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Sei arresti per bancarotta fraudolente di una ditta attiva nel Gallaratese

L’attività svolta dalla Compagnia delle Fiamme gialle di Gallarate ha avuto inizio con l’analisi della società e i relativi debiti tributari e previdenziali accumulati. I precedenti penali a carico di alcuni soggetti erano per droga e associazione mafiosa

Generico 07 Oct 2024

L’azienda stava andando a rotoli e per salvare il salvabile hanno cercato di portarsi a casa i beni ancora presenti in quella ditta del Novarese ma attiva nella zona di Gallarate: per farlo si sono rivolti alla “mala“ che con un sistema di prestanome aveva cominciato a distrarre gli ultimo valori presenti.

Così la guardia di Finanza ha fatto scattare le manette per bancarotta fraudolenta: quattro sono in carecre e due ai domiciliari.

Nello specifico, l’attività svolta dalla Compagnia di Gallarate ha avuto inizio con l’analisi della società e i relativi debiti tributari e previdenziali accumulati. Successivamente, dalla disamina della documentazione societaria, bancaria e dall’escussione di diversi soggetti coinvolti, emergeva la circostanza per cui la società era stata depauperata di ingenti somme nel corso della vita aziendale.

In seguito, poiché ormai la società si trovava in uno stato di estrema decozione, l’amministratrice di diritto decideva di rivolgersi a un pregiudicato, residente nella provincia di Pavia, «a capo di un sodalizio criminale, al fine di disfarsi dei debiti accumulati, che accettava e, unitamente ad altri quattro prestanome, distraevano gli ultimi beni aziendali rimasti ossia denaro, autoveicoli e due immobili siti in Somma Lombardo, intestandoli, unitamente alle quote societarie, a due nullatenenti, facenti parte della consorteria criminale», spiegano i finanzieri.

All’esito delle attività investigative sono stati denunciati i sei complici coinvolti nella vicenda e segnalati i due immobili distratti. Attesa la gravità dei fatti, i precedenti penali in carico ai soggetti tra cui reati legati agli stupefacenti e in un caso anche di associazione di tipo mafioso, le esigenze cautelari e la recidiva in capo al sodalizio criminale, la Procura della Repubblica di Novara avanzava apposita richiesta di misura cautelare personale nei confronti degli indagati e il sequestro degli immobili distratti.

Il Tribunale di Novara ha accolto le richieste avanzate e ha disposto la misura cautelare del carcere nei confronti di quattro soggetti, tra cui il personaggio di spicco del sodalizio, e gli arresti domiciliari nei confronti dell’amministratrice di diritto della società e della testa di legno nonché il sequestro preventivo dei due immobili distratti.

Dei soggetti arrestati, tre sono stati condotti presso il carcere di Pavia a disposizione del GIP per l’interrogatorio di garanzia mentre un prestanome sarà a disposizione presso il carcere di Vigevano ove risulta già detenuto per reati di truffa.

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Pubblicato il 11 Ottobre 2024
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