Sesto Calende celebra l’impresa del Siai S.16: nel 1925 il volo che rese la città famosa in tutta il mondo
La mozione del consigliere di minoranza Marco Limbiati votata all'unanimità. La giunta pensa a un evento o a un podcast per ricordare il volo del 1925, quando l'aviatore Francesco De Pinedo partì da Sant'Anna verso l'Australia e il Giappone, per poi tornare a Roma
Con l’approvazione votata all’unanimità dal consiglio comunale, Sesto Calende si impegna a celebrare il centenario dell’impresa di Francesco De Pinedo, uno dei più grandi aviatori della storia italiana che nel 1925 a bordo Siai S.16 partì dall’Idroscalo Sant’Anna e attraversò in volo altri due continenti, l’Oceania (in Australia) e l‘Asia (la capitale nipponica Tokyo), per poi fare ritorno a Roma il 7 novembre.
La mozione è stata presentata da Marco Limbiati nella seduta dello scorso 9 settembre. Il consigliere di minoranza in quota Fratelli d’Italia ha voluto chiedere alla giunta di «adottare tutte le azioni necessarie per dare seguito alla mozione», trovando un riscontro favorevole in tutti i presenti in sala consiliare, e in particolare da parte dell’assessore alla cultura Loredana D’Agaro e dell’assessore alla comunicazione e alle politiche giovanili Michele Ponti.
Quest’ultimo, durante la discussione prima del voto, ha suggerito l’idea di coinvolgere le scuole o realizzare un podcast per fare ricordare «con formule attuali» il volo da oltre 370 ore fatto da De Pinedo – che, per omaggiare la sua Napoli, ribattezzò in maniera “benaugurante” il modello del suo idrovolante Gennariello.
Questa la mozione proposta in consiglio da Limbiati:
«Sestesi sono stati i rivoluzionari S.55 gli idrovolanti che resero possibile la Crociera del Mediterraneo Occidentale (nel 1928), quella del Mediterraneo Orientale (nel 1929) e la Transatlantica Italia-Brasile (che invece ha avuto luogo tra il 1930 e 1931). Tutti eventi che portarono, fruendo della versione migliorata del S.55 (ovvero il 55X) alla celebre Crociera Aerea Transatlantica del Decennale di cui lo scorso anno, in occasione del Centenario dell’Arma Azzurra, ne abbiamo ricordato il novantesimo. Quest’ultima dall’Italia agli Stati Uniti, volando sopra Chicago e New York, suscitando grande entusiasmo e rafforzando i legami tra Italia e America.
Fu invece un Savoia-Marchetti S.64 che portò, compiendo una trasvolata solitaria, Francesco de Pinedo da Roma sino a Rio de Janeiro. Lo stesso modello su cui si misurarono in record ed imprese, aviatori coraggiosi e capaci come Carlo Del Prete ed Arturo Ferrarin. Macchine che firmarono non episodi isolati ma tappe regolari delle conquiste aeronautiche che permisero ad una azienda ed una città di farsi conoscere al mondo intero per la qualità dei propri prodotti. Questa è storia che testimonia con grande efficacia l’importanza economica, culturale e sociale che questo settore industriale ha avuto (e fortunatamente ha tuttora) per il nostro territorio.
C’è una impresa, volutamente non citata tra le precedenti, che si lega ancora di più alla nostra Città. Era il 20 aprile del 1925 e proprio dinanzi al golfo di Sant’Anna prese il via una impresa eccezionale: volare per 370 ore su tre continenti e percorrendo ben 55.000 chilometri. Con un piccolo idrovolante (il sestese SIAI S.16 ter ribattezzato Gennariello) con pilota Francesco De Pinedo e motorista Ernesto Campanelli.
L’aviazione commerciale non esisteva ancora ma De Pinedo e Campanelli furono capaci di raggiungere Sydney, in Australia, poi Tokyo, in Giappone, e fare ritorno in Italia ammarando sul Tevere a Roma. Una grande trasvolata intercontinentale fatta di ben 80 scali. Il prossimo anno, nel 2025, potremmo avere l’opportunità di ricordare il Centenario di questa impresa.
Prese il via (e la singolarità vuole che lo sia stato da Sesto Calende) un’epoca fatti di voli su lunga distanza dove le nazioni più avanzate si contenderanno la conquista di nuovi records. L’onore e l’opportunità di fare memoria di un evento che non solo segnò il trionfo dell’aviazione italiana ma anche un simbolo di tenacia, innovazione tecnologica e spirito di avventura che ebbe risonanza internazionale.
Abbiamo l’obbligo di ricordare e valorizzare eventi storici locali come questo per rafforzare l’identità culturale della nostra comunità, promuovendo l’orgoglio cittadino e la conoscenza delle proprie radici storiche. In che modo? Organizzando un evento commemorativo.
Ricordiamo lo scorso anno l’enfasi suscitata dall’Open Day della Training Accademy di Leonardo nato proprio nel ricordo dei 90 anni della Crociera del Decennale ed in particolar modo della consegna ad Italo Balbo del S-55X I-BALB dalle mani dell’Ingegner Alessandro Marchetti. Realizzato coinvolgendo le bacheche e vetrine della Città a ricordo di passato, presente e futuro del volo che per noi è patrimonio ed organizzando anche una mostra d’arte dedicata. Riportando il volo degli idrovolanti sul nostro Lago, con la creazione di una targa commemorativa al Parco Europa, una mostra fotografica e conferenze a tema, promovendo iniziative nelle scuole per ricordare anche ai nostri ragazzi quali sono le nostre radici ed i valori di cui essere fieri ed orgogliosi.
Un evento che può essere una opportunità per il turismo culturale e storico del nostro territorio creando interesse per visitatori ed appassionati. Partnership per compiere questo passo non ne mancano: penso al benemerito Gruppo Lavoratori Seniores della Siai Marchetti, le diverse Associazioni di Arma Aeronautica presenti sul territorio, la Leonardo ed il vicino parco e museo del volo di Volandia con il suo comitato scientifico».
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