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Centrali nucleari di nuova generazione? “In provincia di Varese ce ne vorrebbero quattro”

Il ministro Urso e il presidente di Regione Attilio Fontana hanno rilanciato il dibattito su nuovi impianti, superando i referendum del 1987 e del 2011. A dar loro manforte anche il sindaco di Gallarate Andrea Cassani, che già in passato si era esposto sul tema

Generica 2020

Una centrale nucleare in provincia di Varese? Perché no. Anzi, più d’una: «In una provincia come quella di Varese almeno quattro centrali nucleari di nuova generazione dovrebbero esserci, non è pensabile realizzarne solamente una». Lo ha detto il sindaco di Gallarate Andrea Cassani, interpellato dall’Adnkronos.

Cassani aveva toccato il tema già nel 2021, quando ci fu polemica sulle parole pronunciate a sostegno dell’ipotesi di Matteo Salvini a sostegno del ritorno al nucleare.
Ora l‘ipotesi di centrali di nuova generazione viene riproposta dal presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana che lunedì, all’assemblea generale di Assolombarda, ha detto di essere favorevole alla realizzazione di questi impianti sul territorio lombardo, dopo che il ministro delle Imprese e Made in Italy Adolfo Urso ha annunciato per la fine dell’anno un quadro normativo per nuove centrali sul proprio italiano.

«Mi sono interessato nel tempo al tema, avevo partecipato anche a un incontro a Gallarate proprio sul nucleare di nuova generazione» conferma Cassani, che è stato contattato da Adnkronos in virtù proprio di quel suo precedente pronunciamento del 2021.

Cassani è favorevole al ritorno al nucleare «onde evitare di ritrovarci nella situazione di qualche anno fa, con i costi dell’energia alle stelle». E per questo dice che è opportuno avviare «un confronto tra tutte le parti per informare soprattutto i cittadini perché quello dell’energia nucleare non deve essere uno spauracchio», tanto più che l’Italia confina con tre Stati dotati di centrali nucleari.

Oltre al sindaco di Gallarate, Adnkronos ha raccolto anche una voce contraria all’ipotesi nucleare, quella della presidente di Legambiente Lombardia, Barbara Meggetto (che peraltro, curiosamente, viene anche lei dalla zona Gallaratese). Per Meggetto le affermazioni del presidente Fontana «non tengono conto della realtà scientifica della sperimentazione sui reattori di 4° generazione»., che sono ancora allo studio e che richiederanno tempi lunghi: «Tutti i tecnici parlano di almeno altri dieci anni» dice Meggetto, convinta che nel frattempo si debba investire in ricerca sulle rinnovabili.

Critico il consigliere regionale del Pd Samuele Astuti: «Non è possibile ipotizzare, in questo stadio sperimentale degli studi, la costruzione anche di una sola centrale nucleare in un’area così densamente urbanizzata e si pensi anche alla vicinanza con Malpensa». Le dichiarazioni di Cassani «rischiano di creare allarmismi tra la cittadinanza che sta già pagando un prezzo molto alto per le numerose opere invasive costruite proprio in quella porzione di territorio», dice il consigliere Pd riferendosi alle diverse opere in zona (ferrovia per Malpensa, nuove superstrade ipotizzate e simili).

Il nuovo progetto della superstrada Statale 341 Gallarate-Samarate-Vanzaghello

Va ricordato che  la provincia di Varese ha già ospitato un impianto nucleare in territorio, il reattore sperimentale del Ccr di Ispra, che è rimasto attivo dal 1968 al 1983, in sostanza contemporaneo dell’intera parabola del nucleare italiano (che subì lo stop nel 1987 dopo il primo dei due referendum sul tema).

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it
Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare.
Pubblicato il 22 Ottobre 2024
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