Il Coordinamento Salviamo il Ticino “bacchetta” i consiglieri del Parco per la mancata discussione sulla brughiera
Claudio Spreafico e Roberto Vellata del Coordinamento Salviamo il Ticino puntano il dito su tre consiglieri: "Impedire agli altri membri di deliberare facendo venir meno il numero legale rappresenta invece una gravissima forzatura"
Il Coordinamento “Salviamo il Ticino” interviene sulla mancata discussione e deliberazione del Consiglio direttivo del parco del Ticino su un provvedimento di impugnazione per la difesa della brughiera di Malpensa e Lonate Pozzolo.
«La conservazione della brughiera di Malpensa e Lonate continua ad essere motivo di divisione all’interno del Parco del Ticino – scrivono per il Coordinamento Claudio Spreafico e Roberto Vellata – Dopo la spaccatura nella Comunità del Parco, si è registrata nei giorni scorsi anche quella all’interno del Consiglio direttivo, dove è stata posta più volte all’ordine del giorno l’impugnazione al Tar della delibera di Regione Lombardia con la quale era stata respinta la proposta di istituzione del SIC. Tre consiglieri, facendo mancare ogni volta il numero legale (da ultimo nella seduta del 13 febbraio scorso), hanno impedito al consiglio (la presidente più altri due consiglieri) di discuterne e dunque di deliberare».
Un comportamento che, secondo i due esponenti del Coordinamento, è da biasimare: «Riteniamo che questo comportamento non costituisca un bell’esempio di democrazia, visto che all’interno di un organo collegiale ci si confronta e poi si decide a maggioranza: impedire agli altri membri di deliberare facendo venir meno il numero legale rappresenta invece una gravissima forzatura. In ogni caso, con il loro comportamento, i tre consiglieri hanno tradito tutto il lavoro che il Parco ha svolto dal 2011 ad oggi, impedendo all’Ente di promuovere ricorso in difesa del proprio operato. E spiace constatare come in quest’azione di interdizione a due consiglieri in quota centro-destra (Braghieri e Monno, che ha anche la delega alla Reta Natura 2000 – sic!) si sia unito anche l’unico consigliere espressione del centro-sinistra (Signorelli), area che in questo periodo si è schierata in modo corale in difesa della brughiera. In ogni caso confidiamo ancora che i tre consiglieri sull’Aventino, si ravvedano e consentano all’Ente di difendersi in giudizio, visto che il termine ultimo per impugnare scadrà infatti il 13 aprile. Per ora all’impugnazione della delibera hanno provveduto le associazioni riunite nel Coordinamento Salviamo il Ticino che, con coraggio, hanno tenuto il punto in difesa della brughiera. La Regione dovrà costituirsi in giudizio entro il prossimo 13 aprile: vedremo cosa sosterrà, a fronte delle evidenze scientifiche emerse circa il valore naturalistico dell’area e della necessità di un suo inserimento nella Rete Natura 2000».
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