La storia di Elena volata in cielo troppo presto, il coraggio della sua famiglia, la speranza in Telethon, l’abbraccio di tutta Gorla Minore
La scomparsa della 15enne Elena Giudici ha addolorato tutta la comunità di Gorla Minore, che conosceva e supportava con affetto la lotta della sua famiglia contro la patologia rara della ragazza
Ci sono storie che non vorremmo mai raccontare. La prima, fra tutte, quella di una ragazzina di 15 anni volata in cielo troppo presto. Da ieri, domenica 7 luglio, la comunità di Gorla Minore piange la scomparsa della piccola Elena Giudici e rabbia, dolore, sgomento sono i sentimenti che atterriscono ciascuno cittadino.
Ma questa storia merita di essere raccontata, perché non include solo questo ultimo tragico capitolo, ma narra di un cammino, percorso da mamma Monia, da papà Davide e dal fratello di Elena, Leonardo, fin dalla nascita di questo essere speciale. Elena era infatti affetta da una patologia rara, la Delezione del Cromosoma 22 e, già da bambina, ha conosciuto ospedali, ricoveri e terapie.
Quel microfono in mano a mamma Monia
Con coraggio, e infinito amore, la sua famiglia l’ha supportata e sostenuta, scegliendo di non chiudere la porta al mondo esterno, ma di renderlo partecipe di tutto ciò. Lo scorso anno abbiamo narrato su VareseNews del discorso fatto da mamma Monia alla serata per raccogliere fondi per Telethon, quando aveva preso il microfono in mano e aveva raccontato con sincerità e coraggio cosa stesse significando per tutti loro sperare costantemente nella ricerca scientifica, concludendo con la richiesta di un gesto concreto che potesse aiutare medici e scienziati.
I famigliari di Elena, però, non hanno fatto solo questo: perché oltre a condividere con onestà la loro storia di malattia e speranza, non si sono chiusi in questa spirale personale, ma si sono aperti al mondo, soprattutto alla loro comunità gorlese.
Con quella spontaneità ammirevole, riconoscibile sui volti sorridenti e sempre accoglienti di Monia e Davide, questi due genitori si sono spesi nel volontariato, aiutando in oratorio e con le associazioni, pronti a mettere il loro tempo e le loro energie a disposizione degli altri.
Il legame con la comunità gorlese
Come un bellissimo gioco di specchi, la comunità gorlese ha risposto, con esercizi commerciali che presentavano ai clienti la cassettina per la raccolta fondi per la patologia di Elena, con donazioni e acquisti solidali, che puntavano a non far sentire sola questa famiglia speciale.
La premiazione di Elena durante la serata “Sportissima”Inoltre la presenza di Elena ha caratterizzato tante e tante occasioni di convivialità all’interno del paesino della Valle Olona, ad esempio durante la serata “Sportissima” dello scorso marzo, quando Elena era stata premiata per l’impegno sempre profuso o, negli ultimi giorni, con la sua partecipazione al Palio cittadino, in una sfilata che aveva avuto la ragazza fra i personaggi di maggior bellezza.
Elena durante la sfilata del Palio cittadinoPer questo, nonostante il dolore, nonostante le parole fatichino a uscire, questa storia andava raccontata, perché la vicenda di Elena non coincide solo con l’ultima pagina, ma racchiude tutti questi gesti ricchi di sentimento che Monia, Davide, Leo e Elena, hanno fatto nascere intorno a loro.
La festa del Palio interrotta
È dunque un lutto che ha colpito tutta Gorla Minore e il suo Primo cittadino ha saputo cogliere lo stato d’animo di tutti i gorlesi, interrompendo il Palio e rimandando le premiazioni. Nessuno avrebbe voluto festeggiare e il sindaco Fabiana Ermoni ha saputo guidare i suoi concittadini, decidendo l’interruzione della giornata. «La notizia ci ha lasciato tutti attoniti: la comunità si stringe intorno alla famiglia in questo momento di dolore. I genitori, Monia e Davide, sono molto conosciuti ed apprezzati per il loro costante impegno in parrocchia e nel volontariato. Non abbiamo parole di consolazione, ma a loro e al fratello Leonardo, vanno le nostre sentite condoglianze ed un grande abbraccio, sicuri che il ricordo di Elena rimarrà nei nostri cuori» ha promesso il sindaco.
Anche dall’ex Primo cittadino Vittorio Landoni arrivano parole ricolme di affetto per la famiglia in lutto: «Abbiamo appreso della tragedia quando il Sindaco e il Comitato hanno rimandato le premiazioni. Quello che mi viene da dire è che si è rimasti tutti sbigottiti dalla notizia. La mattina Elena era presente alla gara della cariola accompagnata da Davide. È una parte di noi che se n’è andata: come se fosse stata una figlia di una grande famiglia perché così era. Allo stesso tempo, però, non possiamo nemmeno immaginare il dolore di Monia Davide e Leo e dei nonni, per tutto ciò che hanno vissuto in questi anni di speranza e di amore. Possiamo solo unirci nella preghiera a Dio perché possa sostenerli in questo difficile momento».
Gorla sta piangendo, dunque.
Eppure la storia di Elena non finirà qua: perché la sua vita in questi quindici anni non è stata solo correlata a ospedali e cure, ma ha conosciuto anche l’amore e l’amicizia, ha potuto ridere e divertirsi con parenti, ma anche amici strambi che inventavano giochi o sfide culinarie per distrarla e coinvolgerla: tutto questo resterà nell’aria e continuerà a propagarsi. E, allo stesso modo, l’esempio di coraggio e speranza dei suoi genitori, la loro apertura al mondo, continuerà a insegnare a ciascuno quanto prezioso sia scegliere di donare.
Il sorriso di Elena resterà. Nessun lutto o dolore potranno mai cancellare tutto questo amore. Ciao piccola guerriera, e grazie.
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