Cavaria con Premezzo accende i riflettori su bullismo e cyberbullismo
Relatore dell'incontro, voluto dal Comune, sarà Matteo Fabris, psicologo dello sviluppo e ricercatore al Dipartimento di Psicologia dell’Università degli Studi di Torino
Domenica 7 aprile (ore 18.00) a Cavaria con Premezzo, alla Sala Civica dell’Antico Palazzo Comunale di Via Ronchetti 324, si affronterà un tema complesso e di estrema attualità, quello del bullismo e del cyberbullismo. Relatore dell’incontro sarà il dott. Matteo Fabris, psicologo dello sviluppo e ricercatore al Dipartimento di Psicologia dell’Università degli Studi di Torino, di recente ospitato anche in Senato in qualità di esperto all’interno del convegno organizzato in occasione della giornata dedicata a questo complesso problema sociale.
«La figura dello psicologo scolastico è fondamentale – racconta Matteo Fabris – perché un giovane fa meno fatica a sfogarsi con una persona sconosciuta rispetto all’insegnante o al genitore. Il nostro compito è quello di essere presenti, ascoltare, creare fiducia nel ragazzo ma anche lavorare nelle classi e osservare il rapporto tra insegnanti e alunni, perché quando si instaura un buon dialogo anche gli episodi di bullismo tendono a diminuire. Infine, non dobbiamo stigmatizzare il bullo solo come una persona maleducata e aggressiva, ma dobbiamo analizzare la persona partendo dalla sua storia di vita, dai difficili processi di crescita e dalla sofferenza nelle relazioni. Il bullo, infatti, attua un meccanismo difensivo e quando abbiamo a che fare con un bullo la sanzione non può essere l’unica soluzione percorribile, ma bisogna aiutarlo a reinterpretarsi nella vita. Fondamentale diventa la prevenzione che deve iniziare sin dalla scuola dell’infanzia, dove dobbiamo formare i bambini sulle competenze emotive e sull’autostima».
Irene A. Scaltritti, assessora al Welfare del Comune di Cavaria con Premezzo, teneva molto ad affrontare questa tematica, discutendone ed analizzandola assieme ad un grande esperto del settore qual è il dott. Fabris.
«Avere il dott. Fabris come relatore di questo incontro è per noi dell’Amministrazione Comunale un grande privilegio» racconta Scaltritti. «Ascoltare chi è sul campo, chi è accanto ai giovani per individuare spunti concreti sui cui lavorare e campi su cui agire è di estrema importanza. Non dobbiamo attendere che capitino episodi di estrema gravità per accorgerci di un problema sociale ormai in atto. È importante stabilire un patto di alleanza culturale tra i vari attori, per dare un contributo concreto e rendere questo mondo più gentile, fornendo quel bagaglio culturale, educativo e relazionale che spesso manca nella scuola ed in famiglia».
L’Osservatorio Nazionale ha evidenziato che i ragazzi non si confidano perché tendono a minimizzare l’accaduto e si vergognano a parlarne con i genitori. Al contempo, il 60% dei genitori dichiara che ragazzi dai 14 ai 18 anni hanno subito episodi di bullismo anche sui social.
«La situazione ci sta sfuggendo di mano» commenta ancora Scaltritti, delegata al sociale del sindaco Zeni. «In Italia, la seconda causa di morte tra i giovani è il suicidio, perché proprio loro stanno soffrendo un disagio davvero importante, notevolmente aumentato dopo il Covid. Il nostro impegno civile e sociale deve diventare sempre più forte, dove scuola e famiglia non riescono ad arrivare. La scuola è l’interlocutore ideale per la formazione del ragazzo. La scuola ha il dovere di essere vicina ai ragazzi, perché se gli studenti hanno un buon dialogo con i docenti, riescono anche a confidarsi. È importante però che gli insegnanti ed i genitori monitorino costantemente la situazione, per cogliere ogni minima avvisaglia di disagio.”
L’invito a partecipare è per tutti: docenti, genitori e ragazzi.
L’incontro è gratuito ed a ingresso libero. Al termine del convegno ci sarà un piccolo momento conviviale durante il quale poter continuare a dialogare, un aperitivo offerto dalla Pro Loco di Cavaria con Premezzo e dalla Giunta Comunale.
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