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Pagelle Pro Patria: Sassaro e Reggioni non sembrano esordienti, Terrani gelido dal dischetto, caldo a centrocampo

I voti ai tigrotti, che contro il Novara trovano il terzo pareggio consecutivo. Primo tempo sottotono con alcune bocciature a centrocampo e sulla trequarti. Meglio nella ripresa, ma i quattro cambi forzati non aiutano la squadra nonostante gli sforzi di Toci e Terrani

Pro Patria - Novara 1-1

Le pagelle dei tigrotti dopo Pro Patria Novara 1-1.

ROVIDA 6 – L’Ongaro Spinato lo trafigge rubandogli un tempo e piazzando la palla sul palo lontano, il portiere risponde poi presente nella ripresa con una parata coi guantoni sul Calcagni. Ridotto a zero il numero di palle gettate direttamente in fallo laterale da rimessa da fondo, era uno dei suoi punti deboli.

BASHI 6 – Meno appariscente del solito. Se sabato aveva vinto il duello con Spagnoli, nel recupero del Derby col Ticino sostanzialmente si annulla con Ganz, tuttavia non solo per meriti suoi, perché il Novara ha difficoltà a portare palla negli ultimi 20 metri, fatto salvo qualche incursione di Agyemang.

ALCIBIADE SV – Giusto il tempo di uno scatto per inseguire Donadio e poi il cambio prima dello scoccare dei 120 secondi di gioco. Senza Lombardoni e Alcibiade la difesa resta orfana di esperienza.

dal 2′ SASSARO 7 – La sua partita d’esordio è tanto convincente quanto ricca di imprevisti, «come in un film»: entra “a sorpresa” dopo appena 2 minuti e gioca 45′ di ottima fattura, fino a quando un trauma cranico gli fa perdere i sensi e lo costringe anzitempo a uscire. Sa che per lui è una chance e quindi dimostra tantissima personalità, anche nel giocare la sfera. Conquista un rigore importante alla prima vera sportellata subita tra i professionisti, quando Riccardo lo atterra. L’importante è che sia caduto nell’area giusta, quella del Novara.

dal 46′ REGGIORI 6,5 – Quando Colombo sceglie Sassaro per sostituire Alcibiade il pubblico e lo stesso difensore mancino avrebbero potuto – logicamente – aspettarsi una gara in panchina. E invece c’è spazio anche per lui, pronto e bravo a dividersi la seconda metà di partita con il compagno di vivaio. In un famoso film di Nolan i due classe 2005 sarebbero stati l’uomo della botola e l’uomo del prestigio: chi è uno e chi è altro? Quello che importa è fare abracadabra.

CAVALLI 6,5 – Quando hai 24 anni, l’anno scorso hai disputato una buona stagione da seconda linea per la capolista ma con relativamente poche presenze (16), e senza preavviso ti ritrovi a essere il leader della difesa in un derby in cui è vietato perdere se non si vuole distruggere ogni piccolo mattoncino costruito con fatica. L’urto psicologico da reggere non è scontato. E questo gli vale mezzo punto in più nonostante un ritmo non altissimo nel palleggio.

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SOMMA 5,5 – In questo inizio di stagione sta beneficiando maggiormente da quinto di centrocampo nel 352 che da esterno del 3421. Ma quando si arriva sul fondo serve maggiore qualità se si vuole mandare in porta i compagni, come fatto con Piran nella ripresa. Un po’ troppo poco.

FERRI 6 – Bene ma non benissimo. Prova a mettersi in proprio con una conclusione dal limite nel primo tempo, nella ripresa fattura un cross in area, giusto nelle intenzioni, per Toci. Nonostante il riposo di sabato contro il Padova la stanchezza per il ruolo dispendioso da mediano si è fatta comunque sentire in termini di precisione. Ed è quello che maggiormente sta mancando in questo inizio di stagione comunque positivo.

MALLAMO 5,5 – Nel primo tempo la Pro Patria gioca sottotono senza che lui riesca a imporre il ritmo. Sicuramente l’assenza di Alcibiade come primo regista non lo ha aiutato, l’infortunio prima della ripresa ancora meno.

dal 46′ PALAZZI 6 – In questo momento è il centrocampista che riesce a dare più pragmaticità agli equilibri della squadra. Ma questo momento è troppo breve, poco più di mezzora. Rientrava da un infortunio, la speranza che è che non ce ne sia un nuovo all’orizzonte.

dal 77′ NICCO SV – Turno di riposo saltato, tuttavia il capitano non si tira indietro di fronte agli straordinari, piccoli e grandi che siano.

PIRAN 6 –  7 su 7 da titolare e 93% dei minuti giocati: quando sembra essere pronto per andare in risparmio energetico eccolo ancora lì a portarsi sul fondo, ma nel derby del Ticino cross e conclusioni non sono affilate come vorrebbe.

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TERRANI 7 – Glaciale dal dischetto, caldissimo a centrocampo, con una prova più che convincente anche da mezzala di qualità dopo il passaggio al 352. In conferenza stampa abbiamo chiesto al mister se la posizione fosse d’emergenza vista i quattro cambi forzati o il vigevanese può regolarmente ricoprire quella porzione di campo, per Colombo si tratta della seconda. Il goal è il giusto premio della sua migliore gara vista in questa seconda avventura in bianco-blu.

PITOU 5,5 – Solo guizzi del Johnny che tanto piace a tutti, in primis il pallone messo in area per Sassaro in occasione del rigore, che a conti fatti non è poco. Arrivava anche lui da un turno di riposo, eppure nell’ora in campo a sua disposizione è stato il più fiacco dei tigrotti, sia come trequartista sia da seconda punta.

dal 74′ CURATOLO 6 – Un quarto d’ora scarno quando le squadre sono scariche e un po’ timorose di perdere. Ma in questo momento, vuoi anche per le caratteristiche degli avversari affrontati, la squadra sembra aver bisogno di giocare della doppia punta in campo.

TOCI 6,5 – Lo avevamo definito “sgobbone” per il grande lavoro nel tenere alta la squadra e spalle alla porta. Additarlo anche come “sprecone” sarebbe un’ingiustizia visto che le occasioni spesso se le costruisce con sudore e fatica, anche da solo. Con quel pizzico di lucidità in più nelle conclusioni probabilmente staremmo parlando di un top della categoria. La stoffa comunque è di qualità, va ancora solo un po’ lavorata, anche per una questione anagrafica. La voglia di spaccare la porta c’è, tanto che prova addirittura a spingere dentro con le mani la palla della rimonta su un bel cross di Ferri, forse lo offusca.

COLOMBO 6,5 – Fase centrale del primo tempo molto poco convincente, sarà per il modulo scelto, sarà per l’assenza nelle retrovie di Alcibiade o per la stanchezza complessiva accumulata dalla squadra, al terzo impegno in 7 giorni. Uno dei sua mantra è atteggiamento, e quando la squadra va sotto riesce a recuperare prima dell’intervallo non solo nel punteggio ma anche nei metri di campo. Meglio nella ripresa con il 352, almeno fino a quando un altro cambio forzato, l’infortunio di Palazzi, stravolge ancora i piani e alla fine giunge il triplice fischio. Terzo risultato consecutivo, filottino non scontato al termine dal mini tour-de-force, anche se la casella più importante rimane sempre vuota.

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Marco Tresca
marco.cippio.tresca@gmail.com
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Pubblicato il 02 Ottobre 2024
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