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A Samarate la lista Giovamenti riunisce gli Under 30 per Ferrazzi

Parlano di una Samarate divenuta "terreno arido", con poche occasioni e abbandono dei luoghi di espressione e di cultura. E per questo vogliono far sentire la loro voce

Samarate divenuta «terreno arido», con troppe poche occasioni, «degrado, sgretolamento del tessuto sociale, chiusura e abbandono dei luoghi». Lo dicono i ragazzi e le ragazze di “Giovamenti”, la lista under 30 che sostiene Alessandro Ferrazzi e che è critica verso l’opera dell’amministrazione uscente. a cui voglio opporre una nuova centralità dei giovani.

Lìidea di una lista esclusivamente di giovani è certamente interessante dal punto di vista della “tecnica” di una campagna elettorale e non a caso dal centrodestra c’è stato un tentativo di contrattaccare, sottolineando la presenza di giovani nelle liste dei tre partiti a sostegno di Puricelli e derubricando Giovamenti a «lista civetta». Forse anche per questo il gruppo di Giovamenti ricostruisce l’origine della lista: «Alessandro ci ha contattati e ci ha detto poche e semplici parole: venite a sedervi insieme a noi a parlare di giovani e di Samarate. Da lì in poi è stato molto semplice trovare terreno comune del quale discutere, in quanto studenti, lavoratori, universitari (chi entrambi), ognuno con le proprie passioni, interessi, ambizioni, rimpianti ed esperienze».

«La volontà di coinvolgere pienamente i ragazzi, anche e soprattutto gli adolescenti e i minorenni, nelle discussioni che li riguardano, nel prendere quelle decisioni che ricadono direttamente sulla loro possibilità di crescere, studiare, suonare, conoscere l’arte e tornare a farlo nella nostra città. Purtroppo, il terreno comune che ci unisce non è solo questo, ma è soprattutto terreno arido, quello dove siamo cresciuti, quello che ci unisce tutti in modi diversi e che ci rimarrà per sempre dentro».

«Tanti di noi hanno frequentato la Scuola dell’Infanzia, le Scuole Elementari, le Scuole Medie a Samarate, poi per forza di cose si è stati costretti ad uscire per continuare gli studi e a quel punto la nostra città cosa ha fatto per permetterci di spendere in modo prezioso il tempo in cui eravamo qui? Non abbiamo avuto luoghi dove studiare che fossero degni di essere definiti tali, non abbiamo avuto supporto e investimenti nello sport, non abbiamo avuto progetti e associazioni culturali che siano stati in grado di sopravvivere e che abbiano avuto un concreto e, soprattutto, continuativo sostegno delle amministrazioni e che nascesse da un vero coinvolgimento sociale».

«Abbiamo certamente avuto degrado, sgretolamento del tessuto sociale cittadino, chiusura e abbandono esponenziale dei luoghi simbolo della cultura, della storia e della vita comune samaratese», un tema quest’ultimo evocato da tutti i candidati sindaco alternativi al centrodestra di Puricelli.
«A quel punto la scelta è stata andare a cercare da qualche altra parte o diventare lentamente parte di questo fenomeno tristemente cresciuto al nostro fianco, sempre presente, sempre peggiore. Abbiamo sempre avuto voglia di dire la nostra e dimostrare che i ragazzi vanno fatti parlare, che questo è l’unico modo per sapere come stanno, cosa sognano, cosa diventeranno. Seguiteci, ascoltateci e, se vi andrà, supportateci».

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it
Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare.
Pubblicato il 21 Maggio 2024
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