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A Gallarate CineCime porta alla scoperta della montagna sul grande schermo

Torna la rassegna del Cai cittadino: tre documentari e una serata speciale sulla spedizione sul K2

bicicletta e il Badile

Anche in questo 2024 il Cai di Gallarate presenta la rassegna CineCime, un viaggio cinematografico attraverso il mondo dell’alpinismo e dell’avventura umana. Gli appuntamenti si tengono alla consueta sala cui il Cai è affezionato, vale a dire le Scuderie Martignoni di Gallarate, in via Venegoni 3, e l’ingresso è sempre gratuito.

Si parte mercoledì 6 novembre con “Il contrabbando non è peccato”, un documentario di Nicola Buffoni,  che sarà presente in sala. Un ritratto di storie e personaggi che si intrecciano con il confine e il contrabbando, esplorando un tema intramontabile del territorio dell’Ossola, terra povera, di frontiera e di alte cime. Introduce Piera Ciceri, Scuola di alpinismoescialpinismo Colibrì.

Mercoledì 13 novembre tocca a “Un pioniere nel sottosuolo”, di Monica Dovarch. Una pellicola che conduce lo spettatore in un mondo affascinante sotto la superficie terrestre, un territorio inesplorato che evoca avventura e mistero.

Mercoledì 20 novembre sarà la serata di “La bicicletta e il Badile”, documentario di Alberto Vallina e Maurizio Panseri, 2022. Un viaggio che unisce la passione per la montagna con quella per la bicicletta, ripercorrendo un percorso di sfida e introspezione attraverso paesaggi mozzafiato.

Si finisce mercoledì 27 novembre con la proiezione speciale del documentario “K2, un’esperienza umana”. Speciale perché è il racconto emozionante della spedizione del gruppo del CAI di Gallarate al campo base del K2, intrapresa quest’estate. Un’esperienza unica per rivivere le difficoltà, le emozioni e i momenti significativi che hanno caratterizzato questa straordinaria avventura nel cuore del Karakorum.

Le proiezioni sono tutte a ingresso gratuito, iniziano alle 21.

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it
Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare.
Pubblicato il 28 Ottobre 2024
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