Accordo nel centrodestra a Samarate, “una spartizione di potere”
Il Partito Democratico, che sostiene la candidatura alternativa di Alessandro Ferrazzi, mette in dubbio la reale coesione della maggioranza Puricelli. "Quale capacità di discutere e di trovare una sintesi per il bene della città sui tanti problemi aperti o nati proprio dall’incapacità espressa da tutti i membri della giunta uscente?"
Una decisione dall’alto, da fuori Samarate, una «spartizione di potere»: il Partito Cemocratico critica in questi termini l’accordo raggiunto nel centrodestra samaratese sulla ricandidatura di Enrico Puricelli. I dem parlano di «inaffidabilità» dei gruppi dirigenti locali dei partiti di centrodestra, «il cui grado di autonomia nullo non permetterà, in caso di loro vittoria, di interloquire con la fermezza e l’autorevolezza necessarie per difendere adeguatamente gli interessi dei cittadini di Samarate».
Nella nota inviata dal Pd si ricordano anche le posizioni critiche espresse da alcuni partiti di maggioranza, dalle prime dichiarazioni di Fratelli d’Italia (che sotolineava una discontinuità rispetto all’azione amministrativa degli ultimi cinque anni) fino al « comunicato negativo verso la posizione dei vertici provinciali di Fratelli d’Italia» espressa da Forza Italia, partito sì di centrodestra ma che nel 2019 si era proposto come alternativa a Lega e FdI.
E di fronte a questo quadro il Pd si chiede quale sia la «visione comune» che tiene unito il centrodestra e «quale capacità di discutere e di trovare una sintesi per il bene della città sui tanti problemi aperti o nati proprio dall’incapacità espressa da tutti i membri della Giunta Puricelli».
Il Pd sostiene la candidatura di Alessandro Ferrazzi, in un’alleanza che comprende anche la storica lista civica centrista Samarate Città Viva, mentre non comprende il Movimento 5 Stelle (che potrebbe candidare invece Alessio Sozzi).
Di seguito il comunicato integrale del Pd Samarate
Un Centrodestra spaccato e litigioso, che si ricompatta solo per finta
Alla fine tutto è bene ciò che finisce bene, e l’uovo pasquale della Destra samaratese ha svelato la sua sorpresa: la ricandidatura del sindaco uscente.
Sia ben chiaro che la persona di Enrico Puricelli gode del nostro rispetto, e certamente non gli si può imputare uno scarso impegno personale, almeno a livello di presenza, in questi ultimi cinque anni.
Diverso è il giudizio sui risultati raggiunti, o meglio mancati, dalla sua Amministrazione: negli ultimi tre mesi abbiamo registrato le opinioni ampiamente negative proprio delle altre componenti del Centrodestra samaratese, sia al governo della città con la Lega che all’opposizione, e da parte nostra stiamo cercando di spiegare alla gente, se fosse necessario, quanto la nostra città durante gli ultimi cinque anni sia precipitata in una situazione di degrado, di incuria e di incapacità nel gestire anche le necessità più semplici.
Oggi però vogliamo evidenziare ciò che, se fossimo ancora ai tempi della cosiddetta Prima Repubblica, sarebbe stata definita semplicemente come una “spartizione di potere”, e cioè l’imposizione di un candidato sindaco che avviene secondo logiche stabilite a livello provinciale, alle quali gli esponenti politici del Centrodestra samaratese non possono (o non vogliono?) opporre alcuna valutazione politica locale né alcuna considerazione di merito su quanto realmente accaduto negli ultimi anni alla nostra città.
E non possiamo sottacere che un’unità solo formale ritrovata a livello provinciale non può certamente permettere la nascita di un progetto di governo credibile della città: quali volontà di collaborare e costruire qualcosa insieme ci sono tra questi gruppi e persone? Quale visione comune? Quale capacità di discutere e di trovare una sintesi per il bene della città sui tanti problemi aperti o nati proprio dall’incapacità espressa da tutti i membri della Giunta Puricelli?
Quando leggiamo che il partito più votato a Samarate sia alle ultime elezioni politiche che a quelle regionali è rappresentato a livello locale da un commissario esterno, e che l’ultima parola sulla ricandidatura di Puricelli l’ha spesa un importante esponente di questo partito residente a circa 50 km da Samarate, ci domandiamo cosa pensano realmente gli esponenti locali di quel partito.
Così come non possiamo non notare la contraddizione della rinata sezione di Forza Italia, che prima esce con un comunicato negativo verso la posizione dei vertici provinciali di Fratelli d’Italia e critica l’operato dell’Amministrazione a guida Puricelli (ricordiamo che Forza Italia è ufficialmente ancora all’ opposizione a Samarate), per poi correggersi subito dopo, facendo un’inversione di rotta e allineandosi alle decisioni della segreteria provinciale.
La nostra non è la solita critica di parte, dettata da ragioni elettoralistiche: c’è una riflessione profonda, anzi una grande preoccupazione dietro a queste parole.
Fra circa due mesi a Samarate dovremo eleggere un’Amministrazione che nei prossimi cinque anni, oltre a risolvere tanti e grandi problemi locali, dovrà confrontarsi con i livelli superiori delle istituzioni per alcune questioni che incideranno profondamente sul futuro della vita cittadina (nuova SS341, ampliamento di Malpensa, Ospedale Unico, ecc.): noi speriamo che la gente di Samarate comprenda l’inaffidabilità di tutti questi gruppi dirigenti locali, il cui grado di autonomia nullo non permetterà, in caso di loro vittoria, di
interloquire con la fermezza e l’autorevolezza necessarie per difendere adeguatamente gli interessi dei cittadini di Samarate.
Partito Democratico di Samarate
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