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Al Maga si torna tra i banchi di scuola: Valentina Petri ed Enrico Galiano in dialogo

Il giorno nero per la scuola: i due professori a Duemilalibri in veste di autori

DuemilaLibri scuola

Al Maga si torna tra i banchi di scuola: una giornata con Valentina Petri e Enrico Galiano in dialogo, due professori che – con Una vita non basta e Non ti sento – intervengono sul tema dei disagi, della didattica a distanza e dell’omologazione.

Da dove l’ispirazione?
Valentina Petri arriva da due romanzi che si potrebbero quasi dire storici, dal momento che raccontava la scuola come non c‘era già più. Durante il periodo della pandemia il suo pubblico le chiedeva se avrebbe mai trovato la voglia di scrivere quello che stava vedendo. Così l’autrice ha deciso di formalizzare il 2020, “un anno folle”. “L’ho scritto ancora con le aule vuote” racconta Petri, rivelando che scrivere quelle righe è stato un momento liberatorio in un periodo inimmaginabile della sua vita.

Anche Enrico Galiano ha trovato nella scuola, e in particolare in uno studente, l’espediente narrativo per raccontarci la storia di Teo, il suo protagonista che si è preso o auto inflitto una bella bastonata. Ad una conferenza Ismaele, uno ragazzo tra il pubblico, dopo averlo quasi intimidito, affermando di dovergli parlare, l’aveva così interrogato: “Voglio lasciare la scuola: mi dia lei un buon motivo per cambiare idea”. In quel momento il professore non aveva la risposta, ma qualche tempo dopo gli è venuta l’idea di far rispondere il professor Bove, altro personaggio del suo romanzo.

Il crinale tra integrazione e omologazione

“A scuola mi vogliono trasformare in uno normale” così Galiano si era sentito dire dal ragazzo che lo aveva fermato ad una conferenza. Piuttosto, la varietà nell’istituto professionale dove insegna Petri è indubbia: c’è chi vuole far tornare di moda il panciotto, chi sembra uscito da un casting di mare fuori e chi dalle confezioni delle Barbie.
Entrambi i professori riconoscono il rischio della scuola e degli insegnanti nel far scadere l’integrazione nell’omologazione. Il loro consiglio: non lasciare che il bello e il diverso di ognuno si perda. Per Galiano la chiave è togliere il mattone del pregiudizio nell’osservazione e della valutazione degli studenti.

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DAD: il palcoscenico cambia

A misurare l’efficacia e la correttezza della valutazione degli studenti per Valentina Petri e Enrico Galiano la didattica a distanza è stata funzionale.

Con la DAD il palcoscenico dei ragazzi e delle ragazze è cambiato: si è passati dall’atrio e dal cortile della scuola dove gli studenti entravano in scena con sigarette, acconciature e look accuratamente scelti; alle camerette condivise con i fratelli, prive di un letto a testa, senza una scrivania.
Il modo di fare scuola attraverso una videochiamata ha messo a nudo studenti e studentesse: “È stato un momento delicato: dovevamo stare attenti a non chieder loro troppo e a non perderli completamente”.

Nel romanzo della professoressa Petri sono anche molti gli aneddoti dell’era Covid riportati a testimonianza del periodo folle vissuto. Nella narrazione si passa da un supplente che ha conosciuto la sua classe solo all’esame di maturità a dei ragazzi che hanno improvvisato challenge con la polenta. Il disagio era presente da entrambe le facce della medaglia, docenti e alunni.

Il fallimento dei docenti

Per Petri il fallimento dei docenti esiste e si consuma. Invero, Galiano stesso ammette che probabilmente la sua bilancia pende più verso gli insuccessi che i successi. Degli errori bisogna far tesoro, ma per entrambi il problema è il sistema, quel sistema che sta “generando sempre più disagio tra gli studenti”.

Così Galiano si appella allo sciopero della scuola di venerdì 15 novembre e ammette di comprendere la sofferenza che spinge anche gli studenti a manifestare.

Entrambi suggeriscono altri modi di pensare l’educazione e l’insegnamento, nonostante siano consci dell’esistenza di realtà che funzionano benissimo e hanno grandi risultati, che però, nonostante i dati e i numeri, sono ancora viste come realtà sognatrici.

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Pubblicato il 16 Novembre 2024
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