Nuova superstrada, il consiglio comunale di Samarate esprime parere negativo
Il documento, destinato ad Anas e Regione, chiede di ridurre l'impatto con più gallerie e meno svincoli. Favorevole la maggioranza, si astengono FdI e Lega
Il consiglio comunale di Samarate esprime parere negativo sulla nuova superstrada “Variante 341” e avanza a Regione e Anas una serie di richieste per ridurre il consumo di suolo, come più tratti in galleria e meno svincoli.
Il testo proposto dalla maggioranza era stato divulgato, nelle linee essenzali, già nei giorni scorsi.
Il punto di partenza è che la superstrada «non è più da considerarsi come circonvallazione della città di Samarate», ma un’opera a servizio di Malpensa, che pesa sul territorio e il cui impatto deve essere ridotto il più possibile.
«Non serve se non a chiudere l’anello di Malpensa, è strumentale al Masterplan, su cui si dovrà fare un altro ragionamento» ha detto dai banchi di maggioranza Alessandro Cenci, di Samarate Insieme. «Un’opera che noi subiamo, un’opera che a noi non va bene».
Tra le richieste c’è anche l’eliminazione dello svincolo Samarate Centro: «Per noi svincolo di via Ollearo non serve, consuma suolo, potrebbe portare anche più traffico» ha sostenuto sempre per la maggioranza Elisa Bergo del Movimento 5 Stelle.
C’è anche la richiesta di una rete di monitoraggio degli inquinanti, la richiesta di ripiantumare sopra le gallerie, una prospettiva di riqualificazione con piste ciclabili e parcheggi della attuale Statale che attraversa l’abitato, da ridurre a strada locale (anche se gli studi di traffico Anas prevedono rimarrà una quota importante di traffico).
Le perplessità dell’opposizione, di metodo e di merito
Al di là delle discussioni sul metodo (ci torniamo) l’eliminazione dello svincolo è stato il punto più direttamente toccato dall’opposizione, critica sul parere: «Siamo perplessi su scelta di eliminare lo svincolo Samarate Centro, su via Ollearo: ci pare un azzardo sulla base dei dati» ha detto Valentino Celotto, per la Lega.
Politicamente Sergio Broglia (Pd) ha difeso le ragioni di un provvedimento che «dà rappresentanza delle istanze della popolazione e delle forze di maggioranza e – auspicabilmente – anche delle minoranze, ha il senso di portare immediatamente in Regione la posizione di questa nuova amministrazione, diversa da quella della precedente, anche se molti atti precedenti furono votati all’unanimità». Il riferimento è ad altre occasioni in cui il consiglio samaratese ha espresso posizioni critiche o preoccupate sull’opera, anche negli anni del centrodestra.
La convergenza con la minoranza però è mancata: «Se si vuole cercare condivisione, crediamo ci siano ancora le condizioni» ha detto Celotto. «Invito a rivedere i tempi, noi siamo stati coinvolti solo in ultimi dieci giorni». Gli ha fatto eco Vito Monti per FdI: «Non siamo d’accordo sul merito, se si vuole condividere un percorso si deve farlo dall’inizio».
“Importante trasmettere quanto prima il messaggio”
La maggioranza però ha difeso le sue ragioni sui tempi celeri: «È importante che il messaggio arrivi prima dell’approvazione del progetto definitivo» ha sintetizzato Giovanni Borsani (Città viva) spalleggiato da Franco Trevisan per Samarate al Centro.
Nel voto finale la maggioranza ha votato compattamente a favore. Hanno scelto la via dell’astensione invece i tre consiglieri di minoranza presenti, Monti, Forastiere e Celotto.
La mancata trasmissione in streaming
Da segnalare che – nell’aula consiliare molto affollata – il comitato Boschi di Samarate aveva preparato anche una ripresa con trasmissione social diretta. Il consigliere Monti ha obbiettato sulla legittimità dal punto di vista della privacy della registrazione, pur non chiedendo di vietarlo. Per evitare questioni il presidente del consiglio Luca Macchi ha chiesto di non registrare.
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