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Anni di sacrifici e passione, per andare da Samarate al podio mondiale di danza moderno-arcobatica

Sono partite che erano quasi bambine e nel tempo hanno condiviso formazione, fatiche e successi. Storia del gruppo di LoLa Dance, argento al mondiale di Ostia Antica

LoLa Dance Samarate

Sono tornate a casa con un argento dal mondiale di danza moderno-acrobatica: sono le atlete di LoLa Dance, scuola di danza di Samarate: un gruppo affiatato che da tempo lavora per raggiungere i risultati di alto livello.

Lo scorso 16 settembre LoLa Dance ha riaperto le porte della sede samaratese. Un evento tanto atteso, soprattutto dai più piccoli: i corsi dedicati ai bambini e alle bambine tra i 6 e i 10 anni hanno fatto registrare il tutto esaurito. Segno del crescente interesse per la specialità e le potenzialità dei corsi dimostrate dai risultati raggiunti dalla scuola e dalle sue allieve.

Il volantino di quest’anno evidenzia la possibilità di essere selezionati per formare la nuova squadra nazionale, ma che ne è del corso avanzato che il 13 settembre scorso raggiungeva il secondo posto del podio mondiale?

Disciplina, risate e complicità: il rapporto tra Loriana e le allieve

Appena ci sediamo per una chiacchierata con le ragazze del corso avanzato, Loriana Strazzeri – ballerina, insegnante e coreografa- l’allenatrice esordisce «Potevamo andare a mangiare insieme».
Alcune propongono la pizza, altre il sushi, e tra una risata e l’altra è subito tangibile il legame tra il gruppo e l’insegnante. «Non è sempre stato così» puntualizzano. «Siamo state cresciute a pane, rigore e disciplina. Da qualche anno durante le lezioni c’è il momento della chiacchiera, per confidarsi e condividere spicchi di quotidianità anche con la maestra» ci racconta Sara Kola. «Ora con lei c’è confidenza, ma dagli esordi e fino a qualche tempo fa, quando si entrava in palestra si lavorava sodo e le chiacchiere rimanevano confinate allo spogliatoio. Loriana è sempre stata presente nei momenti di bisogno, ma in sala l’obiettivo era arrivare alla perfezione. E alla perfezione non si arriva con un’allenatrice-amica, ma con chi ti corregge e pretende il massimo».

Loriana sorride e annuisce, ricordando con orgoglio il piacere di ricevere complimenti per l’educazione delle sue allieve in occasione delle trasferte per le competizioni. Sottolinea inoltre l’autonomia e la capacità organizzativa che le ragazze padroneggiano fin dalle prime esperienze di gara.

L’inizio di un sogno e il sostegno dei genitori

«Abbiamo iniziato tutte per caso. Credo che da bambine un po’ tutte fantasticavamo sul diventare ballerine un giorno, e anche per me era così» racconta Elena Cagnoni. «Avere una scuola di danza vicina a casa era un sogno. Non ho mai pensato che una scuola piccola e di periferia non potesse aiutarmi a realizzare le mie aspettative. Ero troppo giovane per questo genere di pregiudizi»

«Per molte di voi, il sogno di una scuola vicina apparteneva anche ai vostri genitori» interviene la maestra. «Bisogna riconoscere loro l’impegno che hanno profuso per permettervi di continuare a sognare: organizzando le ferie nei periodi liberi dalle gare e dagli allenamenti, portandovi a lezione, educandovi al rispetto e alla responsabilità e fidandosi di me»

Generico 14 Oct 2024

Dalle esperienze nazionali e internazionali agli ultimi mondiali

«Prima dei mondiali abbiamo partecipato a decine di altri concorsi. Ho sempre evitato di iscrivere le mie allieve a competizioni locali. Ho preferito offrire loro opportunità più ampie, portandole a competere in contesti nazionali e internazionali. L’ho fatto pensando al loro futuro, perché queste esperienze permettono di conoscere i giudici, di lavorare con i migliori ballerini e di aumentano le possibilità di accedere ai casting».

«Ai mondiali ci siamo arrivate per la prima volta l’anno scorso: non è andata secondo le nostre aspettative. Medaglia di legno. Non l’abbiamo presa bene, ma è stata sicuramente un’esperienza che ci ha permesso di salire sul podio quest’anno. A Ostia Antica lo scorso settembre c’erano 20 scuole e insieme alle altre italiane temevamo per il livello tecnico. La finalissima è stata tutta azzurra» spiega Giulia Ruocco.

