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A Gallarate restaurata la targa stradale che ricorda Giacomo Matteotti

È un impegno che si era preso il locale comitato per il centenario dell'assassinio del deputato socialista. Un impegno divenuto realtà grazie alla collaborazione del Comune e soprattutto del contributo qualificato della Gasparoli srl

gallarate generico

A Gallarate torna ben visibile – restaurata – la targa stradale che ricorda la figura di Giacomo Matteotti, il deputato socialista riformista rapito e assassinato nel 1924, su ordine dei più alti livelli dello squadrismo fascista.

È un impegno che si era preso il locale comitato per il centenario dell’assassinio del deputato socialista: l’intervento era stato ipotizzato nel corso della cerimonia nell’aprile scorso ed è diventato realtà grazie alla collaborazione del Comune e soprattutto del contributo qualificato della Gasparoli srl, azienda di restauro gallaratese, ben nota per gli interventi anche su grandi monumenti a Milano e in altri luoghi d’Italia.

«Come ci ha ricordato Andrea Buffoni, questa targa era stata voluta e fatta realizzare dal sindaco di Gallarate eletto nelle prime elezioni libere dopo il fascismo» ricorda Angelo Bruno Protasoni, del comitato. «Il senatore Francesco Buffoni era tornato in Italia dopo vent’anni di esilio in Francia. Al momento dell’assassinio di Matteotti, il deputato “Cecchino” Buffoni, non era più in buoni rapporti con lui, perché Matteotti era rimasto ostinatamente socialista riformista, mai estremista. Ciò nonostante, Buffoni ne onorò sempre la memoria, riconoscendo anche i propri errori».

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Testimonianza di quel riconoscimento è proprio la targa in marma che identifica la via, già via del Gazometro, ribattezzata con il nome di Matteotti subito dopo la guerra.
Il manufatto in marmo aveva decisamente perso smalto, come si vede anche nelle foto della celebrazione di aprile, e ora invece torna pienamente visibile.
«Ringraziamo il Comune di Gallarate, nella persona dell’assessore Sandro Rech, per la collaborazione al restauro, completato oggi».

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Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it
Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare.
Pubblicato il 21 Ottobre 2024
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