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La nuova scuola di Cascinetta-Cajello “in una zona inquinata e rumorosa”

Il comitato Salviamo gli alberi ha promosso una camminata naturalistica nel bosco di via Curtatone. Area naturale ma da non eliminare: "Una fascia protettiva per la salute degli abitanti del quartiere di Cascinetta e delle case popolari

 bosco di via Curtatone a Gallarate

Un bosco “cuscinetto”, da salvare per questa sua funzione. E che per la stessa ragione è inadatto a una nuova scuola: è la visione del Comitato Salviamo gli alberi di Gallarate, che si batte contro la distruzione del boschetto di via Curtatone a Gallarate, destinato a lasciare il posto al nuovo polo scolastico unico Cascinetta-Cajello.

Sabato si è svolta l’iniziativa promossa dal Comitato per far conoscere l’area con una guida naturalistica: «Il gruppo di una trentina di partecipanti si è inoltrato nell’area sotto la guida di Walter Guenzani, appassionato di ornitologia che collabora con Lipu e Gio (Gruppo Insubrico di ornitologia) e che ha svolto per il Comitato una indagine per censire la biodiversità presente in questa area di 20.000 metri quadri».

Come ha affermato Guenzani nelle sue premesse, la camminata non voleva essere solo la scoperta della
ricchezza del bosco, ma evidenziare anche le criticità del progetto Grow29, nel voler collocare la futura scuola
in un luogo fortemente inquinato e rumoroso, tra un’autostrada, una ferrovia e una arteria stradale. «Non vi
ho portato in un posto bello», ha infatti affermato percorrendo l’unico sentiero dell’area e conducendo i presenti lungo la barriera autostradale che costeggerà il Polo scolastico, «in mezzo ai rumori delle auto che rendevano difficoltoso persino l’ascolto degli interventi».

 bosco di via Curtatone a Gallarate

«Questi alberi attutiscono i rumori e ci difendono dall’inquinamento. Tagliarli vorrebbe dire aumentare i problemi ambientali già gravi e trasformare l’area in un’isola di calore. Perchè, invece, non fare del bosco un uso didattico, portare qui i bambini per insegnare loro a osservare e ascoltare la natura? Questa sarebbe una vera lezione di educazione civica», ha sostenuto Elisa Giaccherello, del Comitato, appoggiando la proposta di Guenzani.

«Il bosco è stato creato dagli stessi abitanti del quartiere e per loro va preservato», ha aggiunto Filiberto Zago, mentre alcuni cittadini del quartiere hanno ricordato come loro stessi, da bambini, fossero arrivati dalle scuole vicine per piantare qui
dei nuovi alberi. Negli interventi è emerso anche il problema del traffico e delle difficoltà di trasporto maggiori
che sorgerebbero con una scuola più congestionato e lontana dalle zone di residenza, con il rischio di un
aumento della dispersione scolastica.

Infine, una domanda a chiudere l’iniziativa: cosa si può fare per salvare il bosco? Hanno provato a rispondere Alessandro Pennati, del consiglio federale nazionale di Europa verde, e Claudio Spreafico, di Legambiente Ticino e Rete Comitati Malpensa e rappresentante delle associazioni nella comunità del Parco Ticino.
Pennati ha sostenuto la necessità che «emerga una componente civica al di là del Consiglio comunale, che i cittadini facciano massa critica, diffondano le iniziative del Comitato per salvare il bosco e far conoscere e far capire a tutti l’importanza di quest’area. Davanti a grandi problemi ambientali ogni cittadino può fare tantissimo anche difendendo ciò che è vicino a casa».

Spreafico, portando il sostegno delle associazioni che rappresenta, ha sottolineato l’attenzione del Parco del Ticino su quest’area e sostenuto chela battaglia per preservare il territorio si debba articolare su diversi piani, istituzionale, giuridico, scientifico e
soprattutto della mobilitazione dei cittadini. Le azioni umane, ha concluso Guenzani, giungono ormai a condizionare ogni angolo naturale; se, da un’indagine della Lipu, persino nel sangue dei rondoni, che non toccano quasi mai terra, sono state riscontrate alte percentuali di microplastiche, ciò significa che dobbiamo ripensare completamente la convivenza dell’uomo con la natura, a partire dalla progettazione delle città e dei quartieri. Ripensare la rigenerazione urbana e salvare il bosco di via Curtatone non è impossibile, è necessaria la volontà politica, ribadisce il Comitato, che invita a firmare la petizione e dà appuntamento per nuove
iniziative.

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Pubblicato il 17 Giugno 2024
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