contro invece la Lega.
«È importante chiarire che siamo solo all’inizio di un percorso lungo e complesso per la redazione di un progetto, che verrà sviluppato nei dettagli strada facendo all’interno del perimetro indicato nella delibera» ha subito precisato il presidente di provincia Marco Magrini. Dichiarazione di prudenza che tradisce quanto stretta sia la via su cui si muove l’ipotesi (da ieri un po’ più concreta) di ampliamento.
I punti all’esame sono diversi: c’è l’aspetto urbanistico generale, visto che comunque le nuove strutture avrebbero un impatto rilevante, ma c’è anche un tema di impiego di risorse pubbliche visto che la proposta di accordo deriva dal coinvolgimento della Provincia, come ente pubblico, per consentire poi l’accesso a risorse da Regione Lombardia.
In maggioranza l’accordo è stato ottenuto su tre paletti rilevanti: da un lato l’accordo non contiene un impegno diretto, ma l’indirizzo di approfondimento. Dall’altro, soprattutto, vincola agli strumenti urbanistici dei Comuni circostanti e direttamente coinvolti (Somma Lombardo, Ferno, Vizzola Ticino e Lonate Pozzolo) e altri soggetti come Sea. Correzioni per riassorbire i dubbi che erano venuti anche dalle file del centrosinistra. Infine, una perimetrazione precisa dei confini su cui sarà possibile l’intervento.
Cosa prevede la proposta di Volandia
Il piano di Volandia, da 8,8 milioni di euro, prevede la realizzazione un parcheggio multipiano da duemila posti che sarebbe a servizio del museo, della ferrovia Malpensa Express e degli utenti di Malpensa, quindi con un ruolo territoriale che va oltre l’infrastruttura di appoggio al museo: la nuova struttura verrebbe gestita con una azienda a parte, rispetto alla Fondazione Volandia, che “metterebbe a reddito il parcheggio per rendere l’operazione economicamente sostenibile”.
Oltre a questo si prevede un nuovo padiglione aeronautico di 2.700 metri quadrati, spazi in parte interrati per le collezioni di auto e moto d’epoca, collegamenti tra i padiglioni, ipotesi di albergo, parcheggi a livello strada lungo il vecchio tracciato della Sp 52.
Strutture da realizzare soprattutto sui “pratoni” che oggi dividono gli ex stabilimenti Caproni (padiglioni coperti del museo) e la strada perimetrale di Malpensa, salvo l’eventuale hotel che verrebbe realizzato dal lato opposto, verso la Sp52, con spostamento di parte della collezione Ogliari.
Nella nota della Provincia si parla di proposta che “darà concreta attuazione agli obiettivi di sviluppo provinciali non solo in ragione dell’atteso incremento dei visitatori, dell’ampliamento dell’offerta turistico/didattica, dei servizi accessori e dell’accessibilità, ma soprattutto grazie al più generale rafforzamento del legame con il territorio e con gli Enti che in esso operano”.
La Lega attacca: “Dov’è l’interesse pubblico?”
La posizione più dura sul progetto è arrivata dalla Lega, con la segreteria retta da Andrea Cassani che ha diffuso un comunicato molto duro, che contesta l’interesse pubblico dell’operazione e l’impatto sul territorio: «quale sarebbe poi l’attività prevalente di quel compendio? Quella museale o quella commerciale?». Un nodo importante, dice la Lega, perché «l’eventuale contributo regionale potrà essere dato solo a un soggetto pubblico per finalità di interesse pubblico».
Ora: i rapporti tra la Lega varesotta e l’ex leghista Reguzzoni non sono sempre lineari e forse basterebbe questo a spiegare una posizione così dura. Ma del resto in questo caso la contestazione è anche al centrosinistra al governo in provincia (o meglio: coalizione tra Pd e centristi di Magrini, mentre non ci sono partiti di sinistra): «Fa specie che tanta sinistra-ambientalista, che si è opposta al Masterplan di Malpensa, ora sostenga un progetto del genere che va a intaccare formazioni boschive e aree agricole».
La Lega contesta un piano che potrebbe portare alla realizzazione di «un parcheggio coperto da 2.000 posti (che non insiste nemmeno sulla viabilità che porta a Volandia ma direttamente verso lo scalo di Malpensa), un albergo e un ristorante. Il tutto in deroga alla destinazione urbanistica delle aree».
Dopo si passa ai Comuni
Al di là della prima proposta transitata in Provincia, il progetto torna ai Comuni: «L’accordo di programma si potrà chiudere solo in presenza di conformità urbanistica» ha detto il presidente della Provincia Magrini. Il grosso delle aree interessate sono a cavallo tra i Comuni di Ferno e Somma (altra parte di Volandia è su Vizzola Ticino). Da entrambi i Comuni – e anche nel Pd – non sono mancati dubbi espressi fin qui. Ma il percorso è «lungo e complesso», come ribadisce Magrini, mentre dalle file del Pd si assicura che «non ci è alcuna spaccatura a livello provinciale o locale».
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