Tra ciclabili e “strade zitte”, in cento in bici da Saronno a Laveno
Una giornata di perfetto meteo di fine estate ha reso particolarmente piacevole la pedalata collettiva Sa(l)vala, nata dalla collaborazione tra diversi Comuni. Un esempio delle potenzialità del turismo di prossimità e sostenibile
Dopo alcuni giorni d’incertezza, anche il cielo ha messo del suo per il successo di Sa(l)vala, il cicloviaggio da Saronno a Laveno Mombello: dopo la pioggia, il brusco calo delle temperature e il vento, la domenica ha riservato ai pedalatori un meteo straordinariamente favorevole, “baciato” dal sole splendente e da temperature miti.
Un vero “viaggio”, quello di Sa(l)vala. Perché il percorso è inaspettato per molti: ben realizzata l’idea di connettere la pianura dell’area metropolitana di Saronno – la cui stazione è a pochi minuti di viaggio dalla città – e il Lago Maggiore. Là dove lo spostamento in autostrada vede solo capannoni e barriere antirumore, il percorso in bici diviene invece viaggio, esplorazione, scoperta.
Partenza da Saronno, dopo i saluti dell’assessore allo sport Gabriele Musarò e le “raccomandazioni” iniziali di Franco Casali, assessore all’ambiente e alla mobilità ideatore di Sa(L)vala.
Il percorso sfruttava una serie di “dorsali” del cicloturismo in provincia di Varese, come la ciclabile della Valle Olona (seguita per una decina di chilometri, tra Marnate e Castiglione), quella intorno al lago di Varese seguita sulla sponda Nord dello specchio lacustre e infine la più recente, la ciclabile “verde su verde” che da Gavirate e Besozzo conduce verso il Lago Maggiore. In altre zone sono state usate strade secondarie, poco battute, le “strade zitte” che sono utili per riconnettere tratti riservati solo alle bici.
Più di ottanta i partecipanti fino a Laveno, a cui si è aggiunto un gruppo (che ha portato il totale a cento) su altre sezioni più brevi.
I gruppi di ciclisti hanno affrontato gli oltre settanta chilometri in parte in grande gruppo, in parte frazionati in gruppetti più piccoli, alcuni dei quali protagonisti di una “deviazione” dal percorso ufficiale nella zona tra Morazzone, Schianno, Gazzada e Capolago di Varese (ma tutti i gruppi si sono riuniti sulla ciclopedonale lacuale). E in caso di guasti o incidenti? Per fortuna c’era l’assistenza meccanica ben organizzata, nonché la Croce Rossa di Saronno con ambulanza e anche due volontari in bicicletta attrezzata.
A impreziosire la giornata – animata da tanti gruppi diversi di ciclisti, con in prima fila quelli delle sezioni Fiab della zona, ma c’erano anche partecipanti da Monferrato e Reggio Emilia – ci sono state anche le visite guidate organizzate ai musei di Villa Gianetti prima della partenza, a Santa Caterina del Sasso (con una vista impareggiabile, viste le condizioni meteo di sole e aria tersa), al Midec di Cerro di Laveno.
Il gran finale era a Laveno Mombello, in contemporanea con la festa dello sport.
Turismo di prossimità e sostenibile, in questo caso anche grazie alle modalità di rientro proposte: un treno speciale Trenord, che ha riportato i partecipanti a Saronno, sulle note della tromba di Raffaele Kohler, sulle note di “O mia bel madunina” e altre canzoni legate a Milano.
Qui sotto il racconto Live della domenica
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