Dalla lotta al traffico di droga a Malpensa ai banchi di Bruxelles: adottato in Europa il parere di Bianchi
Il lavoro preparato da Bianchi, che da anni è impegnato tra i banchi del Comitato delle Regioni, è stato costruito negli scorsi mesi ascoltando anche le forze di polizia del Varesotto
Bruxelles – Dalla capacità maturata nel contrasto ai traffici di droga nello snodo aeroportuale di Malpensa ai banchi di Bruxelles, dall’esperienza dei sindaci alle prese con lo spaccio boschivo alla condivisione con tutte le comunità locali europee.
È passato alla prova dell’aula con voto unanime, e dunque è stato adottato, il parere presentato da Matteo Bianchi alla riunione plenaria del Comitato Europeo delle Regioni, il consesso che affianca gli altri organi dell’Unione Europea portando la voce delle comunità locali e regionali d’Europa (LEGGI QUI).
Il lavoro preparato da Bianchi, che da anni è impegnato tra i banchi del Comitato delle Regioni, è stato costruito negli scorsi mesi ascoltando le forze di polizia impegnate nel contrasto allo spaccio di stupefacenti e i rappresentanti del territorio che con le conseguenze dello spaccio di droga hanno costantemente a che fare a vari livelli.
«Quello che emerge ascoltando gli operatori in prima linea nel contrasto alla droga è un dato eclatante – spiega Bianchi -: la metà degli omicidi è legata al traffico di droga o all’abuso di stupefacenti. Il lavoro che ho portato avanti è la base di un appello alle autorità locali e regionali a cooperare con le forze dell’ordine per contrastare la violenza legata al traffico di droga».
A discutere in aula del parere appena adottaton (oltre all’ex sindaco di Porto Ceresio Jenny Santi in veste di esperta), non a caso, c’era infatti anche il Deputy Executive Director di Europol Andrei Linta che ha accolto con favore l’adozione del testo di Bianchi da parte dell’aula.
Un testo che contiene da un lato le basi per una maggiore cooperazione nella fase repressiva del fenomeno dello spaccio ma dall’altro la richiesta di implementazione della prevenzione: «Contrastare il fenomeno con le sole forze di polizia è uno sforzo impossibile. È necessario lavorare sulla prevenzione con adeguate campagne di informazione. Dobbiamo fare in modo che i minori vulnerabili possano crescere in un ambiente libero dal rischio di essere coinvolti in attività criminali o di droga. Per questo è cruciale investire in attività ricreative, sportive e culturali che li tengano lontani dalla criminalità organizzata», ha concluso Bianchi.
Ora con l’adozione dei membri del Comitato Europeo delle Regioni in sessione plenaria, il parere che contiene l’esperienza e le analisi maturate a partire dalla provincia di Varese, verrà inviato a tutte le istituzioni dell’Unione Europea.
La voce delle comunità locali (compresa quella di Varese) nel cuore dell’Unione Europea
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