Due anni di indagini, un fiume di droga fermato dalla Finanza a Malpensa
Spedizioni controllate da Cargo city: trovati “precursori“ dell’ecstasy in grado di confezionare 63 milioni di pastiglie per un controvalore di oltre 600 milioni di euro. Tre indagati di origine cinese, due in manette in Olanda
Viaggiava sotto forma di granuli di poliestere via cargo, a Malpensa. Invece era una sostanza pericolosissima perché fondamentale per confezionale la terribile ecstasy, l’“Mdma” venduto nelle discoteche e di un quantitativo tale da “invadere“ il mercato europeo: 63 milioni di pasticche da un controvalore di oltre 600 milioni di euro.
È il bilancio dell’operazione “Molecola“ della Finanza di Varese coordinata dalla Procura della repubblica di Busto Arsizio arrivata alla conclusione dopo l’arresto di due persone in Olanda e la denuncia di un terzo soggetto nel Milanese, un imprenditore, anch’esso, come gli altri due, di origine cinese.
LE SPEDIZIONI
Le spedizioni, arrivate alla Cargo City dell’Aeroporto di Malpensa, sono state intercettate dalle Fiamme Gialle del Gruppo di Malpensa che, impegnate ad analizzare le migliaia di spedizioni transitanti ogni giorno sulla base di accurate procedure di selezione basate su indici di rischio economico-finanziario, hanno individuato le confezioni perfettamente sigillate ad indicare una produzione di tipo “industriale”, il cui contenuto ha subito destato sospetto agli occhi esperti dei finanzieri: granelli di povere bianca e scaglie giallastre non apparivano coerenti con il contenuto dichiarato all’importazione.
LE ANALISI SULLA SOSTANZA
Si è proceduto, dapprima, alla identificazione qualitativa del materiale per confermare la dichiarazione doganale della ditta produttrice che aveva classificato il prodotto come “Polyester Poweder Coating”, usata per verniciatura a polvere di poliestere. Da lì le analisi, svolte anche dal prestigioso Istituto di Ricerca di Ispra (JRC), data la difficoltà nell’individuare la natura della composizione chimica della sostanza. Gli esami di laboratorio svolti sulla prima spedizione individuata hanno accertato che il contenuto era di 1.063 kg di piperonil-metil chetone (Pmk): un precursore chimico utilizzato per la produzione di sostanza stupefacente di tipo Mdma ed elencato nella Convenzione delle Nazioni Unite contro il traffico illecito di stupefacenti e sostanze psicotrope, il che significa che è strettamente controllato: la sua produzione, distribuzione e detenzione sono vietate.
IL CARICO
Il carico, destinato dapprima ad una società con sede legale a Milano e sede operativa a Caronno Pertusella e successivamente ad un indirizzo olandese, previo accordo con il Magistrato titolare dell’indagine della Repubblica presso il Tribunale di Busto Arsizio e sentito il Servizio di Cooperazione Internazionale di Polizia (S.C.I.P.), è stato oggetto di “monitoraggio transfrontaliero”, con la collaborazione della polizia olandese.
I SEQUESTRI
La cooperazione internazionale Eurojust ha permesso di dare avvio, in Olanda, di ulteriori e distinte indagini, che hanno permesso di individuare un luogo di stoccaggio di stupefacenti, rinvenendo 38 scatole di Pmk; 5 chili di Pmk; 28 kg di Ketamina; 40 chili di Methylamine (usata per produrre Mdma). A seguito di ulteriori indagini, sono stati sequestrati ulteriori 150 kg di Pmk; 3 chili di pillole di Mdma; 4 chili di Ketamina; 40 chili di Marijuana ed ulteriori quantitativi minori di altra sostanza stupefacente.
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