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“Complimenti Gibellina. Per Gallarate essere finalista è una vittoria”

C'è un po' di amarezza, nell'assessora regionale alla Cultura Francesca Caruso, per la scelta della Capitale dell'arte contemporanea che non ha premiato Gallarate

Francesca Caruso

«Per Gallarate la candidatura tra le cinque finaliste ha rappresentato comunque una vittoria, dimostrando come la nostra città, da sempre territorio a forte vocazione industriale al centro dell’Europa, possa rivestire in modo continuativo e strutturato un ruolo primario anche nel settore dell’arte contemporanea».

Così dice Francesca Caruso, assessora regionale della Lombardia, dopo la scelta della Capitale dell’arte contemporanea 2026. Gallarate non ha vinto, ha vinto Gibellina, ma la selezione nella cinquina  finalista è comunque un bel segnale.

«Faccio i miei complimenti a Gibellina per la nomina a capitale italiana dell’arte contemporanea 2026, una città che incarna perfettamente il simbolo della rinascita culturale e architettonica, e che dopo il tragico terremoto del 1968 ha saputo risorgere diventando un punto di riferimento internazionale per l’arte contemporanea e per l’innovazione creativa».

Tornando alla Lombardia, «da Assessore alla cultura di Regione Lombardia residente a Gallarate avevo sostenuto fortemente la candidatura della mia città, in primis, perché credo nel suo enorme potenziale e poi perché ritengo fermamente che arte e cultura abbiano il potere di trasformare una comunità, lanciare l’economia, rafforzare l’identità con il territorio e con le proprie origini, creando, al contempo, legami unici tra le persone».

Niente da fare per Gallarate, sarà Gibellina la prima Capitale dell’arte contemporanea

Evidente è oggi l’amarezza. «Noi ce l’abbiamo messa tutta. Ci tengo a ringraziare tutti coloro che hanno contribuito alla presentazione di questo progetto importante per visione e contenuti. Per Gallarate questo sarà un meraviglioso punto di partenza».

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Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it
Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare.
Pubblicato il 31 Ottobre 2024
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