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Niente accordo sull’ospedale di Gallarate, sul futuro maggioranza e opposizioni votano ancora divise

Il centrodestra approva con i suoi voti il documento condiviso già con la controparte Regione Lombardia, sfuma la condivisione più ampia. Bocciata invece la mozione di Massimo Gnocchi

consiglio comunale gallarate

Nessun accordo tra maggioranza e opposizioni a Gallarate sul destino dell’ospedale Sant’Antonio Abate, sul riuso delle aree e sui servizi da mantenere. Dopo due ore e mezza di seduta, alla fine il centrodestra ha approvato a maggioranza la propria mozione (modificata accogliendo in aula le indicazioni arrivate dalla Regione), mentre la proposta di mozione presentata da Massimo Gnocchi di Obbiettivo Comune Gallarate è stata respinta.

Nelle settimane passate non era mancato qualche contatto e segnale tra i due schieramenti, che aveva fatto pensare che potessero trovare un punto di contatto e una condivisione più ampia, ma poi in realtà si è arrivati in consiglio e si è progressivamente scivolato verso una contrapposizione frontale, condita con accuse reciproche.

Prima ad essere presentata è stata la mozione presentata da Obiettivo Comune Gallarate, che riprendeva anche i contenuti della petizione che ha raccolto 13mila firme e che – secondo Massimo Gnocchi – era più vincolante rispetto agli impegni del sindaco. Lo stesso Gnocchi ne ha ripercorso la genesi, ribadendo la urgenza di assumere una posizione stringente.

La discussione sulla mozione Gnocchi

La proposta di testo di Gnocchi, appoggiata anche dalle altre forze di minoranza (Pd, Città è Vita, Lista Silvestrini e Più Gallarate), era però fieramente avversata dal centrodestra, che nei giorni scorsi aveva cercato di ottenerne la bocciatura da un fronte ampio, come condizione per aprire il confronto su possibili modifiche alla propria, di mozione.

Luigi Galluppi (Centro Popolare Gallarate) ha denunciato la mozione di OCg come «vaga e poco seria», pregiudizialmente ostile al centrodestra: «Il 70% della mozione pone argomentazioni che hanno lo scopo di non farci votare il testo». Sempre Galluppi l’ha anche definita inefficace: «Questa mozione ha a tema il nulla, impegna il sindaco a fare da postino e spedire documenti in Regione».

Meno diretto l’intervento di Michele Aspesi per Lista Cassani: «Quel che viene chiesto in questa mozione viene superato dal testo successivo nella mozione presentata dalla maggioranza». Da medico, ha poi sottolineato anche la contrarietà a un punto specifico: «Per motivi tecnici non possiamo essere d’accordo sull’idea del pronto soccorso senza dietro nulla, senza reparti e specialisti alle spalle».

All’opposto Gnocchi aveva nei giorni scorsi (e poi anche in consiglio) puntato proprio sull’idea che la parte di impegni fosse più stringente, vincolando il sindaco a sostenere la posizione uscita dal consiglio.

Di fronte alla chiusura del centrodestra sul testo, il resto delle minoranze ha sottolineato che «abbiamo perso l’occasione di arrivare a un accordo unitario, perché sulla sostanza della proposta siamo d’accordo» ha detto Sonia Serati (Più Gallarate). Giovanni Pignataro ha sottolineato che – da parte del Pd e forse di altre forze – «avremmo potuto confrontarci sugli emendamenti come proposta di modifica del testo», ma in effetti non si è discusso di questo e si è andati subito al voto.

La proposta del centrodestra

“Fatta fuori” la proposta di Gnocchi – nata da Ocg ma che le opposizioni avevano chiesto congiuntamente di discutere, facendo convocare il consiglio – si è passati alla proposta del centrodestra.

Con una serie di emendamenti, vale a dire modifiche del testo.
Una parte erano proposti direttamente dal centrodestra e recepivano le osservazioni fornite direttamente dalla Regione, in quell’incontro – definito «molto positivo» dalla maggioranza gallaratese, che considera questo maggiore garanzia di credibilità del testo, mentre l’opposizione voleva una proposta più ferma e che – per così dire – puntasse “più alto” rispetto alla Regione, che è la controparte.

Le altre modifiche erano invece quelle proposte dalle diverse forze di opposizione e sono state respinte. Tra questi quello di Sonia Serati (che chiedeva l’inserimento di un punto di primo accesso ginecologico, respinta senza motivazioni) e quelli presentati dal centrosinistra, che comprendevano ad esempio un riferimento alle diverse proposte emerse in commissione.

La discussione sui due padiglioni disponibili per servizi

Se su alcuni emendamenti non sono state fornite specifiche motivazioni sulla bocciatura, si è invece discusso più apertamente di un punto: se il testo originale del centrodestra chiedeva di inserire le funzioni in un fabbricato da individuare tra “Padiglione Polimedico (SLP di circa 2.500 mq) o Padiglione Trotti Maino (SLP di circa 9.000 mq)”, il centrosinistra chiedeva di sostituire la “o” sostituendola con “e“.

Una sola lettera, ma secondo l’opposizione essenziale: in sostanza il testo avrebbe vincolato a ottenere il mantenimento di entrambi i padiglioni per servizi sanitari.

Dal centrodestra c’è stata qualche ironia su questo cambio di singola lettera, Sonia Serati ha replicato che c’è una bella differenza tra la congiunzione avversativa “o” (che richiede una scelta tra due elementi) e la congiunzione “e” che invece prevederebbe appunto il mantenimento di entrambi i padiglioni. Il centrodestra era disponibile a modificare in “e/o”, ma questo non convinceva l’opposizione.

«L’espressione “e/o” non dà nessuna garanzia, fa la differenza tra una cittadella della salute limitata a 2500 mq e un servizio da 11mila mq» ha detto Pignataro del Pd.
Il consigliere Michele Aspesi ha difeso l’idea che il testo non indichi scelte vincolanti sull’uso dell’uno o dell’altro padiglioni. «La nostra proposta è in termini di servizi e non di padiglioni» ha poi ribadito anche al momento del voto finale il consigliere della lista Cassani, che insieme a Sorrentino di FdI e Galluppi di Cpg ha portato le ragioni della maggioranza (la Lega invece sulle proposte di modifica si è limitata solo ad annunciare i No).

Nella fase finale del voto Luca Sorrentino ha contestato al centrosinistra di aver voluto forzare la mano convocando il consiglio. «Un approccio diverso evitando convocazione urgente e rinviando a settembre avrebbe consentito un esito diverso» ha detto il consigliere di FdI

Se dalle file dell’opposizione Pignataro ha parlato di «completa chiusura» della maggioranza, Stefano Deligios  per la Lega ha invece rivendicato che il centrodestra ha parlato di «una mozione perfetta visto che non viene contestata dall’ opposizione se non per un e/o”», considerato appunto dal centrodestra elemento irrilevante. «Ovviamente se si farà ospedale nuovo non si potrà mantenere tutta la superficie dei due ospedali esistenti» ha concluso Evelin Calderara.

È stata comunque una seduta anche piuttosto animata, a un dato momento il sindaco Cassani si è anche alzato affrontando Pignataro mentre stava uscendo dall’aula. Diversi i richiami arrivati anche dal presidente Marco Colombo, a che ognuno potesse portare il proprio punto di vista. «Credo che a casa attraverso la stampa o lo streaming tutti si saranno fatti l’idea delle nostre posizioni». Che restano decisamente distanti tra maggioranza e opposizione

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it
Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare.
Pubblicato il 01 Agosto 2024
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