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In stato confusionale spacca il triage e aggredisce il personale del PS di Busto

L'ennesimo epidosio di violenza riaccende i riflettori sul tema della sicurezza del personale sanitario. Il segretario territoriale della UIL FPL chiede interventi immediat

Aggressione in PS a Busto Arsizio

Dà in escandescenze in pronto soccorso a Busto Arsizio e distrugge la postazione del triage. È successo questa mattina domenica 11 agosto all’alba.

L’uomo era arrivato in ospedale in ambulanza in evidente stato di alterazione alcolica. Una volta entrato si è dimostrato aggressivo: ha preso il computer e lo ha scaraventato verso una giovane paziente in attesa. L’infermiera si e messa in mezzo rimanendo colpita dal pc. L’uomo ha poi proseguito aggredendo un medico. Entrambi sono stati medicati.

Il personale ha attivato il campanello d’allarme richiamando la guardia giurata che stava presidiando l’ospedale e le forze dell’ordine che sono intervenute in forze.  L’uomo è stato quindi bloccato e ricoverato in stato confusionale. 

L’episodio ripropone il tema della sicurezza dei PS. L’Asst Valle Olona da tempo deve fare i conti con la tutela del personale sia nel pronto soccorso di Gallarate sia in quello di Busto Arsizio. Lo scorso anno, il Prefetto Pasquariello aveva dedicato una riunione del tavolo della sicurezza provinciale raccogliendo le richieste. Tra le proposte quella di aprire una postazione delle forze dell’ordine all’interno del PS di Busto.

Nella visita effettuata il mese scorso il Questore di Varese Carlo Ambrogio Enrico Mazza ha assicurato tempi stretti per l’attivazione di un posto fisso di polizia: « Lavoriamo perché tutto sia pronto con l’inizio del nuovo anno. A Busto i locali sono già stati individuati, mentre a Gallarate sono pronti» aveva commentato il Questore.

Il tema della sicurezza è tra i più delicati anche per il sindacato: «Negli ultimi anni – commenta Gianluca Firrisi segretario territoriale Uil FPL  Varese – il personale sanitario è stato celebrato come un vero e proprio eroe, in prima linea nella lotta contro la pandemia e dedicato con impegno e professionalità alla cura dei pazienti. Tuttavia, oggi assistiamo a una realtà preoccupante: il personale sanitario è diventato un bersaglio facile per aggressioni e comportamenti violenti da parte di alcuni pazienti.

Questa drammatica trasformazione solleva interrogativi profondi sulla direzione intrapresa dalla politica sanitaria. È inaccettabile che coloro che si dedicano al benessere della comunità si trovino a dover affrontare rischi per la propria sicurezza sul posto di lavoro. Negli ultimi mesi, diversi episodi di violenza hanno evidenziato come la mancanza di adeguate misure di sicurezza e supporto stia mettendo a repentaglio la vita e la salute del personale.

Chiediamo con forza che le istituzioni prendano coscienza di questa problematica e implementino misure concrete per proteggere il personale sanitario. È fondamentale che vengano adottate politiche di sicurezza più rigorose, con formazione adeguata e risorse necessarie per gestire e prevenire situazioni di aggressione. Proponiamo l’implementazione di misure di sicurezza, come un posto di polizia all’interno del pronto soccorso. Chiediamo una revisione della disposizione degli spazi lavorativi per garantire che ci siano aree sicure in cui il personale possa ritirarsi in caso di pericolo e sollecitiamo l’adozione di procedure per la segnalazione degli incidenti e il supporto psicologico per il personale coinvolto».

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Pubblicato il 11 Agosto 2024
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