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Daniele Zanzi: “Il bosco di Gallarate distrutto per accaparrarsi fondi pubblici”

L'agronomo varesino prende posizione contro l'abbattimento del bosco di via Curtatone, sottolineando uno schema che si ripete: "È la solita storia, ovunque. La difesa dell’ambiente non ha colore politico"

Generico 26 Aug 2024

«Non posso che esprimere solidarietà ed eventuale futuro appoggio tecnico ai cittadini gallaratesi e agli attivisti del presidio che si oppongono alla distruzione di 20.000 mq di bosco di Via Curtatone». Lo dice Daniele Zanzi, celebre agronomo varesino, già presidente anche dell’Ordine Dottori Agronomi e Dottori Forestali in provincia.

Zanzi ha una sua reputazione sul tema, voce indipendente anche quando ha avuto a che fare con la politica: protagonista della lotta contro il parcheggio al Sacro Monte, assessore e vicesindaco con il centrosinistra, voce critica, poi “silurato” da Davide Galimberti. Come anni prima era stato estromesso dalla presidenza della Commissione Paesaggio ai tempi di Attilio Fontana sindaco.

«La difesa dell’ ambiente e la giustizia non hanno colore politico» dice oggi, concludendo la riflessione sul caso di Gallarate. Sottolinea che nel bosco sono presenti «pregevoli e notevoli esemplari di quercia americana e di cedri dell’ Himalaya» (si trovano , ma soprattutto riconduce anche il caso gallaratese ad una dinamica più ampia e ripetuta: «È la solita storia, ovunque: accaparrarsi finanziamenti pubblici, ad ogni costo e comunque ( perché si darà lavoro e questo vuol dire potere politico e inaugurazioni ) , distruggendo l’ ambiente , bollando chi protesta con ogni epiteto possibile e , dulcis in fundo , mandare la polizia contro inermi e pacifici cittadini», dice con riferimento allo scontro e all’arresto di una manifestante visti martedì.

È un tema più ampio del solo caso Gallarate, che emerge anche rispetto ai consistenti finanziamenti con fondi Pnrr. Stando solo agli edifici scolastici, in alcuni casi i fondi sono stati sfruttati per rigenerazione senza nuovo consumo di suolo (un esempio), in altri casi invece hanno comportato il sacrificio di suolo fertile, che fosse boscato o meno (per stare alla zona intorno a Gallarate: qui e qui).

È per questo che Zanzi è anche polemico rispetto alla tendenza della poliica tutta a considerare le aree verdi come sacrificabili: «Invito i partiti politici e i movimenti ambientalisti che danno ora il loro pieno e manifesto supporto ai cittadini gallaratesi e protestano nelle sedi competenti , a fare altrettanto quando il colore politico di chi vuole, autorizza la distruzione e manda la polizia e’ della loro “ stessa “ parte. Vedi Torino, Bologna , Varese (via Selene ad esempio): tutti zitti e consenzienti , anzi fanno da puntello. La distruzione e’ buona o cattiva a secondo di chi la compie : ecco un paradosso che deve finire».

Pubblicato il 29 Agosto 2024
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