Pagelle Pro Patria: il 352 contiene il Padova, Palazzi perno, Curatolo si sblocca sotto porta
Colombo schiera i tigrotti col 352 rinunciando al doppio trequartista, la squadra reagisce al meglio: la posizione di Palazzi a centrocampo e il lavoro degli esterni di Toci aiutano a costruire una prestazione convincente contro la capolista
La Pro Patria ferma la corsa del Padova, arrivato a punteggio pieno a Busto Arsizio, senza riuscire però a portare a termine l’impresa che avrebbe significato la prima vittoria stagionale. Colombo sorprende il pubblico e Andreoletti schierando i tigrotti col 352 e rinunciando dunque al doppio trequartista: la posizione di Palazzi a centrocampo e il lavoro dei quinti di centrocampo e delle doppie punte aiutano a costruire una prestazione convincente contro la capolista. Grazie alla qualità immessa dalla panchina, i veneti nel finale aggiustano il risultato e nel finale provano a completare la rimonta, ma i bustocchi resistono mostrando un calcio molto organizzato.
I voti dei tigrotti
ROVIDA 6,5 – Oltre al gol subito (su cui non può nulla) pochi interventi ma molto importanti: prima la parata col “gambale” su un diagonale di Valente, poi un tuffo per bloccare un colpo di testa di Spagnoli. Dà sicurezze: i pali della Pro Patria sono un buone mani.
BASHI 6,5 – Come sottolineato anche nelle altre pagelle, ciò che fa maggiormente impressione è la sicurezza con cui gioca nonostante il numero di parte da professionista sia ancora sotto la soglia della decina. Sempre avanti a Spagnoli, la punta si ritrova costretto a fare un numero altissimo di falli in area per cercare di toglierli la posizione.
ALCIBIADE 6,5 – Fin dal giorno zero si è preso sulle sue spalle il ruolo di cerimoniere dalla difesa e da allora il 34enne guida il branco con la saggezza del un lupo della rupe. Il Padova entra in area e fa breccia solo nel finale quando praticamente schiera quattro uomini oltre la trequarti, prima – quando i biancoscudati optano per un tridente largo – viene sempre respinto.
CAVALLI 6,5 – Rispetto ai compagni a lui tocca badare un giocatore che la palla tra i piedi la riceve molto di più, Liguori. Il compito del braccetto è quello di rallentare la corsa del motorino, quindi mette le catene e i chiodi necessari sulla corsa destra patavina: pragmatico.
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SOMMA 6,5 – Nelle ultime uscite aveva strappato gli applausi per lo più grazie al sostegno dato in fase di non possesso dietro la metà campo, lasciando i compiti offensivi al gemello di fascia Piran. Contro la capolista la Pro Patria rispolvera però il 352 e lui, complice la presenza di una mezzala in più di supporto e un modo diverso di giocare la palla, torna a essere partecipe.
MEHIC 6,5 – Secondo Colombo il giovane centrocampista può giocare in qualsiasi ruolo, ma forse è da mezzala di inserimento che riesce a dare il meglio. La prestazione di ieri dà ragione al mister, i tempi di inserimento ci sono, indipendentemente dalla posizione goal e assist arriveranno.
dal 63′ MALLAMO 6 – Ingresso che dà garanzie in mediana e che permette alla Pro Patria di riequilibrarsi secondo i consueti standard.
PALAZZI 7 – Assenza che si era fatta sentire: come perno della squadra sarà meno elegante di Bertoni o meno vispo di Mallamo, ma le geometrie pragmatiche e senso di posizione aiutano eccome la squadra a trovare l’assetto necessario per portare comunque a casa un punto d’oro. Sia per la classifica (la Pro Patria è stata finora l’unica squadra ad aver fermato i biancoscudati), sia per il morale in vista di martedì contro il Novara.
dal 72′ VAGLICA 6 – Più i granelli della clessidra si avvicinano alla fine più il Padova aggiunge in campo uomini offensivi. Inizio shock: dopo pochi minuti dall’ingresso in campo il Padova agguanta il pari, ma nella partita individuale lui regge bene l’urto di una gara di passione.
NICCO 6,5 – Tanti meriti del gol bianco-blu sono suoi: pesca Toci in area con una palla delle sue, il resto è storia. Ma non solo il goal e il contributo nella costruzione, bravo anche nella lotta a centrocampo nonostante venga ammonito da Ursini già al 18′ dopo un capannello di maglie, in cui il capitano riceve un calcio da Liguori dopo un fallo di pressione.
dal 63′ FERRI 6 – Entra con Mallamo da mezzala ma conserva dentro di sé l’indole primigenia da mezzala che lo porta ad affacciarsi non poco nel terzo finale di campo. D’altronde nel suo forcing il Padova di spazi dietro ne concede.
PIRAN 6 – Scatenato nel primo tempo, con un bel cross in area dopo pochi secondi dall’avvio del match e la rimessa con le mani in occasione del goal. Secondo tempo decisamente più complicato dopo il cambio di modulo del Padova, l’ingresso di Valente e un Liguori molto più a fuoco sulla partita. Ad ogni modo nel complesso ancora una prestazione da titolare pienamente sufficiente.
La Pro Patria illude Busto Arsizio ma con la capolista Padova finisce in parità
CURATOLO 7 – Primo goal per lui in bianco-blu, anche se negli ultimi nove mesi più volte aveva accarezzato la sensazione più bella per un attaccante. Doveva – come il resto della rosa – migliorare l’affinità per concretizzare l’ultimo passaggio e l’ha fatto: nelle ultime partite infatti non era sempre stato perfetto nello smarcamento (altre volte sbagliato l’appoggio a rete) contro la corazzata biancoscudata invece non sbaglia, sgusciando alle spalle della retrovia patavina e insaccando un goal da vero attaccante.
dal 72′ TERRANI 6 – Qualità ed esperienza innegabili. Meccanismi ancora da rodare al meglio. Anche se certo, contro un Padova all’assedio il compito non è dei più semplici.
TOCI 6,5 – Un po’ per il piano partita, un po’ per l’abito della squadra, il viola gioca meno spalle alla porta (aspetto su cui è molto bravo) rispetto al solito. Non riuscendo ancora a inquadrare la porta decide di raccoglie il pallone di Nicco e servire di prima l’assist d’oro per Curatolo.
dal 79′ BERETTA SV – Un movimento da attaccante di razza lo manda in porta, sul più bello in area ha addirittura l’imbarazzo della scelta, con la possibilità di provare ad affondare il Padova con le proprie gambe o se farlo fare a Ferri, che tagliava l’area. Il risultato si ferma nel peggiore dei modi: a metà strada.
COLOMBO 7 – Contro il Padova fino a ieri avevano perso tutti, il mister avrebbe potuto ragionare come fanno le squadre di medio-bassa classifica e giocarsi il jolly, pensando fin da subito al recupero con il Novara. Invece sceglie addirittura di cambiare modulo per provare a cambiare, a conti fatti, l’unica cosa che davvero manca in questa stagione alla sua squadra: i tre punti al triplice fischio.
Colombo dopo il pari col Padova: “Prendiamo il bicchiere mezzo pieno, ma serve la vittoria”
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