Parcheggi, assunzioni e risparmio energetico. Il sindacato chiede più attenzione per i lavoratori del Comune di Busto Arsizio
Il Csa chiede di trovare una soluzione a breve per i 120 dipendenti di Palazzo Gilardoni che verranno privati del parcheggio a causa di un cantiere e pone altre due questioni economiche: "Si risparmia sulla pelle dei lavoratori"
Dove parcheggeranno i 120 dipendenti del Comune che ogni giorno vanno a lavorare a Palazzo Gilardoni quando inizierà il cantiere tra via Biancardi e via Pisacane per costruire le nuove palazzine per l’housing sociale? Se lo chiedono da oltre un anno i sindacati che non a caso avevano sollevato il problema e che oggi chiedono risposte.
Angiolino Liguori del Csa ci ha tenuto a ricordarlo oggi in una conferenza stampa dedicata ai problemi del personale del Comune di Busto Arsizio proponendo anche una soluzione.
L’area che oggi ospita il parcheggio dei dipendenti diventerà presto un cantiere con il conseguente “sfratto” per le auto dei lavoratori che dovranno trovare autonomamente una soluzione: «Se non verrà trovata una soluzione, che pure c’è, convocheremo un’assemblea. Basterebbe utilizzare i due terreni accanto al parcheggio Landriani, attualmente in disuso e di proprietà del Comune e di Agesp».
Liguori chiede anche al sindaco Antonelli di battere un colpo. Si tratta di uno spazio abbastanza ampio da poter contenere comodamente tutte le auto dei dipendenti, disponibile subito e a costo quasi zero: «Non stiamo chiedendo un’area asfaltata e con le righe bianche a terra ma almeno uno spazio sterrato che eviti tutti i problemi che potrebbero creare tutte queste macchine».
Liguori, infatti, sottolinea che i disagi si riverserebbero anche sui cittadini che troverebbero molti più posti occupati in un’area già congestionata mentre esporrebbero i dipendenti al rischio di prendere qualche multa: «È stata trovata una soluzione per tutti i dipendenti del Comune che lavorano in altre sedi tranne che per i lavoratori di Palazzo Gilardoni».
Oltre al problema dei parcheggio il Csa solleva anche altre due questioni: quella relativa ai proventi del risparmio energetico imposto dall’amministrazione e la carenza di personale negli asili nido e nelle scuole materne.
«Una circolare del dipartimento funzione pubblica del 2022 dice che i Comuni devono risparmiare energia e a Busto è stato messo in atto un piano che ha condizionato la vita dei lavoratori cambiando gli orari di lavoro. La stessa circolare dice che quei soldi risparmiati devono andare ai dipendenti stessi ma abbiamo motivo di credere che il calcolo del risparmio effettuato da Agesp non sia attendibile».
Secondo Agesp nel 2023 sarebbero stati risparmiati 28 mila euro ma per il Csa quei soldi sarebbero molti di più (qualcuno sostiene si tratti di un milione di euro): «Chiediamo una verifica da parte di un ente terzo, imparziale». I lavoratori, inoltre, si chiedono perchè convocare le commissioni nei giorni in cui il Comune è chiuso al tardo pomeriggio, vanificando anche lo sforzo fatto da loro per tenere chiuso il comune tre pomeriggi a settimane: «Che senso ha farci finire alle 14,30 per poi farci tornare alle 18 per una commissione che magari dura solo 15 minuti?» – si chiede il Csa.
Infine c’è la questione della carenza di personale nel settore educativo: «A fronte di una pianta organica di 75 unità attualmente lavorano negli asili e nelle materne 61 persone tra dipendenti comunali e delle cooperative. A questa carenza si aggiunge anche il fatto che ogni estate vengono garantiti i centri estivi andando a prelevare i soldi dal fondo incentivante che dovrebbe essere per tutti i lavoratori».
Liguori, pur riconoscendo lo sforzo fatto dall’assessore al Personale Mario Cislaghi che ha portato all’assunzione di 41 dipendenti, non manca di sottolineare: «C’è una graduatoria con 21 persone che possono essere assunte nel settore educativo. Perchè non si attinge da quella lista per rimpolpare un settore ormai allo stremo?»
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