Pagelle Pro Patria: squadra unita, Mangano chiude la porta, Saporetti lo aiuta
Le pagelle del pareggio col Trento. In inferiorità numerica per i primi 20 minuti del secondo tempo, i tigrotti raggiungono l'obiettivo prefissato alla vigilia: interrompere la striscia negativa e impedire agli avversari l'aggancio in classifica.
Le pagelle di Trento-Pro Patria 0 a 0. In inferiorità numerica per i primi 20 minuti del secondo tempo, tigrotti raggiungono l’obiettivo, minimo, prefissato alla vigilia: interrompere la striscia negativa e impedire al Trento l’aggancio in classifica. Senza imprevisto si sarebbe potuto ottenere anche qualcosa in più.
MANGANO 7 – Al sesto gettone in campionato – a cui vanno aggiunti le due presenze in Coppa Italia – riesce finalmente a mantenere inviolata la porta. Pur in inferiorità numerica e su un campo non facile, porta a termine il proprio obiettivo con efficacia, contribuendo concretamente con più di un intervento in presa sicura e una bella parata in tuffo nel secondo su Anastasia. Dopo gli ultimi risultati è giusto concedergli la palma del migliore in campo.
VAGHI 6,5 – Italeng lo vuole far correre, anche a campo aperto, il jolly difensivo accetta la sfida, risultando spesso il vincitore delle batterie nel duello con il camerunense atalantino. Vinto anche il ballottaggio con Minelli, ripagata la fiducia di Colombo, che sapeva di poter puntare sul suo velocista.
SAPORETTI 6,5 – Poche le occasioni concesse alle aquile tridentine, quasi tutte da fuori area e per fermare un accesso Anastasia. Quando non è Mangano a metterci la pezza (leggi sopra), è lui “a offrire il proprio corpo” sul campo di battagliare per deviare e respingere il tiro del trequartista. Bravo anche a guidare la difensa nel tendere tranelli al giovane Caccavo, quasi sempre in offside.
MORETTI 6,5 – Spalluto, Italeng o Caccavo? Non c’è molta differenza per lui, la palla non deve arrivare in area. Duellante.
Due cartellini rossi ma zero gol: Pro Patria e Trento non vanno oltre lo 0 a 0
SOMMA 6 – Seconda partita da titolare sulla fascia destra, in linea con quanto visto a Busto contro il Renate. Spesso oltre la linea di metà campo, ma manca il graffio vincente per i compagni
dal 82′ C. RENAULT 6 – Esordio per lui. Entra e si posiziona lungo la fascia la destra, quella per molti mesi nelle mani del gemello oggi infortunato. Da non sottovalutare il fiato sul collo messo a Italeng durante l’ultimo contropiede della partita.
NICCO 6,5 – Ritorna a vestire il mantello del paladino, il cavaliere bianco che, in inferiorità numerica, protegge il fortino tigrotto dal palleggio prolungato di un Trento rivitalizzato dall’espulsione di Stanzani e dall’ingresso di Anastasia. Peccato non aver avuto l’occasione di mostrarsi a pieno in fase di rifinitura, ma la gara aveva preso un altro corso.
FERRI 6+ – Dopo la sconfitta col Renate sicuramente tra il pubblico bianco-blu ci sarà stato qualche scettico nel vedere riproposta la coppia Nicco-Ferri. Con Fietta squalificato e Mallamo ai box, le alternative scarseggiavano: il #25 dimostra di saper stare in campo in un ruolo nevralgico non solo per necessità numerica.
dal 88′ MARANO SV
NDRECKA 6,5 – Inizia la partita da vera e propria spina del fianco del Trento, si mostra con insistenza nell’ultimo terzo di campo, dove trova l’ultimo passaggio con una serie di traversoni, alcuni forti e tesi, altri sul secondo palo, indirizzati a Castelli. Il gol a Trento ha bisogno di più tempo per maturare, ma i piani saltano prima del previsto.
STANZANI 5,5 – Nella metà gara a sua disposizione prima dell’espulsione il trequartista corre davvero tanto movimento senza palla, sia in fase di possesso, quando è colto più di una volta in fuorigioco, sia in fase di non possesso, quando generosamente rincorrere gli avversari: il primo giallo è speso con consapevolezza, il secondo, seppur fiscale, è un azzardo pagato caro. Chi lo sostituirà martedì?
PITOU 6 -Prezioso nell’agire da raccordo a centrocampo, come faceva ai tempi del 352. L’ex OM dà il meglio di sé sulla trequarti, dove può portare scompiglio, ma non sarà questa la gara. Arretrato per necessità, rinuncia alla sua anarchia.
dal 73′ CURATOLO 6 – Prima come seconda punta, poi da unica punta: venti minuti di grande generosità a tutto campo. L’altruismo toglie qualcosina in termini di precisione, sia nell’innescare Citterio, sia nella pulizia degli interventi senza palla, fallosi anche in zone di campo evitabili.
CASTELLI 6 – Bravo nel farsi trovare più di una volta nelle condizioni di ricevere la palla del vantaggio, o nel costruirsi da solo l’azione, anche se ha bisogno di tempo per inquadrare la porta. Il tempo però sarà meno di quanto previsto, perché la priorità della squadra nel secondo tempo diventa difendere un punto prezioso.
dal 82′ CITTERIO SV – Prova a farsi vedere nella metà campo avversaria, ma la squadra, che ha corso per 20 in inferiorità numerica, non sempre riesce a gestire al meglio le transizioni.
ALL. COLOMBO 6,5 – Per certi versi partita simile a quella contro il Renate: la squadra inizia la gara bene, poi è costretta a gestire la carta dell’imprevisto. Questa volta le soluzioni – a partire dalla scelta di Vaghi su Minelli – sono efficaci per portare a casa l’obiettivo preannunciato alla vigilia: respingere l’aggancio del Trento in classifica e interrompere la striscia di sconfitte. In altre circostanze si sarebbe potuto sperare di ottenere qualcosa di più, va anche ricordato che il mister è stato orfano di sei giocatori chiave del suo scacchiere. Martedì rientra Fietta, ma non ci sarà Stanzani.
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