Telefonini e tracce biologiche sul materiale sequestrato. Le indagini sull’omicidio di Andrea Bossi passano da qui
L'arma del delitto non si trova ma la Procura di Busto Arsizio ha disposto una perizia sui telefonini dei due indagati per l'omicidio. Entro fine marzo i risultati delle analisi del Ris sugli oggetti ritrovati
Nonostante le indicazioni fornite da uno dei due arrestati per l’omicidio di Andrea Bossi l’arma del delitto non è ancora stata trovata. Le indagini del sostituto procuratore di Busto Arsizio Francesca Parola proseguono e a breve verrà dato incarico ai periti per analizzare il contenuto dei dispositivi elettronici, in primis i telefonini dei due indagati, sequestrati il giorno in cui sono stati arrestati, esattamente 7 giorni fa.
Nei telefoni si cerca parte della verità sull’omicidio di Andrea Bossi
Il contenuto delle chat scambiate tra Douglas Carolo, la vittima e Michele Caglioni potrebbero fornire elementi utili a ricostruire sia le dinamiche tra i due indagati, sia i rapporti con il 26enne fagnanese. Oltre a questi potrebbero essere d’aiuto anche file video e fotografie scattate nei giorni precedenti e successivi al delitto di Cairate dello scorso 27 gennaio.
Le analisi del Ris sugli oggetti fatti ritrovare da Caglioni
Gli inquirenti, inoltre, attendono anche altre risposte entro fine mese e cioè i risultati delle analisi sulle tracce biologiche presenti sui reperti individuati in sede di perquisizione proprio lo scorso 29 febbraio. Si tratta del posacenere, del bicchiere e delle chiavi sottratte dalla casa di Bossi e fatte ritrovare da Michele Caglioni una volta arrestato, in un campo adiacente alla palazzina in cui è avvenuto il delitto. Proprio sul posacenere, considerato compatibile con la ferita alla testa del povero ragazzo, potrebbero trovarsi tracce di dna che potrebbero dare risposte importanti.
Le versioni dei due indagati. Caglioni accusa Carolo
Va ricordato, infatti, che in questo momento Michele Caglioni è l’unico dei due ad aver fornito una ricostruzione dei fatti ammettendo di essersi recato in via Mascheroni insieme a Carolo, pur dicendosi estraneo all’omicidio, mentre Douglas Carolo che inizialmente aveva detto al suo avvocato di avere un alibi, non lo ha poi riconfermato scegliendo di avvalersi della facoltà di non rispondere durante l’interrogatorio di garanzia.
I genitori degli indagati in tv
Nel frattempo le famiglie hanno scelto la via delle interviste in tv alle trasmissioni del pomeriggio di Rai e Mediaset. La mamma di Caglioni ha sostenuto la tesi del figlio e ha ribadito che il ragazzo si è trovato nel posto sbagliato al momento sbagliato e di essere stato sotto minaccia per tutto il mese mentre i genitori di Carolo hanno difeso il figlio minimizzando i suoi precedenti penali e sostenendo che lui non può essere l’assassino.
Chi sa qualcosa parli
L’ipotesi di una terza persona coinvolta nella fase successiva all’omicidio, intanto, continua ad aleggiare e gli investigatori sono certi che qualcun altro fosse a conoscenza di quanto accaduto nell’appartamento di via Mascheroni a Cairate. Al momento, però, nel giro di amicizie dei due ragazzi nessuno si è fatto avanti per raccontare alcunchè.
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