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Busto Arsizio dice addio al professor Vitaliano Caimi. Una vita contro

Il noto professore e attivista ambientalista si è spento all'età di 74 anni. Era stato animatore di progetti come Una Vas per Busto e del comitato che si oppone alla costruzione del nuovo ospedale di Busto e Gallarate

vitaliano caimi

Una vita contro, quella di Vitaliano Caimi, professore di Busto Arsizio che si è spento ieri (mercoledì) all’età di 74 anni dopo una lunga malattia.

Da sempre impegnato nelle battaglie ambientaliste partendo dalle posizioni più di sinistra in una città orgogliosamente e ostinatamente a destra, ha sempre portato il suo contributo ragionato e pacato con iniziative come Il Quadrifoglio, “Una Vas per Busto Arsizio” e, più di recente, nel Comitato per il Diritto alla Salute del Varesotto con l’obiettivo di fermare la costruzione del nuovo ospedale di Busto Arsizio e Gallarate.

Spigoloso e sfuggente, amato o odiato ma entrato nel cuore di molti suoi studenti al liceo Tosi di Busto Arsizio lascia un ricordo in molti bustesi.

Lo ricorda Pippo Cassarà con una lettera accorata:

Caro Vitaliano,
Apprendo con grande dolore la notizia della tua dipartita da questo mondo. Il cuore si riempie di tristezza, ma anche di gratitudine per i tanti momenti che abbiamo condiviso, momenti che rimarranno impressi nella mia memoria. Il tempo passato insieme è stato fatto di conversazioni, risate, riflessioni e lunghe passeggiate che hanno nutrito la nostra amicizia, cementandola nel corso degli anni. Le nostre chiacchierate mattutine prima delle lezioni a scuola, le passeggiate nei boschi quando venivi a trovarmi in campagna… ogni istante è scolpito dentro di me come una pietra preziosa.
Tre episodi, in particolare:
Il primo, l’opportunità di incontrare David Maria Turoldo. Ricordo come fosse ieri la profondità di quel momento, la sua voce carica di saggezza e spiritualità. Dopo la messa, ci siamo fermati a parlare con lui per ore. Eri tu che mi avevi portato a vivere quell’esperienza, a farmi conoscere un uomo di una tale profondità spirituale. Quel giorno è rimasto impresso nella mia anima e non lo dimenticherò mai.
Il secondo ricordo: la nostra lunga passeggiata in bicicletta da Busto a Laveno e ritorno. Una giornata intera trascorsa pedalando insieme, una sfida impegnativa per me, ma affrontata con il sorriso, sapendo che eravamo insieme. Quella fatica condivisa, quel tempo passato all’aria aperta, immersi nella bellezza del paesaggio, ci ha regalato un legame ancora più forte. Ogni pedalata, ogni pausa, ogni parola scambiata ha contribuito a costruire un ricordo che mi scalderà per sempre il cuore.
Infine, non posso non ricordare la lettera che mi hai scritto quando sei stato in Iraq, durante la guerra. Quelle tue parole erano un riflesso della tua sensibilità, del tuo coraggio e del tuo senso profondo di umanità. Attraverso quella lettera mi hai fatto entrare in un mondo che conoscevo solo dai racconti, ma che grazie a te è diventato più reale, più tangibile. Ho condiviso le tue impressioni, le tue paure, ma anche la speranza che portavi nel cuore, nonostante il caos che ti circondava. Quella lettera non era solo un racconto, ma una testimonianza di chi eri, di quanto tu fossi disposto a metterti in gioco, a vivere la vita appieno, anche nelle sue sfide più dure. Potrei continuare a lungo, caro Vitaliano, a ricordare i tanti anni che abbiamo condiviso, i pranzi con le nostre famiglie, le risate, le discussioni, i sogni. Ogni istante passato insieme è stato un dono. E anche se ora sei fisicamente lontano, la tua presenza resterà sempre con me, nei miei pensieri e nel mio cuore.
Ciao Vitaliano, amico caro.

Anche Andrea Cegna, candidato alle ultime elezioni europee per Alleanza Verdi Sinistra:

Vitaliano non c’è più. È stato il mio professore di storia e filosofia al Liceo Scientifico Arturo Tosi di Busto Arsizio. Ma non è stato solo questo, è stato molto di più. È stato un compagno, un amico, una persona con cui confrontarmi. É stato per me, in anni burrascosi, una certezza. Se io ora sono qui, in Messico, e ho fatto ciò che ho fatto é perché un giorno lui mi ha messo in mano un piccolo opuscolo edito da Il Manifesto “La quarta guerra mondiale é iniziata” del Subcomandante Insurgente Marcos. Ho imparato a leggere Il Manifesto, ho litigato con lui su mille temi, sopratutto su quanto fosse legittimo o meno usare la forza nell’azione politica. Ho mangiato il gelato a casa sua, fatta la pasta, siamo andati per librerie e manifestazioni. Un gigante per la mia vita…..non potrò che ricordarlo così il Vita, perché per me Vitaliano Caimi non era altro che il Vita….il mio cattivo maestro, il migliore che potessi sognare. Ci vediamo di là Vita, ci vediamo di là!

Orlando Mastrillo
orlando.mastrillo@varesenews.it
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Pubblicato il 19 Settembre 2024
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