Generico 14 Oct 2024

Tra sacrifici e soddisfazioni

Com’è stato vivere gli anni dell’infanzia e dell’adolescenza con l’impegno della danza?
«Non sempre facile, bisogna ammetterlo» dice Nicole Bonavita. «La danza ci ha regalato molte soddisfazioni, ma ha comportato anche sacrifici significativi. Nessuno ci ha imposto niente, le rinunce sono state naturali perché per tutte la danza era una priorità. Personalmente, non ho partecipato a un’esperienza Erasmus per questa passione: non sono potuta partire per la Spagna per partecipare alle prove in vista del mondiale, quel famoso quarto posto del 2023… Sebbene il sacrificio non sia stato ripagato dal risultato della gara, la partecipazione ci ha permesso di lavorare in modo diverso e di organizzarci meglio quest’anno: con largo anticipo abbiamo concordato una data limite per rientrare dalle vacanze e iniziare ad allenarci per il mondiale. Alla fine mettere la danza al primo posto ha dato i suoi frutti».

Spesso nella danza la tecnica è importante ma la forma fisica lo è parimenti. Siete mai state giudicate in questi termini?
«No. Erano troppo potenti e i giudici non si sono mai soffermati su questo aspetto»,interviene Loriana. «Io conosco questo criterio di selezione nella nostra disciplina, per questo consigliavo loro di evitare le schifezze, ma mai di saltare i pasti: sono fondamentali soprattutto per reggere una routine intensa di allenamenti».
Tutte le ragazze annuiscono e Giulia Sabbatini aggiunge «Non mi sono mai imposta di non mangiare la torta ai compleanni o di prendere un’insalata alle pizzate di classe. A casa mi hanno insegnato a compensare. Alcune del gruppo si sono fatte seguire da nutrizionisti, ma nessuna ha mai seguito diete privative».

La danza è il futuro?

«Il gruppo sa che qui è di casa. Le ragazze quando hanno piacere possono venire a fare lezione e a partecipare agli stage proposti dalla scuola: per loro le porte sono aperte», ci racconta ancora l’insegnante. «Ormai le mie allieve stanno crescendo e costruendo il loro futuro, c’è chi della danza intende fare il proprio lavoro e per chi invece rimane una passione. Nei prossimi mesi il gruppo sarà ospite in diverse occasioni, alcune tra queste proprio nel Comune di Samarate. Alcune di loro le rivedrete nella nuova squadra nazionale che si formerà a breve».

Tra chi continua con la danza c’è Shejla Gashi. Diplomata al liceo coreutico nel 2023 insieme all’amica e collega Giulia Sabatini, continuerà a gareggiare in gruppo e come solista.
Oggi Shejla è allieva insieme a Giulia in altre scuole per ampliare gli stili, allena alla Lo La Dance e lavora come ballerina in format da discoteca. Il suo obiettivo? Fare la ballerina a tempo pieno. Ed è sulla buona strada: dopo la partecipazione al programma televisivo Performer Cup Italy già andato in onda su Rai2, il prossimo 21 novembre la vedremo in Lentamente ci uccidono al Politeatro di Milano. Nella stessa rassegna teatrale la sua allenatrice sarà coreografa.

C’è chi ha schiacciato il pulsante pausa: Kassandra Airoldi adora la danza, ma non riuscendo a trovare una scuola in zona che le permetta di crescere ha deciso di concentrarsi sugli studi. È possibile che dopo il diploma la nostalgia prevalga e la danza ritorni protagonista.

C’è chi invece ha messo da parte il sogno della danza, ma trova quel mondo precario e difficile, con una durata media della vita lavorativa limitata. Così Nicole Bonavita ha scelto di intraprendere una strada più sicura optando per gli studi all’Università Cattolica. «Ciò che studiavo alle superiori mi piaceva, così ho deciso di continuare scegliendo la facoltà di lingue per l’impresa. Loriana mi terrà sempre le porte aperte per allenarmi e io avrò sempre grande voglia di andare a ballare».
Ciononostante, al momento sarà ancora questo corso avanzato a rappresentare la scuola samaratese, ospite di eventi, manifestazioni e competizioni.

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Pubblicato il 15 Ottobre 2024
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