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“Ma quale rinascita, i nove anni di Cassani a Casorate Sempione sono stati fallimentari”

L'opposizione casoratese si prepara alla sfida elettorale del prossimo anno. E boccia su tutta la linea l'amministrazione uscente, sia per quel che non è riuscita a fare, sia per quel che ha portato a compimento fin qui

Casorate Aperta

«Vorremmo definire gli anni di Dimitri Cassani come un fallimento. Ma fallire comporta che si sia fatto qualcosa, qui invece non hanno fatto nulla». Una bocciatura su tutta la linea, quella espressa dalla minoranza di Casorate Sempione, alla vigilia della sfida elettorale dell’anno prossimo.

Il gruppo di Casorate Aperta lancia ufficialmente la sua campagna, mandando un messaggio di apertura a tutte le realtà del paese, per aggregare chi non si riconosce nell’amministrazione che da nove anni guida Casorate.Il duro giudizio è di Martina Grasso, che con Simone Stoppa è la “nuova generazione” che ha lanciato la lista Casorate Aperta, insieme al gruppo degli ex amministratori dei tempi di Giuseppina Quadrio – Tiziano Marson e Dino Colella – e a Gianluigi Poli.

«Ma quale Rinascita civica – attaccano citando il nome della lista di Cassani – non abbiamo visto nessuna rinascita». Neppure con l’ex municipio e la piazza? «Un rinnovamento della piazza che è limitato a pochi metri quadri, basta andare due metri oltre per trovare il degrado» dice Stoppa. C’è un po’ di ironia sui “sogni” mai concretizzatisi («Sto ancora aspettando l’apertura del cinema, avevo già preso il biglietto» dice Tiziano Marson, riferendosi a quell’idea vagheggiata nel 2017 da Cassani, insieme alla parrocchia) ma anche contestazione più specifica sui progetti strategici: «Il centro Alzheimer è lì fermo, non si sa chi si farà carico della bonifica.I lavori formalmente sono partiti, ma più che altro c’è solo la rete di cantiere»

Poi il tema di grande scontro della nuova ferrovia: «Un’opera che impatta pesantemente sul nostro ambiente, che si è fatta solo per colpa dell’atteggiamento compiacente dell’amministrazione Cassani». Senza contare, infine, la scarsa attenzione a manutenzione e qualità degli interventi, esempòlificata nel parquet della palestra «già marcio».

Alla domanda sui temi su cui la attuale minoranza punterà per evitare il (possibile) terzo mandato di Dimitri Cassani, la risposta di Marson è netta: «L’ambiente». Che qui vuol dire soprattutto il rapporto con Malpensa e le sue opere collaterali. E quindi: la ferrovia, i nuovi interventi viabilistici, le rotte e la tutela dal rumore.

 

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Pubblicato il 04 Luglio 2024
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