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Torna la protesta alla Sda di Lonate Pozzolo-Malpensa. “Per stipendi e sicurezza”

Lavoratori e sindacato di base lamentano l'instabilità legata alle proroghe di pochi mesi dell'appalto di Sda. "Senza certezza non forniscono neppure divise e scarpe antinfortunistiche"

Sda Lonate protesta

Tornano a protestare gli operai del centro di smistamento di Poste Italiane-Sda di Lonate Pozzolo, a fianco dell’aeroporto internazionale di Milano Malpensa: denunciano la mancanza di stabilità dell’appalto Sda, con conseguenze sui tempi di pagamento degli stipendi, ma anche su aspetti di sicurezza.

La protesta è guidata dal sindacato di base Sol Cobas, che è radicato in questo hub. «Qui lavorano 130 lavoratori circa, 120 a tempo indeterminato più un’altra quota a rotazione» dice Fabio Zerbini. Sono dipendenti della Natana Doc spa, l’azienda che ha l’appalto. «È un appalto totalmente vacillante, prorogato da gennaio di alcuni mesi alla volta».

Secondo lavoratori e sindacato di base l’instabilità dell’appalto è all’origine di diversi problemi. «L’azienda dice che non può fare investimenti perché lavora in proroga, i lavoratori non hanno neppure le magliette estive»

«Non ci pagano in orario» dice Sy Abou, referente del sindacato nell’hub di Lonate. «Natana sabato ci ha detto che Poste e Sda non hanno firmato e quindi è tutto bloccato. Noi lavoratori e lavoratrici abbiamo qui tre padroni – Poste, Sda e Natana – e non ci pagano. Se siamo senza contratto deve pagarci Sda, non è possibile che si lavori senza contratto».

Sy Abou solleva anche un tema di «sicurezza interna allo stabilimento», denunciando alcune carenze. E torna al tema del mancato rinnovo delle dotazioni: «Ad esempio non vengono fornite scarpe antinfortunistiche, che sarebbero previste».

Nella mattina di martedì 21 maggio i lavoratori hanno tenuto un’assemblea con presidio, è stato deciso lo sciopero per martedì e mercoledì.
Non è la prima volta che l’hub di Lonate è al centro di proteste, in passato anche per licenziamenti e ritardi nei pagamenti dalle diverse aziende appaltatrici.

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it
Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare.
Pubblicato il 21 Maggio 2024
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