Malpensa dedicata a Berlusconi: decide Roma, ma ci sono anche proposte alternative
Dall'industriale Gianni Caproni a Gino Strada, dall'ambasciatore ucciso in Congo alla prima donna pilota in Italia, fioriscono a Milano e anche sul territorio le ipotesi diverse da Berlusconi. Ma l'ultima parola è comunque a livello centrale, anche se dietro c'è la proposta partita dal Pirellone
L’intitolazione dell’aeroporto di Malpensa a Silvio Berlusconi accende lo scontro e il dibattito politico, tra Milano e Roma. Un dibattito non scontato, perché da un lato sono evidenti due schieramenti – i berlusconiani e gli antiberlusconiani – dall’altro vengono fuori proposte alternative molto diverse.
Dal territorio intorno all’aeroporto, in provincia di Varese, è arrivata una proposta alternativa molto legata al mondo dell’aviazione, quella di intitolare lo scalo a Gianni Caproni, primo promotore del volo nella brughiera di Cascina Malpensa (era il 1910) e dell’industria aeronautica che ha fatto di Varese “la provincia con le ali”. Ma le proposte “alternative” sono state molto diversificate.
Il primo punto è questo: chi è che decide l’intitolazione dello scalo?
Formalmente un aeroporto civile è una infrastruttura nazionale, in capo allo Stato, anche se affidata a un gestore aeroportuale, che nel caso di Malpensa è la Sea, la Società Esercizi Aeroportuali costituita a Busto Arsizio proprio per gestire Malpensa (nel 1948, seppur con nome diverso) e poi diventata di proprietà del Comune di Milano, che ancora controlla la maggioranza.
Quindi si decide a Milano?
Non esattamente, perché appunto in realtà l’infrastruttura in sé è di proprietà dello Stato. E quindi formalmente decide il Ministero delle Infrastrutture, che controlla anche l’Enac, l’ente pubblico dell’aviazione civile che il 5 luglio scorso ha deliberato appunto la “intitolazione di un aeroporto della conurbazione aeroportuale di Milano alla memoria del Presidente Silvio Berlusconi”, che poi nel testo chiarisce che significa “intitolare l’aeroporto”.
La dizione di “Presidente Silvio Berlusconi” è ripresa da una delibera – approvata all’unanimità deal Cda – del Consiglio regionale della Lombardia, che in effetti – in Milano – aveva approvato la proposta, peraltro con un percorso curioso: la proposta era della lista di Letizia Moratti (allora all’opposizione, avrebbe cambiato orientamento di lì a pochi mesi) ed evidentemente quel “Presidente” riecheggiava la dizione in uso dentro Forza Italia, il partito a cui Moratti si è poi in effetti ricongiunta.
Il voto al Pirellone per intitolare Malpensa a Silvio Berlusconi
La proposta passò con il voto di Lista Moratti, Forza Italia e Fratelli d’Italia, mentre si opposero centrosinistra e Movimento Cinque Stelle. Mentre Terzo polo, lista Fontana e Lega si astennero.
Curiosamente, a distanza di un anno l’annuncio della dedicazione è stata fatta proprio dal leghista Matteo Salvini, in quanto – appunto – titolare del dicastero dei Trasporti e Infrastrutture.
Il Consiglio regionale chiede di intitolare l’aeroporto di Malpensa a Berlusconi
«La decisione finale spetta al ministro alle Infrastrutture e Trasporti e sono pronto a mettere l’ultima firma, con orgoglio e commozione, nel ricordo dell’amico Silvio, grande imprenditore, grande milanese e grande italiano. Sempre con noi» ha scritto sul proprio account X Salvini.
Dopo il voto al Pirellone, il sindaco di Milano Beppe Sala – che rappresentante del socio di maggioranza dell’aeroporto – aveva chiarito indirettamente la sua contrarietà citando la norma che vieta intitolazioni prima dei dieci anni dalla morte della persona: «Difendo senz’altro la regola dei dieci anni. Per qualcuno, e non mi riferisco a Salvini ma in generale, le regole sono fatte per essere bypassate, per me le regole sono fatte per essere rispettate».
Per il resto, al di fuori del centrodestra dei partiti, la dedicazione ha suscitato ironie e indignazione, ma anche proposte alternative.
Idee molto diverse: c’è chi propone il medico fondatore di Emergency Gino Strada, c’è una petizione (dodicimila firma in due giorni) per dedicare lo scalo a Luca Attanasio, il giovane ambasciatore – lombardo di origine – ucciso in Congo.
Dal territorio – amministratori di centrosinistra ma anche di centrodestra – intorno allo scalo è venuta una proposta forte legata al mondo dell’aviazione, quella già citata di Gianni Caproni, industriale dell’aviazione ispirato da grande passione. Che lo spinse a emigrare dal natio Trentino (allora territorio dell’impero austro-ungarico) per far decollare su cieli italiani il suo primo aereo, nel 1910: una proposta che parla anche al sentimento nazionale.
Aeroporto Silvio Berlusconi? “Meglio dedicare Malpensa a Gianni Caproni”
Sempre al mondo dell’aviazione guarda anche un’altra proposta, quella di Rosina Ferrario, la prima donna ad ottenere il brevetto in Italia. Una dedicazione “femminista” ma anche legata al territorio e alla storia aviatoria (e non sarebbe isolata nel mondo: basti pensare ad uno dei due scali di Istanbul dedicato alla prima aviatrice turca, Sabiha Gökçen).
Rosina Ferrario da Milano, la prima pilota in Italia “brevettata” a Malpensa
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