Marzo come maggio, ecco quanta pioggia è caduta nei giorni scorsi
Nei primi 10 giorni di marzo è già caduta più di tutta la pioggia che normalmente cade nel mese. Il meteorologo Valisa: "Piogge uniformi e costanti che hanno ricaricato le scorte idriche, ma non dimentichiamo che siamo sempre più vulnerabili alla siccità"
Avrà rovinato i piani dei weekend e avrà stufato dopo tanti giorni, ma la pioggia che è caduta tra febbraio e marzo è stata davvero manna dal cielo per le riserve idriche del nostro territorio. La sensazione che di acqua ne sia caduta davvero tanta viene infatti confermata anche dai dati del Centro Geofisico Prealpino, con numeri che sembrano portarci avanti nel tempo di due mesi: da marzo a maggio, il mese dove piove di più nel corso dell’anno. (nella foto la diga del Panperduto in uno scatto di Claudio Calzavara postato in Oggi nel Varesotto)
«Questo inverno è stato davvero molto piovoso, quasi primaverile -racconta il meteorologo Paolo Valisa-. Specialmente a febbraio abbiamo avuto mese con una cumulata di 263 millimetri di pioggia, poco distante dal record storico di 278 che è stato registrato nel 1974». Questi dati fanno riferimento alla stazione di Varese «che ci permette di analizzare la serie storica a partire dal 1967» ma sono espandibili a tutto il territorio della Provincia di Varese «perchè le piogge sono state uniformi ovunque». Con quel tesoretto di pioggia l’inverno meteorologico -che abbraccia dicembre, gennaio e febbraio- ha permesso di «avere un surplus di risorsa idrica di ben 156 millimetri di pioggia rispetto alla media».
E se febbraio ha regalato tanta acqua, marzo potrebbe far di meglio. «Nei primi 10 giorni del mese abbiamo già avuto ben 191 millimetri di pioggia a fronte di una media del mese di 106, quindi anche se ora non dovesse piovere più per tutto il mese avremmo già 85 millimetri di pioggia in più». Tanta acqua che è caduta anche molto bene. «Abbiamo avuto piogge continue, omogenee e per lungo tempo che hanno permesso all’acqua di filtrare bene nel terreno e ricaricare sorgenti e falde. Si vede bene ad esempio al Campo dei Fiori dove si è riattivata una sorgente a Luvinate che viene definita il troppo pieno del sistema carsico di quella montagna». Oltre a questo «lo zero termico relativamente basso ha permesso avere parecchia neve sulle montagne, una riserva idrica che verrà rilasciata pian pianino nelle prossime settimane e che ha permesso di non vedere innalzarsi troppo il Lago Maggiore oggi» a differenza, ad esempio, di quello di Varese che è esondato in più punti.
Quindi finalmente dopo anni di paura «possiamo sicuramente essere più ottimisti riguardo alle nostre scorte d’acqua. È come se il calendario fosse in avanti di due mesi e ci abbia portato già oggi le piogge di aprile e soprattutto maggio, il mese più piovoso per questo territorio». Felicità che però non deve farci scordare che «oggi siamo sempre più a vulnerabili rispetto alla siccità -puntualizza Valisa-. Ogni sistema idrico ha i suoi tempi di carica e scarica, quelli superficiali possono avere variazioni molto veloci mentre le cavità carsiche e le falde hanno tempi più lunghi. Queste piogge hanno fatto benissimo ma dobbiamo ricordarci prima di tutto che le temperature più alte ci portano via la neve molto più velocemente, così la scorta del manto nevoso che in passato arrivava fino a luglio ora basta solo per arrivare a maggio. Il caldo poi causa un’evaporazione maggiore dell’acqua dai terreni, che quindi diventano più assetati e richiedono una maggiore irrigazione, e infine l’impermeabilizzazione del terreno rende generalmente più difficile il far filtrare l’acqua nelle falde».
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