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Cosa sono i bird e i wildlife strike e ogni quanto si presentano, a Malpensa e negli scali italiani

Gli impatti degli aerei con uccelli e fauna a terra sono circa un migliaio l'anno, in Italia, con un trend che segue i volumi dei movimenti vale a dire decoolli e atterraggi. Solo nel 2-3% dei casi ci sono danni o conseguenze sul volo. A Malpensa episodi in diminuzione

birdstrike Malpensa

Cosa sono i bird e i wildlife strike e ogni quanto si presentano?
L’ultimo incidente avvenuto a Malpensa, probabilmente proprio per impatto con un animale, ripropone un tema fondamentale per la sicurezza dell’aviazione – gli impatti con volatili o altra fauna –  su cui ogni anno vengono stilati report specifici da parte delle autorità dell’aviazione (la foto di apertura è un’elaborazione grafica, non un’immagine reale).

Nel 2022, l’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile (ENAC) ha rilevato un incremento significativo degli incidenti aerei causati dalla fauna selvatica, noti come “wildstrike”, rispetto all’anno precedente. Secondo la “Relazione Annuale Wildlife Strike 2022”, nel 2022, sono stati registrati 2.168 eventi di wildlife strike in Italia: di questi 2.055 con uccelli (95%, incluse le specie non identificate), 112 con mammiferi (5%) ed un unico episodio con un rettile (0.05). Di tutti gli eventi registrati nel corso del 2022 gli impatti multipli sono stati il 6% del totale.

La maggior parte degli episodi non hanno conseguenze per il velivolo: gli impatti con danni sono stati il 2%, mentre quelli con effetti sul volo hanno rappresentato il 3%.

I bird strike e wildlife strike avvengono spesso a terra e a bassa quota, il che corrisponde alle fasi più critiche, quelle del decollo e atterraggio: il 70% degli eventi di wildlife strike avviene al di sotto dei 200 piedi di quota, l’85% al di sotto degli 800 piedi e oltre il 90% sotto i 2.000 piedi.

I dati dei bird strike e wildlife strike a Malpensa

L’aeroporto di Milano Malpensa ha registrato 51 impatti con volatili e dieci con altra fauna, in diminuzione rispetto ai 101 (91+1o) nel 2021.

Gli incidenti sono stati principalmente causati da uccelli, seguiti da mammiferi come volpi e conigli.

Nel dettaglio gli animali più spesso coinvolti a Malpensa sono albanelle minori, balestrucci, colombi, meno frequenti i rapaci, mentre per esempio sono assenti i gabbiani, che incidono maggiormente nelle aree costiere e lagunari (ad esempio Alghero o Venezia). Due gli incidenti che hanno coinvolto le lepri, mentre un 5% di animali coinvolti rimangono sconosciuti.

I dati degli aeroporti italiani e i trend

Quanto agli altri aeroporti, Milano Linate ha registrato 36 incidenti (tutti con uccelli, salvo uno con lepre) contro i 35 dell’anno precedente, Roma Fiumicino 124 (86).

A Pisa sono stati 18 (contro 24 nel 2021), a Firenze 36 (5), a Torino Caselle 17 (10), a Trapani 24 (18), a Venezia 34 (contro 38 nel  2021, con alta incidenza di animali a terra), a Comiso 4 (7), a Brindisi 16 (9), a Catania 57 (42)

In alcuni casi gli aumenti possono sembrare molto significativi, ma vanno rapportati con i volumi di traffico (movimenti di decollo e atterraggio).
Il rapporto Enac indica a seconda dei casi trend “stabile”, “negativo” – se diminuiscono gli episodi – o “positivo”, se aumentano. Nell’analisi dei dati di sicurezza si considerano i “movimenti”, vale a dire decolli e atterraggi degli ultimi anni: i numeri 2022 sono quasi sempre più alti perché secondo i dati Assoaeroporti nel 2021 i movimenti erano 947mila, mentre nel 2022 erano cresciuti a un milione e 469mila (nel 2021 l’aviazione soffriva ancora per le limitazioni da Covid-19).

Malpensa è l’unico scalo in cui si registra un trend negativo, quindi con diminuzione degli incidenti. Episodi in aumento invece riguardano gli scali di Firenze, Catania, Brindisi, Trapani.

Pubblicato il 16 Luglio 2024
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