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L’assessore samaratese Cinque Stelle “costa più della casta”. Sozzi ribatte: “Per me è una rinuncia”

Eliseo Sanfelice ha scritto a Conte e Grillo e lancia la polemica sulla retribuzione dell'assessore a tempo pieno. E Sozzi risponde: "Ho tematiche importanti di cui occuparmi. E anzi io ci perdo"

sanfelice sozzi

A Samarate la polemica ora riguarda la (presunta) casta, i costi degli amministratori comunali. Polemica a cinque stelle? Sì, ma non nel senso che si immagina: perché nella cittadina vicino a Malpensa c’è il primo assessore del Movimento 5 Stelle in provincia e a criticarlo ci sono altri, da fuori.

La polemica l’ha lanciata Eliseo Sanfelice, ex amministratore, polemista nato in quel di Samarate. Che ha scritto una lettera aperta a Grillo e Conte, per denunciare un comportamento «un po’ contraddittorio» dell’assessore Sozzi, che ha scelto di dedicarsi a tempo pieno al suo ruolo di amministratore, quindi mettendosi in aspettativa dal lavoro .

Sanfelice (qui il testo completo della lettera) si allinea alla polemica pentastellata sui costi dei «politici», che siano a Montecitorio o in un municipio di provincia. E accusa Sozzi di costare alla collettività, contesta «l’aver accollato un costo non banale alle casse pubbliche, cioè alle nostre tasche […] per occuparsi dalle 6 di mattina alle 24 di sera di sport e vigili». Tutto rientra – ricorda Sanfelice – nei canoni della legittimità, perché è la Legge che consente ad un assessore di optare per il “tempo pieno” e l’aspettativa dal lavoro (le retribuzioni, poi, sono fissate dalla Legge: nel caso di Samarate 1863 euro lordi, su dodici mensilità).

E l’interessato, il pentastellato Alessio Sozzi, che dice?

Non gradisce la polemica, parla di informazione diffamatoria («perché dice cose parzialmente vere e ne omette altre») ma poi replica nel merito.

«Io ho fatto una scelta rispetto al mio lavoro privato e questo mi ha anche danneggiato» dice Sozzi. Perché «Io rinuncio alla tredicesima e quattordicesima, ai bonus, non maturo avanzamenti di carriera: per me è uno svantaggio chiaro. Non è stata una scelta a cuor leggero, l’ho condivisa con la mia famiglia, avendo scelto di voler fare per bene il lavoro nei confronti della comunità».

Qui si apre un altro fronte polemico, visto che Sanfelice aveva introdotto il confronto (di retribuzione) con il precedente delegato nella giunta di centrodestra di Enrico Puricelli, che aveva tenuto il suo lavoro privato e quindi “pesava” sulle casse del Comune solo a metà, occupandosi di simili materie. Sanfelice appunto critica il fatto che Sozzi si occupi a tempo pieno «di sport e vigili».

«Se ritiene che lo sport e polizia locale, sicurezza non siano questioni fondamentali è la sua opinione… Tutte le deleghe sono importanti e quelle affidate a me lo sono».

«Sullo sport abbiamo fatto la ricognizione completa di aree e dotazioni sportive, stiamo seguendo due interventi previsti su impianti sportivi legati al Pnrr e che sono in ritardo (pista atletica, campo da calcio sintetico), poi in più c’è la questione della palestra». Certo, si potrebbe dire che gli investimenti sono più in capo ai lavori pubblici…  «Certo non è competenza dell’assessore allo sport come opera in realizzazione, ma il progetto riguarda le società sportive e le esigenze della città».

«Poi abbiamo fatto sopralluoghi su cinque palestre, abbiamo individuato le criticità e le priorità su cui intervenire oggi, per le manutenzioni. Poi ci sono gli eventi già avviati e altri allo studio».

E sul capitolo Sicurezza?
«Sulla Polizia municipale stiamo seguendo i concorsi sulle assunzioni di ufficiale e agente, abbiamo fatto le verifiche nei boschi rispetto all’abbandono di rifiuti (con controlli sugli “indizi” recuperati tra i rifiuti). Mi sono incontrato con i commercianti di piazza Italia e via Roma sulle problematiche di sicurezza. Abbiamo gestito i problemi del semaforo sulla provinciale, con la necessità di organizzare il servizio per cercare di controllare il traffico per le ore più problematiche. Il tutto con un comando che è a corto di personale e su cui si devono fare scelte».

E in effetti fare scelte sarebbe il compito della politica. E quindi gli amministratori, per questo retribuiti. Certo, sulle deleghe e sul tempo da dedicare a ogni capitolo si può discutere e così – in effetti – sta avvenendo.

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Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it
Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare.
Pubblicato il 24 Settembre 2024
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